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Svezia Fumatori

La Svezia ha bandito i fumatori?

In Svezia il tasso di mortalità e l'incidenza del cancro sono inferiori rispettivamente del 38% e del 41% rispetto alla media europea perché solo 5 svedesi su 100 fumano. Come hanno raggiunto un simile traguardo?

 

Secondo i dati del “Rapporto sul fumo in Italia”, presentato in occasione della Giornata mondiale contro il tabacco 2022 (World No Tobacco Day, 31 maggio), quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore: una percentuale – commentano dall’Iss – che non era stata mai più registrata dal 2006. Parallelamente, nel Nord Europa, la situazione è ben diversa: solo il 5% degli svedesi fuma, mentre la media europea è del 20%. Com’è possibile?

IL SEGRETO SVEDESE

Per capire perché, spiegano su Brussel Report, non occorre guardare lontano. L’unica deroga che la Svezia ha ottenuto durante i negoziati di adesione all’UE negli anni ’90 è stata quella di non imporre alcun divieto sul tabacco da fiuto, un tabacco senza fumo per uso orale.

Nonostante il grande successo comunitario in termini di controllo del cancro, nell’articolo si sottolinea come la Commissione Ue si rifiuti ancora oggi di rivedere questo divieto, sollecitato dai funzionari dell’OMS, e sta addirittura pensando di estenderlo al tabacco da fiuto non da tabacco.

L’UE PERCORRE TUTT’ALTRA STRADA

A questo proposito, si legge nell’articolo, è interessante notare che la Commissione europea, da sola e indipendentemente dagli Stati membri, partecipi ai gruppi di lavoro dell’OMS su proposte talvolta di ampia portata per imporre restrizioni sul modo in cui i prodotti del tabacco vengono presentati nei media e all’esterno. In questo modo non distingue tra il fumo classico, altamente dannoso e le alternative meno dannose.

La Commissione europea, scrivono su Brussel Report, cercherà di far adottare alla Convenzione quadro sul tabacco (FCTC) dell’OMS le misure che intende imporre alle popolazioni dell’Unione europea. Ciò consentirebbe di aggirare i parlamenti europei e nazionali invocando la natura vincolante della Convenzione. A tal fine, la Commissione europea ha preparato una posizione per la sua delegazione alla COP10 che riunisce i 181 Paesi firmatari della Convenzione quadro sul controllo del tabacco (FCTC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal 20 al 25 novembre a Panama.

Questo consiste, secondo le rivelazioni del 19 settembre da parte del media tedesco Table riprese da Brussel Report, nel rifiuto di riconoscere la riduzione del rischio, nel divieto di pubblicità e nelle minacce, imprecise nei media tedeschi, sulla vendita online del vaping, e nella sovratassazione dei prodotti a rischio ridotto, compreso il vaping. Per evitare che gli Stati membri dell’UE abbiano voce in capitolo, la Commissione concede agli Stati membri solo dieci giorni di tempo per reagire quando propone la sua posizione per le conferenze politiche internazionali. Una strategia deliberata.

La visione della Commissione UE e dell’OMS, chiosano sulla testata, è davvero deludente, perché oggi esistono molte alternative innovative alla sigaretta, dal vaping alle buste di nicotina – lo snus senza tabacco – fino ai prodotti a base di tabacco riscaldato, sui quali c’è un consenso scientifico sul fatto che sono molto meno dannosi della sigaretta tradizionale o non lo sono affatto.

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