skip to Main Content

Polmonite Cina Francia

Ecco cosa dicono i numeri sui pediatri in Italia. Report Gimbe

AAA pediatri cercasi: secondo un’analisi della Fondazione Gimbe ne mancano 840. Gli specialisti in attività seguono quasi 100 bambini in più rispetto al tetto massimo e, con i pensionamenti in arrivo, le previsioni per gli anni a venire si fanno sempre più nere. Tutti i dettagli

 

In Italia è allarme pediatri. Ne mancano almeno 840 e coloro che svolgono la professione hanno in carico quasi 100 bambini in più rispetto al tetto massimo, con notevoli differenze regionali. Ad affermalo è la Fondazione Gimbe, che ha svolto un’analisi circa le criticità del settore.

COSA DICE IL MINISTERO DEI PEDIATRI

Secondo quanto riportato sul sito del ministero della Salute, il pediatra di libera scelta (PLS) è il medico preposto alla tutela della salute di bambini e ragazzi tra 0 e 14 anni. Ad ogni bambino, sin dalla nascita, deve essere assegnato un PLS per accedere a servizi e prestazioni inclusi nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

COSA DICONO LE FAMIGLIE

“L’allarme sulla carenza dei PLS oggi è lanciato da genitori di tutte le Regioni, da Nord a Sud con narrative dove s’intrecciano questioni burocratiche, mancanza di risposte da parte delle ASL, pediatri con numeri esorbitanti di assistiti, sino all’impossibilità di esercitare il diritto d’iscrivere i propri figli al pediatra di famiglia con potenziali rischi per la salute, in particolare dei più piccoli e dei più fragili”. È quanto affermato, invece, da Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione.

COSA DICONO I NUMERI DEI PEDIATRI

Secondo l’ultimo aggiornamento del report Agenas “Il Personale del Servizio Sanitario Nazionale”, nel 2021, in Italia i PLS in attività erano 7.022, ovvero 386 in meno rispetto al 2019 (-5,5%).

Riguardo, invece, al numero di assistiti per PLS, stando alle rilevazioni della Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati (SISAC), al 1° gennaio 2022, 6.921 PLS avevano in carico quasi 6,2 milioni di iscritti, di cui il 42,3% (2,62 milioni) della fascia 0-5 anni e il 57,7% (3,58 milioni) della fascia 6-13 anni, pari all’83,3% della popolazione Istat al 1° gennaio 2022 di età 6-13 anni.

COME SE LA CAVANO LE REGIONI

In termini assoluti, riferisce Gimbe, la media nazionale è di 896 assistiti per PLS, con un tetto massimo fissato a 800.

A livello regionale solo Umbria (784), Sardegna (788), Sicilia (792) e Molise (798) rimangono al di sotto del massimale senza deroghe; mentre 17 Regioni superano invece la media di 800 assistiti per PLS. E tra queste, Piemonte (1.092), Provincia Autonoma di Bolzano (1.060) e Toscana (1.057) vanno oltre la media di 1.000 assistiti per PLS.

“Lo scenario – ha detto Cartabellotta – è molto più critico di quanto lasciano trasparire i numeri: infatti, con un tale livello di saturazione non solo viene meno il principio della libera scelta, ma in alcune Regioni diventa impossibile trovare disponibilità di PLS, in particolare nelle aree interne o disagiate dove i bandi per le zone carenti vanno spesso deserti”.

QUANTI PEDIATRI ANDRANNO IN PENSIONE NEI PROSSIMI ANNI…

Secondo le stime ENPAM, al 31 dicembre 2021, più del 50% dei PLS aveva oltre 60 anni di età ed è, quindi, atteso un pensionamento massivo nei prossimi anni: ovvero, considerando una età di pensionamento di 70 anni, entro il 2031 dovrebbero andare in pensione circa 3.500 PLS.

