Nel 2022 due terzi dei 39 milioni di persone che vivevano con l’Hiv si trovavano in Africa e sempre in Africa, nello stesso anno, sono stati registrati 380.000 dei 630.000 decessi legati all’Aids nel mondo.
Ecco perché più di 300 politici, esperti sanitari e celebrità hanno scritto una lettera aperta al colosso farmaceutico statunitense Gilead per esortarlo a rendere disponibile un farmaco “rivoluzionario” per l’Hiv alle persone che vivono nei Paesi a basso e medio reddito.
Il suo Sunlenca (lenacapavir) potrebbe infatti rappresentare un “vero punto di svolta” ed evitare di ripetere “l’orrore e la vergogna” dei primi anni della diffusione dell’Aids quando, nonostante l’esistenza di farmaci efficaci, ci furono 12 milioni di decessi nei Paesi più svantaggiati proprio perché per loro i medicinali non erano accessibili.
UN FARMACO RIVOLUZIONARIO (MA PER POCHI)
Lenacapavir, il farmaco di Gilead per curare l’Hiv, è considerato “rivoluzionario” perché viene somministrato in sole due iniezioni l’anno, il che lo rende particolarmente adatto a persone normalmente “escluse da un’assistenza sanitaria di alta qualità”, si legge nella lettera.
Attualmente infatti è disponibile solo in pochi Paesi ricchi, con Stati Uniti e Unione europea che lo hanno approvato nel 2022, e negli Usa ha un prezzo di listino di 42.250 dollari per il primo anno di trattamento e di 39.000 dollari per gli anni successivi.
Ci sono inoltre studi in corso che dovrebbero dimostrare che è anche efficace per la prevenzione. Tra l’altro, uno dei medicinali per la Prep, ovvero la profilassi pre-esposizione contro il virus dell’Hiv, è sempre prodotto da Gilead (Truvada), ma ne esistono anche di generici.
LA RICHIESTA DI UN GENERICO (PER TUTTI)
Poiché i costi di lenacapavir sono proibitivi per la maggior parte delle persone colpite da Hiv e il brevetto dell’azienda non scadrà almeno per i prossimi 20 anni, la lettera aperta chiede al Ceo di Gilead, Daniel O’Day, di concedere in licenza il farmaco al Medicines Patent Pool, sostenuto dalle Nazioni Unite, che consentirebbe la produzione di versioni generiche più economiche.
“Esortiamo Gilead a garantire che le persone nel Sud del mondo che vivono con o sono a rischio di Hiv possano accedere a questo farmaco innovativo nello stesso momento in cui possono farlo le persone nel Nord del mondo”, scrivono i firmatari, i quali aggiungono che il trattamento potrebbe “contribuire a porre fine all’Aids come minaccia per la salute pubblica entro il 2030 – ma solo se tutti coloro che ne trarrebbero beneficio avessero la possibilità di accedervi”.
Come ricorda la lettera, sebbene Gilead in passato abbia già reso disponibili tramite licenze di accesso i trattamenti per Hiv/Aids, come il Tenofovir (di cui oggi quasi 24 milioni di persone affette da Hiv nel Sud del mondo beneficiano), ed epatite C alle persone nei Paesi a basso reddito, la lettera chiede ora di includere anche quelli a medio reddito.
Tra i firmatari ci sono Françoise Barré-Sinoussi, la scienziata premio Nobel che ha contribuito alla scoperta dell’Hiv, persone affette dal virus, ex capi di Stato e attori come Gillian Anderson di Sex education, Sharon Stone e Alan Cumming.
L’AIDS NEL (SUD DEL) MONDO
“Il Sud del mondo – si legge nella lettera – ospita la maggior parte delle persone che potrebbero beneficiare di lenacapavir. Attualmente, in Asia, Africa e America Latina, circa 1 milione di persone si infettano con l’Hiv ogni anno; immaginate se potessimo impedire a tutte queste persone di infettarsi, cambiando così la loro vita e liberandole da una vita di trattamenti e cure mediche”.
Nel 2022, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e Unaids, due terzi dei 39 milioni di persone che vivevano con l’Hiv si trovavano in Africa. Inoltre, nello stesso anno, l’Africa ha rappresentato anche 380.000 (+56% dal 2010) dei 630.000 decessi legati all’Aids nel mondo.
Rendere lenacapavir accessibile a tutti potrebbe essere particolarmente utile per i gruppi emarginati, tra cui le giovani donne, le persone LGBTQ+ che devono affrontare la criminalizzazione e la discriminazione, i lavoratori e le lavoratrici del sesso e le persone che fanno uso di droghe per via endovenosa.
QUANTO VALGONO I FARMACI CONTRO HIV/AIDS PER GILEAD
Nel 2023, Gilead ha registrato un fatturato totale di circa 27,1 miliardi di dollari, quasi lo stesso importo dei due anni precedenti, con le vendite di prodotti che hanno inciso sulla quasi totalità dei ricavi totali dell’azienda a livello mondiale. In particolare, riferisce Statista, quelli della divisione Hiv hanno rappresentato circa il 60% del totale e le vendite del suo trattamento di punta contro l’Hiv, Biktarvy, hanno generato 11,9 miliardi di dollari, mentre sono in calo quelle di Genvoya e Odefsey.
Tuttavia, secondo il sito tedesco, Gilead “non può dipendere troppo dalla sua divisione Hiv” e per questo sta cercando di sviluppare nuovi prodotti e di riutilizzare quelli esistenti per nuove indicazioni.