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Fumo

Fumo, cosa sta cambiando in Italia. Report Eurispes

Chi c'era e che cosa si è detto alla presentazione dell'indagine "Fumo: nuovi prodotti e riduzione del danno. L’evoluzione del fenomeno in Italia” curata dall'Eurispes

 

Nonostante i tanti sforzi delle istituzioni, negli ultimi 25 anni sembra sempre più difficile ridurre il numero dei fumatori. Un obiettivo che porterebbe benefici anche alle casse dello Stato. Infatti, i costi diretti e indiretti del tabagismo superano i 20 miliardi di euro, mentre le accise portano nelle casse statali circa 11 miliardi. Gli ultimi 5 anni hanno visto la crescita costante dei nuovi prodotti senza combustione, come il tabacco riscaldato e la sigaretta elettronica, che rappresentano un’alternativa a sigari e sigarette. Tuttavia, c’è ancora mancanza di informazione riguardo queste nuove soluzioni. È quanto emerge dalle indagini condotte dall’Istituto di Studi Politici Economici e Sociali (Eurispes) nel 2023 sul tema “Fumo: nuovi prodotti e riduzione del danno. L’evoluzione del fenomeno in Italia”.

I COSTI DEL TABAGISMO

Il 90% dei fumatori non intende o non vuole smettere di fumare, secondo Umberto Roccati, presidente Associazione Nazionale dei Prodotti di Fumo Elettronico (ANAFE).

“Il tabagismo provoca 8 miliardi di euro di costi sanitari diretti e 12 miliardi indiretti. Lo Stato ha intrapreso politiche sanitarie di cessazione tout court, che possono impattare su una piccolissima percentuale degli attuali fumatori. Il Mef è sempre stato molto preoccupato da una riduzione della raccolta di accise, che impattano sul bilancio dello Stato per 111 miliardi l’anno”, ha affermato Roccati.

COSA SUCCEDE A TABACCO RISCALDATO E SIGARETTE ELETTRONICHE

La vendita dei prodotti a tabacco riscaldato e delle sigarette elettroniche è cresciuto a doppia cifra negli ultimi 5 anni, secondo Roccati.

“Le imprese devono fare un’evoluzione di prodotto, ad alta intensità tecnologica, con investimenti e produzione di conoscenza notevoli che va nella direzione in cui vanno tanti settori. Diverse aziende stanno andando verso un rispetto dei principi di sostenibilità”, ha affermato Alberto Mattiacci, professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese alla Sapienza Università di Roma.

FUMO, LA CAMPAGNA EURISPES

E’ partita nel frattempo la campagna di informazione di Eurispes attraverso QR code, che coinvolgerà circa 44.000 tabaccai.

“Diamo il via, con la conferenza di oggi, ad una campagna di informazione capillare che raggiungerà i punti vendita di tabacco su tutto il territorio”, ha spiegato il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara. “Oggi lavoriamo con regole che non permettono di identificare facilmente il limite tra informazione e pubblicità. Servono più certezze da parte dello Stato. È importante anche sottolineare che il fatto che non ci sia combustione elimina una parte del danno. Chiediamo anche un’agevolazione fiscale, visto che parliamo di uno spostamento di consumi”, ha affermato Antonelli.

FUMO, I DATI

Il 68,6% dei fumatori intervistati (1.018) non ha mai provato a smettere di fumare, mentre il 31,4% ha tentato invano. Guardando al futuro, la maggior parte è consapevole che dovrebbe smettere, ma non vuole (27,2%). Il 26,6% ha risposto invece che crede che non riuscirà a farlo, mentre il 18,4% vorrebbe smettere un giorno. Inoltre, La percentuale di fumatori che vorrebbe smettere entro sei mesi (12,2%) non è cresciuta rispetto al 2021. Le indagini di Eurispes hanno evidenziato anche che il 15,5% non vuole rinunciare al fumo.

SIGARETTE ELETTRONICHE, TUTTI I NUMERI

La maggioranza degli utilizzatori di sigarette elettroniche dichiara di aver trovato facilmente informazioni esaustive e attendibili a riguardo. Tuttavia, la percentuale di persone che ha incontrato difficoltà nell’approfondire il tema è aumentata del 6% rispetto alle rilevazioni del 2021.

Dal confronto con le indagini svolte due anni fa emerge che le sigarette elettroniche si stanno diffondendo sempre più con il passaparola di amici e conoscenti (35,1%, +6,1%) e ai regali (20,9%). Il 18,7% le acquista dopo aver letto articoli (+6,2% sul 2021), il 14,6% tramite Internet, l’8,2% attraverso le rivendite del prodotto e il 2,5% su consiglio di un operatore sanitario (-4,6%).

La maggior parte (57,3%) preferisce utilizzare liquidi senza nicotina, solo il 15,5% con nicotina (soprattutto over 64), mentre il 27,2% dei rispondenti utilizza entrambi i tipi. La maggior parte (82%) ritiene che se fosse scientificamente provato che provocano meno danni rispetto alla combustione lo Stato dovrebbe permettere agli utilizzatori di sigarette elettroniche di essere informati riguardo questa alternativa. Inoltre, alla domanda se lo Stato dovrebbe consigliare il passaggio dalla sigaretta tradizionale all’elettronica il 62,7% risponde positivamente. L’esperienza con il tabacco riscaldato riguarda soprattutto persone che utilizzavano tabacco. Il problema dell’informazione rimane significativo, sebbene in calo rispetto al 2021”, ha affermato Raffaella Saso, vicedirettore dell’Eurispes.

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