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Vaccino Hiv

Cosa dicono i risultati di un vaccino preventivo contro l’Hiv

Le persone affetta da Hiv e Aids sono circa 40 milioni ma a oggi non esiste ancora un vaccino in grado di prevenire la malattia. Un team francese però ci sta lavorando e i primi risultati hanno mostrato una risposta immunitaria “precoce, significativa e duratura”. Tutti i dettagli

 

Pochi giorni fa è stata data la notizia del quinto paziente al mondo guarito dall’Hiv ma le persone affette da questo virus e dall’Aids, la malattia che ne consegue, sono circa 40 milioni.

Sebbene ce ne siano molti allo studio, a oggi non esiste un vaccino, ma durante l’ultima Conference on Retrovirus and Opportunistic Infections tenutasi a Seattle sono stati presentati i risultati di un vaccino preventivo che ha dimostrato la capacità di indurre una risposta immunitaria “precoce, significativa e duratura” contro l’Hiv.

Lo studio, per ora alla Fase I, è stato condotto dall’Institut national de la santé et de la recherche médicale (Inserm-Anrs) e il Vaccine Research Institute.

UN APPROCCIO INNOVATIVO

Il candidato vaccino contro l’Hiv prevede l’iniezione di anticorpi monoclonali che mirano specificamente a un recettore, la molecola CD40, sulla superficie delle cellule dendritiche.

Si tratta di un approccio innovativo perché, come spiegano gli esperti, “è la prima volta che queste cellule, che svolgono un ruolo chiave nell’educazione e nell’attivazione del sistema immunitario, vengono prese di mira direttamente da un vaccino”.

Una delle insidie dell’Hiv, infatti, è che colpisce direttamente il sistema immunitario, anche se l’efficacia di un vaccino si basa su tale sistema. “L’Hiv – ha detto a Le Monde Gilles Pialoux, specialista in malattie infettive – si integra molto rapidamente nelle cellule umane che infetta, causando un’immunodepressione fin dal momento dell’infezione primaria. Per essere efficace, un vaccino deve impedire al virus di penetrare nelle mucose, la sua principale via d’ingresso nell’organismo”.

IL TRIAL

Un primo studio per testare il vaccino è stato condotto su 36 persone sane, a cui è stato raccomandato di continuare comunque a proteggersi da ogni rischio di infezione da Hiv.

Il trial ha previsto un’escalation di dosi: un primo gruppo di 12 persone ha ricevuto una dose sottocutanea di 0,3 mg di vaccino all’inizio, nella quarta e 24esima settimana. Il secondo e il terzo gruppo hanno poi ricevuto dosi di 1 e 3 mg, rispettivamente, seguendo lo stesso regime. Il vaccino è stato combinato con l’adiuvante Hiltonol, che mira a rafforzare l’azione potenziale del vaccino.

Lo studio è condotto in doppio cieco e ad alcuni volontari è stato iniettato un placebo. La sicurezza e l’immunogenicità sono state valutate alle settimane 6, 26 e 48.

I RISULTATI

Alla 26esima settimana, afferma lo studio, i risultati osservati nei primi 36 volontari hanno mostrato che il candidato vaccino “è sicuro e ben tollerato”. Sono stati segnalati due effetti collaterali gravi che, però, in seguito ad analisi, sono risultati non correlati alla vaccinazione.

Il team di ricercatori ha riscontrato che il vaccino ha indotto alti livelli di anticorpi: tra l’80% e il 100% alla settimana 6 e il 100% alla settimana 26 in tutti i gruppi (0,3, 1 e 3 mg). Questi livelli sono rimasti stabili, o sono leggermente diminuiti, fino alla 48esima settimana.

Inoltre, alla settimana 26 sono stati rilevati anticorpi neutralizzanti nel 50% dei soggetti vaccinati nel gruppo da 0,3 mg e nel 100% degli altri due gruppi. La produzione di cellule T CD4 specificamente dirette contro la proteina dell’involucro dell’Hiv dopo la vaccinazione è rimasta stabile fino alla 48esima settimana.

“Questi primi risultati di Fase I sono promettenti”, ha detto il professor Yves Lévy, direttore del Vaccine Research Institute. “Il vaccino ha dimostrato sia la sua sicurezza che la sua capacità di indurre risposte precoci, potenti e durature”.

Come sottolineano i ricercatori, ora, resta però da dimostrare la sua efficacia in termini di protezione dalle infezioni negli studi di Fase II e III.

L’AZIENDA DIETRO IL VACCINO

Il candidato vaccino contro l’Hiv è sviluppato con una tecnologia la cui licenza esclusiva mondiale è detenuta dalla biotech francese LinKinVax, nata nel 2020 dal professor Lévy e da André-Jacques Auberton-Hervé, presidente onorario e fondatore di Soitec (società industriale francese che progetta e produce materiali semiconduttori).

LinKinVax aveva annunciato tra l’altro, circa un anno fa, di essere al lavoro insieme a GTP Bioways per un vaccino contro tutti i coronavirus, i cui trial clinici dovrebbero partire nei prossimi mesi.

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