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Novartis Sandoz

Flop Novartis contro Covid-19

Novartis alza bandiera bianca: il suo farmaco Canakinumab (nome commerciale Ilaris) non aiuta nel trattamento dei pazienti affetti da Covid-19

 

Il Canakinumab non può essere utilizzato per combattere il Covid-19. Ad annunciarlo è la stessa Novartis, l’azienda produttrice del farmaco utilizzato principalmente per l’artrite gottosa, che ha sospeso lo studio clinico di fase 3.

Tutti i dettagli.

CANAKINUMAB

Il Canakinumab è un medicinale biologico utilizzato nel trattamento di una serie di malattie autoinfiammatorie rare e debilitanti. È un anticorpo monoclonale che si lega e neutralizza l’interleuchina-1 beta (IL-1β), bloccandone l’azione. L’eccessiva produzione di IL-1β gioca un ruolo importante in alcune malattie infiammatorie e risposte immunitarie.

Il nome commerciale del farmaco è Ilaris e viene utilizzato in circa 60 paesi tra cui Stati Uniti ed Europa. È indicato per malattie rare tra cui sindromi febbrili periodiche, malattia di Still dell’adulto (AOSD) e artrite idiopatica giovanile sistemica (SJIA).

LA SPERIMENTAZIONE

Ad aprile 2020, in piena emergenza sanitaria, Novartis ha annunciato l’avvio di una sperimentazione di fase III per il trattamento con Canakinubam di pazienti con polmonite Covid-19. Novartis ha arruolato, per il test a doppio cieco, 450 pazienti in più centri medici in Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.

STUDIO FALLITO

Ma la sperimentazione non è andata come si sperava. “Lo studio in corso non è riuscito a raggiungere il suo endpoint primario”, spiega Novartis in una nota: canakinumab non ha aumentato significativamente le probabilità di sopravvivenza, rispetto al placebo, nei pazienti che non richiedevano la ventilazione meccanica invasiva.

EFFICACIA RELATIVA

In particolare, “l’endpoint primario di sopravvivenza senza la necessità di ventilazione meccanica era dell’88,8% per canakinumab più SoC (standard di cure, ndr) rispetto all’85,7% per il placebo più SoC ( P = 0,29)”, si legge nella nota di Novartis.

LA SPERIMENTAZIONE AIUTA A CAPIRE COVID-19

“Sebbene lo studio Can-Covid non abbia dimostrato il beneficio per il paziente che speravamo, aiuta a migliorare la comprensione scientifica di Covid-19 e il ruolo dell’inibizione dell’interleuchina-1β”, ha commentato John Tsai, Head of Global Drug Development e Direttore sanitario di Novartis.

“C’è ancora un urgente bisogno di trovare modi efficaci per combattere Covid-19 e continueremo ad applicare le nostre migliori menti scientifiche a sostegno della risposta alla pandemia globale”, ha aggiunto Tsai, ricordando che Novartis ha in corso “uno studio di Fase III di ruxolitinib”.

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