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Giuseppe Valditara

Giuseppe Valditara, tutte le passioni politiche del nuovo ministro dell’istruzione

Chi è Giuseppe Valditara, il nuovo ministro per l'Istruzione in quota Lega nel governo di centrodestra presieduto da Giorgia Meloni. Ecco pensiero e azione di Valditara

 

Il nuovo ministro dell’Istruzione è Giuseppe Valditara. L’annuncio è arrivato dopo il colloquio della premier Giorgia Meloni con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

CHI È GIUSEPPE VALDITARA

Giuseppe Valditara, 61 anni, è ordinario di Diritto Romano presso l’università di Roma Tor Vergata e presidente dell’Osservatorio interateneo per la ricerca dell’università Link ed e-Campus. Valditara è stato capo dipartimento per la Formazione superiore e la ricerca al Miur quando il ministero era retto da Marco Bussetti (quota Lega) nel governo Conte 1. Inoltre, è direttore scientifico della rivista giuridica Studi giuridici europei oltre che coordinatore del think tank Lettera 150.

LA CARRIERA POLITICA DI GIUSEPPE VALDITARA

Il prof. Valditara non è un neofita della politica, ha alle spalle ha tre legislature consecutive (dal 2001 al 2013). Nel 1993 ha collaborato con Gianfranco Miglio, storico ideologo della Lega Nord e sostenitore di una trasformazione in senso federale dello stato italiano, a scrivere la bozza di Costituzione federale poi approvata dal Congresso di Assago della Lega Nord. Successivamente è passato tra le fila di Alleanza Nazionale, Futuro e Libertà (la formazione di Gianfranco Fini) e poi, recentemente, è tornato alla Lega (candidato in Lombardia non è stato eletto), divenendo uno degli ideologi di riferimento di Matteo Salvini. Inoltre il nuovo ministro dell’Istruzione è stato relatore di maggioranza della riforma dell’università durante il governo Berlusconi.

LA DESTRA “GOLLISTA E FEDERALISTA” DI VALDITARA

Negli anni 90’ è stato tra i primi a parlare della necessità di far confluire tutte le anime del campo della destra in un grande partito repubblicano, sull’esempio di quello americano, che fosse “gollista e federalista”. Nel 1994 fonda l’‘Associazione per le Libertà’, con l’idea di diffondere tali proposte. Valditara è stato molto vicino a Pinuccio Tatarella e con lui fonda ‘Oltre il Polo’.

VALDITARA: MINISTRO APPASSIONATO DI SCRITTURA

Laureato in Giurisprudenza all’Università degli studi di Milano, il ministro dell’Istruzione ha all’attivo numerose pubblicazioni e collaborazioni con alcuni tra i più importanti quotidiani italiani: Libero, Il Sole 24 ore, Il Fatto quotidiano, Il Giornale, Il Corriere della Sera, Il Messaggero, Italia Oggi. In particolare ha pubblicato numerosi articoli sui temi della università della scuola e delle riforme istituzionali. La firma del ministro non è presente solo in edicola ma anche in libreria. I suoi ultimi libri sono: “Alle radici romanistiche della Costituzione”, “È l’Italia che vogliano” ed Piemme (con prefazione di Matteo Salvini che l’ha portato in tour, costituendo una sorta di programma del “salvinismo”), “Il dictator tra emergenza e libertà” (ed. Giappichelli, 2021), “Auctoritas fra autorevolezza e autocrazia”, (ed. Giappichelli, 2021), “L’Università del futuro e il trasferimento di conoscenza. Il caso di Lovanio”, in Nuova Secondaria (2-2020), “Le Università come Anchor Institutions: le opportunità della autonomia funzionale differenziata” (in Federalismi.it, 4, 2019). Nel 1992 la pubblicazione del libro Studi sul magister populi. Dagli ausiliari militari del rex ai primi magistrati repubblicani gli è valsa, nel 1992, il prestigioso premio internazionale per la storia delle istituzioni politiche e giuridiche, messo in palio dal presidente della Corte costituzionale.

IL “PROGRAMMA DI GOVERNO” DI VALDITARA

Presentando il suo ultimo libro lo ha definito: “Una panoramica del nostro paese con le quattro questioni che agitano l’Italia e con alcune proposte importanti, quindi un programma di Governo”. Le quattro questioni sono: la questione federale, questione liberale, sovranità e spirito repubblicano. “Il grande tema dello sviluppo dei territori riguarda il nord, il centro e il sud – ha detto Valditara -. La questione liberale vuol dire liberalizzare il Paese, eliminare lacci e lacciuoli, abbassare la pressione fiscale. La questione della sovranità riguarda la sovranità popolare: quanto conta il cittadino. Noi vogliamo che il cittadino conti, in un panorama nazionale e internazionale in cui i grandi fondi di investimento, le istituzioni europee, in cui i giudici tendono a sovrastare l’azione del Parlamento”. Infine la questione repubblicana: “sentirsi una patria comune, riscoprire l’idea di una comunità nazionale e di un’appartenenza su valori comuni”.

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