Mesi fa le autorità sanitarie statunitensi sono state incaricate dal presidente Donald Trump e dal segretario alla Salute, Robert F. Kennedy Jr. di condurre un ampio studio sulle potenziali connessioni tra vaccini e autismo. Ieri sono arrivati i grandi annunci promessi. Basati sul niente. La comunità scientifica mette in guardia e ricorda che esistono decenni di evidenze scientifiche che dimostrano il contrario di quanto detto da Trump.
COSA HA DETTO TRUMP SU VACCINI E AUTISMO
“Voglio dirlo chiaramente: non prendete il Tylenol. Non prendetelo”, ha dichiarato Trump. “Altre cose che raccomandiamo – o perlomeno io lo faccio – sono… non lasciate che riempiano il vostro bambino con la più grande quantità di roba che abbiate mai visto in vita vostra”, ha aggiunto riferendosi ai vaccini. Il presidente non ha supportato queste affermazioni con alcuna evidenza scientifica.
I consigli di Trump, tra l’altro, contraddicono quelli delle società mediche, le quali citano dati provenienti da numerosi studi che mostrano come il paracetamolo, il principio attivo del Tylenol, sia sicuro nelle donne in gravidanza.
Per quanto riguarda invece i vaccini, si stima che, negli ultimi 50 anni, quelli essenziali abbiano salvato almeno 154 milioni di vite, secondo Michael J. Nyenhuis, presidente e Ceo di Unicef Usa. Diversi studi inoltre hanno dimostrato che i vaccini sono sicuri, avendo eradicato malattie infantili come la poliomielite e il morbillo negli Stati Uniti.
Stando a un sondaggio Reuters/Ipsos, solo un americano su quattro ritiene che le recenti raccomandazioni dell’amministrazione Trump su una riduzione dei vaccini siano basate su prove scientifiche e fatti.
GLI EFFETTI SULLE AZIONI DEL PRODUTTORE DI TYLENOL
Le azioni Kenvue, società specializzata in prodotti per la salute dei consumatori, scorporata da Johnson & Johnson nel 2023, hanno recuperato il 5% nel trading serale dopo essere scese di oltre il 7% nella sessione di lunedì. Il titolo, ricorda Reuters, resta comunque in calo di circa il 14% dal 5 settembre, quando il Wall Street Journal ha riportato che Kennedy aveva in programma di collegare il paracetamolo all’autismo.
La Fda ha dichiarato che cercherà di modificare l’etichetta del Tylenol da banco e delle sue versioni generiche per riflettere le evidenze che suggeriscono che l’uso in gravidanza potrebbe essere associato a un rischio aumentato di condizioni neurologiche come l’autismo e l’ADHD nei bambini. Inoltre, ha inviato una lettera ai medici con un avvertimento simile, nonostante abbia precisato che non è stata stabilita una relazione causale, così come ribadito anche dal dipartimento della Salute e dei Servizi Umani.
I (PREOCCUPANTI) CONSIGLI MEDICI DI TRUMP…
Sebbene Trump abbia dichiarato di essere un grande sostenitore dei vaccini, avendo guidato durante il suo primo mandato l’iniziativa per accelerare lo sviluppo del vaccino anti-Covid, è anche colui che inizialmente ha suggerito come rimedio quello di ingerire disinfettanti.
Inoltre, nel corso del suo secondo mandato, ha già chiesto la rimozione del mercurio dai vaccini e ha affermato che i bambini non dovrebbero ricevere il vaccino contro l’epatite B prima dei 12 anni – nonostante venga normalmente somministrato nelle prime 24 ore di vita. Ha anche affermato che il vaccino trivalente contro morbillo-parotite-rosolia dovrebbe essere suddiviso in tre iniezioni separate.
…ORA ANCHE SULL’AUTISMO
Anche in questa occasione non è mancato il consiglio del presidente improvvisato scienziato. Il team di Trump ha infatti proposto il leucovorin, una forma di acido folico, come trattamento per i sintomi dell’autismo.
Decine di gruppi medici, di ricerca e di advocacy sull’autismo – tra cui l’American Academy of Pediatrics e l’American College of Obstetricians and Gynecologists – hanno condannato le parole di Trump. “I dati citati non supportano l’affermazione che il Tylenol causi l’autismo né che il leucovorin sia una cura, e non fanno altro che alimentare la paura e offrire false speranze, quando non esiste una risposta semplice”, ha dichiarato la Coalition of Autism Scientists.
Molti esperti inoltre, in risposta ai dati dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) – secondo cui nel 2022 a 1 bambino su 31 è stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico, rispetto a 1 su 36 nel 2020 e 1 su 68 nel 2015 -, spiegano che l’aumento è attribuito a una definizione più ampia del disturbo, oltre che a maggiore consapevolezza e screening precoce.
IL FARMACO DI GSK
Il governo Usa ha comunque chiesto alle aziende farmaceutiche di prepararsi ad aumentare la produzione di leucovorin e la Food and Drug Administration (Fda) ha approvato una versione del farmaco – non più in produzione (non per motivi di sicurezza o efficacia) – di GSK, destinata al trattamento di una condizione associata all’autismo. Una volta stabilito l’uso, l’amministrazione ha affermato che l’assicurazione Medicaid per le persone a basso reddito coprirà il farmaco per i sintomi dell’autismo.
Nel processo di approvazione, la Fda ha citato una revisione dell’uso del leucovorin in 40 pazienti a sostegno della conclusione che il farmaco possa migliorare i sintomi legati alla carenza cerebrale di folati, che può causare una serie di sintomi neurologici, alcuni dei quali si osservano anche nelle persone con autismo.
GLI STUDI E I COMMENTI DEI MEDICI
In merito al leucovorin, sul Corriere è intervenuto il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, il quale ha sottolineato che, sebbene si tratti di “una strada promettente” è ancora in fase di sperimentazione “che vale solo per un sottogruppo di bambini, quelli che hanno gli anticorpi contro il recettore dell’acido folico”.
Altri ricercatori citati da Reuters affermano che non ci sono prove solide di un collegamento tra l’uso del Tylenol e l’autismo. A riprova, uno studio del 2024 su quasi 2,5 milioni di bambini in Svezia non ha trovato alcun legame causale tra l’esposizione prenatale al paracetamolo e i disturbi dello sviluppo neurologico.
Una revisione del 2025 di 46 studi precedenti ha suggerito un possibile legame tra l’esposizione prenatale al paracetamolo e un aumento del rischio di tali condizioni, ma i ricercatori dell’Icahn School of Medicine at Mount Sinai, di Harvard e di altre istituzioni hanno affermato che lo studio non prova che il farmaco causi questi effetti.
“È chiaro che il legame tra Tylenol e autismo non è una questione nuova – è stato esaminato molte volte e in molti studi diversi – ha dichiarato la ricercatrice Diana Schendel dell’A.J. Drexel Autism Institute, aggiungendo che vorrebbe vedere quali nuove prove presenterà l’amministrazione -. Senza mostrare alcuna evidenza a sostegno, questi annunci diventano irresponsabili e potenzialmente pericolosi”.