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Marcello Cattani Farmindustria

Perché Farmindustria invoca un’agenzia per la salute digitale

Apprezzamenti, rilievi e auspici di Farmindustria. Che cosa ha detto Marcello Cattani, presidente dell'associazione che riunisce le imprese farmaceutiche, su governo, istituzioni e utilizzo di dati anonimizzati

“La salute è un investimento al pari dell’istruzione”. È da questa considerazione che parte la relazione del presidente di Farmindustria Marcello Cattani presentata nel corso del tradizionale incontro a Roma con la stampa che segue il settore.

I NUMERI DEL SETTORE FARMACEUTICO: IL PESO DELL’EXPORT

Il 2023 dovrebbe essere un anno di crescita per il settore farmaceutico rispetto al 2022, che è già stato un anno straordinario. Del resto, la domanda di farmaci è esplosa nel mondo a valle del Covid. “L’industria farmaceutica in Italia è leader in Europa, con oltre 47 miliardi di euro di produzione, esportata per il 97% – ha detto il presidente Cattani -. Quello della farmaceutica è un settore industriale non finanziario, forza della prima industria farmaceutica europea. Il saldo rispetto alle esportazioni resta positivo di circa 9mld e se guardiamo all’indotto si superano i 100mld di valore”. Il settore farmaceutico contribuisce, così, al 2% del PIL direttamente, occupa più di 70mila persone. Anche quest’ultimo dato registra una crescita dell’1% dell’occupazione con una prevalenza tra i laureati STEM. Il presidente di Farmindustria ha sottolineato che l’Italia è molto particolare come composizione di compagini aziendali. “Abbiamo un mix tra aziende a capitale italiano, circa il 45% – ha detto il presidente Cattani -. Mentre la restante parte sono gruppi stranieri e questo da la caratteristica e la forza del nostro settore che resta una filiera industriale estremamente attraente per le risorse che il sistema-Paese riesce a mettere a disposizione”.

I TRE CAMPI NEI QUALI FARMINDUSTRIA CHIEDE UNO SFORZO AL GOVERNO

Il presidente Cattani ci ha tenuto a sottolineare che la relazione con il governo Meloni è estremamente positiva. Ma che può, secondo i vertici di Farmindustria, migliorare secondo tre direttrici:

  • una riforma dell’Agenzia del farmaco che porti a una migliore valorizzazione del prodotto così come avviene nei nostri vicini di Germania, Francia e Spagna;
  • sulla ricerca clinica, la richiesta di Farmindustria punta a uno snellimento degli iter burocratici e al potenziamento del trasferimento di valore attraverso i brevetti. In quest’ambito deve rientrare anche la valorizzazione della ricerca pubblica. “L’Italia complessivamente, nel panorama mondiale dei brevetti pesa per il 2%, siamo l’ottava economia, noi siamo il 2% nei brevetti”, ha detto il presidente Cattani;
  • quanto allo sviluppo della sanità digitale, oggi il Garante della privacy impedisce anche l’utilizzo di dati anonimizzati. “Il PNRR ha previsto fondi importanti per la digitalizzazione della salute che probabilmente aiuterà a procedere ancora di più in questa direzione ma crediamo che sia necessaria una scelta forte e politica rispetto a chi oggi se ne sta occupando. Bene che l’Agenas ma forse sarebbe necessaria un’agenzia della salute digitale”.

I COMPLIMENTI DI FARMINDUSTRIA AL GOVERNO MELONI

Il presidente Cattani ha riconosciuto l’impegno del governo per il settore farmaceutico, in particolare, e per il settore della salute, in generale. Particolarmente apprezzata è stata l’azione di opposizione alla proposta di revisione della legislazione farmaceutica europea che avrebbe avuto l’effetto di ridurre i tempi della protezione brevettuale. “La Cina aumenta i tempi e attrae investimenti. L’Europa, in questo modo, allontana ancora di più l’attrazione di investimenti”. Cattani ha riconosciuto l’impegno del ministro Schillaci in ottica di semplificazione e, in parte, digitalizzazione. “Apprezziamo il fatto che il Ministro Schillaci su questo abbia avviato un tavolo con noi e gli altri stakeholders per migliorare, andare avanti per rendere il paese più attrattivo – ha detto il presidente Cattani -. Occorre supportare l’innovazione a livello industriale e tecnologica di processo produttivo. Siamo terzi e quarti nelle ‘intention to invest’ e quindi qualcuno ci ha superato, ed è la Spagna, che ha degli hub di ricerca e innovazione che sono molto attrattivi. Quindi questo aiuta a recuperare posizioni e a mantenere e possibilmente ad accrescere la nostra competitività”.

Molto apprezzato anche il lavoro del ministro Tajani. “Ringraziamo il ministro Tajani per la cura delle internazionali, con una grandissima lungimiranza. E anche con una grandissima sensibilità a tutti i temi, anche più difficili – ha detto il presidente Cattani -. Riconosciamo il valore di valorizzazione delle eccellenze italiane, tra cui le imprese farmaceutiche su vari fronti, per aumentare la forza delle nostre relazioni, degli scambi. E questo è essenziale e noi lo apprezziamo e siamo supportivi perché il nostro interesse a far crescere il nostro modello industriale fra la componente italiana e la componente estera. Oggi abbiamo le aziende italiane che operano negli Stati Uniti che crescono”.

LE RICHIESTE DI FARMINDUSTRIA AL GOVERNO

Da Farmindustria non sono arrivati solo complimenti ma anche richieste. La principale è aumentare la spesa farmaceutica presente in legge di bilancio dello 0,1%. “Apprezziamo molto l’impegno del Governo nella legge di Bilancio, con l’azione di inversione dei trend sulla spesa. Per la manovra apprezziamo quello che è già stato fatto e quindi tre miliardi aggiunti al fondo sanitario – ha detto il presidente Cattani -. L’auspicio è che si riesca a rimodulare la spesa diretta farmaceutica dello 0,1% tornando all’8,6%, e definire meglio poi questo percorso. E continuiamo a evidenziare anche la necessità della riduzione del payback per le aziende e per le Regioni – ha detto il presidente Cattani -. La proposta per il 2024 è trasferire i farmaci a innovatività condizionata all’interno del fondo degli innovativi, che è un altro fondo che non consuma le risorse”.

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