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Cina Covid

Xbb, cos’è la variante Covid che fa impensierire la Cina

La Cina teme una nuova ondata di Covid-19 dovuta alla diffusione della variante Xbb, che potrebbe causare fino a 65 milioni di contagi alla settimana entro la fine di giugno. Tutti i dettagli.

 

La Cina teme una nuova ondata di contagi da Covid-19, dovuti alla diffusione della variante Xbb, che potrebbe causare fino a 65 milioni di contagi alla settimana entro la fine di giugno. La previsione arriva dal più noto pneumologo cinese, Zhong Nanshan, che in una conferenza a Guangzhou, nel sud-est della Cina, ha affrontato il tema posto dalla diffusione del sotto-lignaggio della variante Omicron, ritenuto responsabile di un aumento dei contagi in Cina a partire dalla fine di aprile scorso.

L’IMPATTO DELLA VARIANTE XBB IN CINA

Xbb potrebbe causare 40 milioni di infezioni alle settimana in Cina dalla fine di maggio, fino a toccare il picco di 65 milioni entro la fine del mese prossimo.

IL COMMENTO DELLO PNEUMOLOGO

L’aumento di contagi “è quello che ci aspettavamo”, ha commentato lo pneumologo cinese, citando l’approvazione di due vaccini specifici contro la variante Xbb, più altri “tre o quattro” che saranno approvati presto, ha detto, aggiungendo che “possiamo essere in testa a livello mondiale nella ricerca di vaccini più efficaci”.

LA NUOVA ONDATA DI CONTAGI IN CINA

La nuova ondata attesa nelle prossime settimane ripresenta il problema della lotta al virus in Cina dopo la fine delle restrizioni, ritirate in seguito alle proteste anti-lockdown avvenute in molte città cinesi a fine novembre scorso.

Gli esperti cinesi, come lo pneumologo Wang Guangfa del Primo Ospedale dell’Università di Pechino, citato dal tabloid nazionalista Global Times, ritengono però che la nuova ondata non sovraccaricherà il sistema sanitario. Eppure il balzo nei contagi c’è stato: secondo dati del Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie cinese (Cdc), il tasso di contagio da Xbb, una ricombinante di Omicron, è passato dallo 0,2% di metà febbraio al 74,4% di fine aprile, per arrivare all’83,6% di inizio maggio, e la proporzione di infezioni legate alla variante continua a crescere, nel giudizio dell’ente cinese.

Il numero di contagi della nuova ondata sarebbe allo stesso livello, se non addirittura lievemente superiore rispetto alle cifre dell’ondata di contagi dello scorso inverno: tra dicembre e gennaio scorsi il virus si diffuse incontrollato in tutta la Cina al termine della quasi triennale politica di tolleranza zero verso il virus, e un’ondata di contagi e di decessi mai quantificati ufficialmente colpì tutta la Cina, gravando sul sistema sanitario e sugli obitori.

I DUBBI

Il grande interrogativo delle prossime settimane riguarderà l’efficacia dei nuovi vaccini nel contrasto alla diffusione del virus, mentre anche le grandi case farmaceutiche internazionali, come Pfizer/BioNTech, Moderna e Novavax si apprestano ad aggiornare i loro vaccini in base anche alle ultime raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che prendono di mira proprio le varianti Xbb, in particolare Xbb.1.5 e Xbb.1.16.

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