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Meloni Gestione Pandemia

Cosa farà il governo Meloni su Covid, vaccini e mascherine

Con la fine dell’obbligo di Ffp2 sui mezzi pubblici coincide l’inizio della nuova gestione della pandemia sotto l’ormai prossimo governo Meloni. Che fine faranno obbligo vaccinale, green pass, mascherine e tamponi? Ecco le idee di Fratelli d'Italia

 

Domani finisce l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 sui mezzi pubblici ed è anche l’inizio “simbolico” della nuova gestione della pandemia.

“Nel caso di una recrudescenza di pandemie, l’Italia non sarà più l’esperimento del modello cinese in occidente, basta alle formule del modello Speranza e degli apprendisti stregoni”, proclamava la leader di Fratelli d’Italia (FdI), Giorgia Meloni, dal palco della manifestazione del centrodestra a pochi giorni dalle elezioni.

Ecco dunque cosa intendeva e cosa aspettarsi dal prossimo governo secondo quanto dichiarato finora da Fratelli d’Italia.

MENO MASCHERINE, PIÙ VENTILAZIONE MECCANICA E TRASPORTI

L’addio alla mascherina di domani, previsto dall’ultima norma che è in vigore fino al 30 settembre, è solo l’inizio di come il futuro esecutivo intende gestire la pandemia.

Per contrastare il cosiddetto “modello Speranza” (e anche la pandemia e le “nuove minacce”), il programma elettorale di FdI propone “la promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali – come la ventilazione meccanica controllata nelle scuole e negli uffici, e il potenziamento dei trasporti – senza compressione delle libertà individuali”.

NO ALL’OBBLIGO VACCINALE

Le libertà, a quanto si apprende dal programma, saranno garantite da un netto ‘no’ all’obbligo di vaccinazione contro il Covid, sostituito da “informazione, promozione e raccomandazione alla vaccinazione, in particolare per fasce d’età a rischio e situazioni di fragilità”.

I cittadini avranno “piena libertà di scelta tra i vaccini autorizzati dall’Ema e dall’Aifa e richiami”.

NO AL GREEN PASS

Anche il green pass sarà solo un vecchio ricordo.

NÌ A SCREENING

Potrebbe essere prevista la possibilità di screening negli ambienti a rischio, a tutela dei soggetti fragili.

AGGIORNAMENTO PIANO PANDEMICO

Oltre alla revisione del Piano sanitario nazionale, è previsto l’aggiornamento (che promette di essere “costante”) dei piani pandemici e di emergenza.

COMMISSIONE D’INCHIESTA SU GESTIONE PANDEMIA E REAZIONI VACCINO

Infine, dovrebbe essere istituita, sempre secondo il programma, una commissione d’inchiesta sulla gestione medica ed economica della pandemia nonché sulle reazioni avverse da vaccino.

DAL DIRE AL FARE: L’APPROCCIO DI FDI

Queste le promesse, vediamo ora il momento del “fare” come lo illustra Marcello Gemmato, farmacista e responsabile della sanità di FdI, appena rieletto alla Camera e in lizza per sostituire Speranza.

Intervistato da Repubblica, ha sostenuto che per la gestione della pandemia finora “non ci si è mossi in punta di scienza”, ma secondo un “approccio ideologico”, al quale attribuisce il fatto che “siamo tra i primi al mondo per mortalità e letalità”.

“Tra iper chiusuristi e complottisti”, Gemmato afferma che FdI sta “nel mezzo, con la scienza”.

COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI NUOVA ONDATA

Il partito di Meloni, stando alle parole del suo responsabile della sanità, dice che nonostante l’aumento dei casi non si farà trovare impreparato e, in nome della scienza, affronterà una possibile nuova ondata partendo da dati scientifici.

“Non seguiremo le virostar – garantisce Gemmato – ma scienziati con impact factor alto e magari le linee di indirizzo già prese in altri Paesi. Noi siamo sempre stati gli ultimi a riaprire, altri, come l’Inghilterra, sono ripartiti prima”.

LA NUOVA STRATEGIA VACCINALE

Secondo il farmacista “vaccinare i bambini di 6 anni non ha avuto senso” perché “i dati ci dicono che la mortalità per il Covid riguarda persone dai 65 anni in su”. Il nuovo approccio alla strategia vaccinale promette quindi di “mettere in sicurezza gli anziani e chi ha problemi di salute”.

Fine anche dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario, per ora in vigore fino al 31 dicembre 2022.

PERCHÉ NO ALL’OBBLIGO VACCINALE

Uno dei motivi per cui FdI si oppone all’obbligo è che, come dichiarato da Gemmato, “nelle menti dei più stolti, il vaccino imposto fa pensare che ci sia dietro un interesse delle multinazionali”.

CHE FINE FARANNO LE MASCHERINE?

Il responsabile della sanità di FdI non nega che mascherine, distanziamento e norme di buona condotta sanitaria sono utili ma ritiene che per quanto riguarda le mascherine si debba “valutare la circolazione e decidere se consigliarle e dove”.

Per esempio, ha spiegato che “in ospedale sarebbe auspicabile che si mettessero quando si entra in reparti dove ci sono persone fragili. Magari non in ortopedia ma in terapia intensiva”.

PERCHÉ NO AL GREEN PASS

Il green pass, attualmente richiesto solo per accedere alle strutture sanitarie, sparirà perché per FdI possedere il certificato e, dunque, essere vaccinati non impedisce i contagi. Il green pass, ha affermato il responsabile Sanità del partito presieduto da Meloni, dà una “falsa sicurezza”, non si tratta di una misura sanitaria e non parte da principi scientifici.

Se necessario, potrà essere invece richiesto un tampone che attesti la negatività.

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