…E QUANTI DOVREBBERO ENTRARE IN SERVIZIO

Nonostante negli ultimi 5 anni il numero di borse di studio ministeriali per la scuola di specializzazione in pediatria sia nettamente aumentato – da 440 nell’anno accademico 2016-2017 a 841 nel 2021-2022 -, per Cartabellotta “è certo che i nuovi pediatri non saranno comunque sufficienti per colmare il ricambio generazionale”.

ENPAM stima infatti che il numero dei giovani formati o avviati alla formazione specialistica coprirebbe solo il 50% dei posti di PLS necessari.

QUINDI QUANTI PEDIATRI MANCANO?

Premettendo che si tratta solo di stime perché la necessità di ciascuna zona carente viene identificata dalle ASL in relazione a numerose variabili locali previa consultazione con i sindacati, utilizzando i dati della SISAC al 1° gennaio 2022 e ipotizzando una media di 800 assistiti a PLS (pari all’attuale tetto massimo), si stima a livello nazionale una carenza di 840 PLS, con notevoli differenze regionali.

Ma con una media di 700 assistiti per PLS, che garantirebbe l’esercizio della libera scelta, ne mancherebbero addirittura 1.935.

DA DOVE PARTIRE PER RISOLVERE IL PROBLEMA

Per risolvere il problema, secondo Cartabellotta, è necessario analizzare tre questioni fondamentali: le regole sulle fasce di età di assistenza esclusiva dei minori, quelle per definire il “massimale” degli assistiti e quelle per identificare le aree carenti di pediatri. Bisogna poi tenere conto del numero dei nuovi specialisti che intraprendono la carriera di PLS e di quelli che vanno in pensione, di cui però è possibile solo fare delle stime.

LE FASCE DI ETÀ

Fino al compimento del 6° anno di età i bambini devono essere assistiti per legge da un PLS, mentre tra i 6 e 14 anni i genitori possono scegliere tra PLS e MMG. Al compimento dei 14 anni la revoca del PLS è automatica, tranne per pazienti con documentate patologie croniche o disabilità per i quali può essere richiesta una proroga fino al compimento del 16° anno.

Tuttavia, Gimbe fa notare che queste regole rappresentano “un enorme ostacolo per un’accurata programmazione del fabbisogno di PLS” perché, stando ai dati Istat al 1° gennaio 2022, la fascia 0-5 anni include più di 2,6 milioni di bambini e quella 6-13 quasi 4,3 milioni: ovvero oltre il 62% della fascia 0-13 anni potrebbe iscriversi ad un MMG in base alle preferenze dei genitori.

MASSIMALE ASSISTITI

Secondo quanto previsto dal ministero della Salute, il numero massimo di assistiti di un PLS è fissato a 800, ma esistono varie deroghe nazionali, regionali e locali che portano spesso a superare i 1.000 iscritti. “In tal senso – ha detto Cartabellotta – le politiche sindacali locali hanno sempre mirato ad innalzare il massimale (e i compensi) dei PLS già in attività, piuttosto che favorire l’inserimento di nuovi colleghi”.

IL PARADOSSO DELLE ZONE CARENTI

Attraverso l’individuazione delle cosiddette “zone carenti” da parte delle Regioni i nuovi PLS vengono inseriti nel SSN. Attualmente, però, tali necessità, afferma Gimbe, vengono calcolate solo sulla fascia di età 0-6 anni tenendo conto di un rapporto ottimale di 1 PLS ogni 600 bambini.

“È del tutto evidente che questo metodo di calcolo sottostima il fabbisogno di PLS: paradossalmente, facendo riferimento alle regole vigenti, i PLS sarebbero addirittura in esubero perché il loro fabbisogno viene stimato solo per i piccoli sino al compimento dei 6 anni. Mentre di fatto assistono oltre l’80% di quelli della fascia 6-13 anni”, ha detto il presidente della Fondazione.

Tuttavia, l’analisi ricorda che la bozza del nuovo Accordo Collettivo Nazionale propone di rivedere il calcolo del rapporto ottimale tenendo conto degli assistibili di età 0-14 anni, decurtati dagli assistiti di età >6 anni in carico ai MMG e di innalzare il massimale da 800 a 1.000 assistiti.

Back To Top