Due dosi di vaccino Pfizer o Astrazeneca proteggono anche dalla variante Delta del Sars-Cov-2 con solo una piccola diminuzione di efficacia rispetto alle altre. Lo dimostrano i dati di un nuovo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine.
Lo studio conferma i risultati principali forniti da Public Health England a maggio sull’efficacia dei vaccini anti-Covid realizzati dalla società statunitense Pfizer con il partner tedesco BioNTech e dell’Università di Oxford e della società britannica-svedese AstraZeneca.
Tutti i dettagli.
COSA È EMERSO DALLO STUDIO DEL PUBLIC HEALTH ENGLAND
Due dosi di vaccino Pfizer sono risultate efficaci all’88% nel prevenire la malattia sintomatica, contro il 93,7% della Alfa. Per quanto riguarda l’efficacia dell’AstraZeneca, con due dosi è risultata del 67%, più alta quindi del 60% riportato da altri studi, rispetto al 74,5% della Alfa.
“Sono state notate solo differenze modeste nell’efficacia del vaccino con la variante delta rispetto alla alfa dopo le due dosi”, scrivono i ricercatori.
UNA DOSE SOLA NON BASTA
Le differenze sono molto più marcate dopo aver ricevuto una dose singola. L’analisi ha confermato infatti che una sola dose non basta: per entrambi i vaccini l’efficacia dell’immunizzazione parziale si ferma intorno al 30%.
COME SONO STATE IDENTIFICATE LE VARIANTI
“Le varianti sono state identificate con l’uso del sequenziamento e sulla base dello stato del gene spike. I dati su tutti i casi sequenziati sintomatici di Covid-19 in Inghilterra sono stati utilizzati per stimare la proporzione di casi con entrambe le varianti in base allo stato della vaccinazione dei pazienti”, spiega la testata britannica.
I RISULTATI DELLO STUDIO DEL NEW ENGLAND JOURNAL OF MEDICINE
Nel complesso quindi, si sono riscontrati alti livelli di efficacia del vaccino contro la malattia sintomatica con la variante Delta dopo la somministrazione di due dosi.
Queste stime risultano solo leggermente inferiori alla stima dell’efficacia del vaccino contro la variante Alfa.
“La nostra scoperta di una ridotta efficacia dopo la prima dose sosterrebbe gli sforzi per massimizzare l’assorbimento del vaccino con due dosi tra i gruppi vulnerabili nel contesto della circolazione della variante Delta”, sostiene lo studio.
I RISULTATI IN CONTRASTO CON I DATI ISRAELIANI
Lo studio inglese è in contrasto con i dati preliminari resi pubblici dal Ministero della Salute israeliano all’inizio di questo mese. Secondo Israele il vaccino Pfizer-BioNTech era efficace solo per il 64% nel prevenire l’infezione sintomatica causata dalla variante delta. Sebbene la protezione contro la malattia grave rimanga elevata.