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otorinolaringoiatria

Ecco perché l’otorinolaringoiatria in Italia è a rischio

La riduzione della prevenzione e la progressiva perdita di competenze causata da una diminuzione dei reparti di Otorinolaringoiatria nel Sistema Sanitario Nazionale (SSN) mettono a rischio non solo i progressi fatti ma anche i circa 7 milioni di italiani colpiti da disturbi dell’udito e malattie dell’orecchio. L’allarme e i dati della Società italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale

 

L’otorinolaringoiatria, ogni anno, è una delle specialità mediche che evolve più velocemente grazie anche al continuo progresso tecnologico medico chirurgico. Non più solo tonsilliti e otiti ma la complessità dell’intera area testa-collo è oggi materia d’intervento dell’otorinolaringoiatra.

Eppure, questa stessa complessità e versatilità – sottolinea la Società italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale (SIOeChCF) – rende difficile inquadrare la disciplina anche a livello di programmazione sanitaria.

Il risultato è la riduzione della prevenzione e la progressiva perdita di competenze perché i reparti di Otorinolaringoiatria vanno sempre più rarefacendosi nel Sistema Sanitario Nazionale (SSN), con il rischio che i progressi raggiunti vadano persi.

Di questo e altro si parlerà a Welfair 2023, la fiera del fare sanità che si terrà dal 18 al 20 ottobre 2023 alla Fiera di Roma, a cui la parteciperà anche la SIOeChCF.

I DATI CHE SPIEGANO PERCHÉ SALVAGUARDARE L’OTORINOLARINGOIATRIA

Con oltre 6 milioni di italiani visitati, 230.000 interventi chirurgici, 136.000 nuovi ricoveri e 9.900 nuove diagnosi di tumori testa-collo, ogni anno l’otorinolaringoiatria è una delle discipline che si sono espanse più velocemente grazie anche al continuo progresso tecnologico medico chirurgico.

Tuttavia, “la riduzione dei reparti dedicati nel SSN e la prospettiva di fondere la specialità con la formazione in audiologia e foniatria rischiano di diluire competenze ultra-specialistiche faticosamente accumulate”, denuncia il professor Giovanni Danesi di SIOeChCF.

I disturbi dell’udito e le malattie dell’orecchio colpiscono, infatti, circa 7 milioni di italiani con un danno diretto e indiretto di oltre 36 miliardi di euro.

I MILLE VOLTI DELL’OTORINOLARINGOIATRIA

“Oggi – spiega il presidente di SIOeChCF, il professor Piero Nicolai – copriamo l’intera Area Testa-Collo: da un’oncologia complessa e difficile specie chirurgicamente, all’applicazione di protesi impiantabili come gli impianti cocleari; ci occupiamo, anche, delle patologie dell’orecchio medio, interno e della base cranica laterale; di tutte le patologie del naso dei seni paranasali e della base del cranio anteriore, dei disturbi ostruttivi del sonno, delle patologie delle ghiandole salivari ed infine anche della voce problematiche estetiche del volto”.

UNA VERSALITÀ CHE (PARADOSSALMENTE) PENALIZZA LA CATEGORIA

“Ma questa versatilità – aggiunge Danesi – rende difficile inquadrare la disciplina, anche a livello di programmazione sanitaria”.

“Il risultato – prosegue il professore – è la riduzione della prevenzione: troppo spesso la diagnosi è tardiva anche se ogni euro speso per tempo e nel modo giusto può risparmiarne 18 nell’arco di 10 anni. Ma ancora più grave è la progressiva perdita di competenze che sta iniziando a erodere il patrimonio di saperi e capacità accumulato nella passata generazione”.

La ragione, secondo Danesi, è dovuta al fatto che “i reparti di Otorinolaringoiatria si stanno rarefacendo nel SSN e la prospettiva di unire i corsi di specialità di Otorinolaringoiatria a quelli di Audiologia e Foniatria minaccia di diluire ulteriormente una formazione che dovrebbe, invece, puntare a una marcata specializzazione”.

“Questo, infatti, – chiosa l’esperto – sarebbe il momento per radicare saldamente l’Otorinolaringoiatria nel Servizio Sanitario. Il rischio, altrimenti, è quello di perdere i progressi raggiunti”.

L’OCCASIONE DEL WELFAIR

Welfair, la fiera del fare sanità che si terrà dal 18 al 20 ottobre 2023 nella capitale presso la Fiera di Roma, sarà quindi l’occasione per la Società, di ribadire i rischi perché, come spiegato dal professor Domenico Cuda, past president SIOeChCF, il “compito delle Società scientifiche è quello di portare la voce degli specialisti medici e quindi degli otorinolaringoiatri alle istituzioni per difendere l’interesse sia di medici che pazienti”.

La fiera offrirà un format nuovo di fiera sanitaria perché si concentra sull’incontro tra governance, medici, società scientifiche e aziende MedTech per confrontarsi sui processi concreti dai quali originano i servizi e si integrano le innovazioni.

“La sfida di Welfair – conferma Claudio Lo Tufo, co-organizzatore di Welfair insieme a Fiera Roma – consiste nel generare processi che, di per sé, siano già germinativi del cambiamento, favorendo l’incontro tra le persone per discutere e sviluppare idee, progetti e soluzioni da implementare nel settore sanitario”.

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