La pandemia da Covid 19 ha diffuso non solo il virus SARS-coV-2 ma anche un considerevole numero di fake news in tema di salute e sanità. “Le fake news in Sanità” è stato il tema dell’evento nel corso del quale è stato presentato il 3° Bilancio Sociale di AIOP (Associazione Italiana delle aziende sanitarie e territoriali e delle aziende socio-sanitarie residenziali e territoriali di diritto privato). “Le fake news sono un problema ricorrente, che in questo momento non affligge solamente la sanità – ha detto Anna Maria Bencini, Farmindustria -. Nell’ambito sanitario, le notizie false rappresentano un grande pericolo perché possono creare mancanza di fiducia nella scienza e anche problemi di salute pubblica”.
LA DISINFORMAZIONE CREA STIGMI E LUOGHI COMUNI DIFFICILI DA ERADICARE
I professionisti del settore sanitario lamentano che la diffusione delle fake news crei dogmi e stigmi impossibili da scalfire, anche ricorrendo alla logica e alle evidenze. “Sempre più spesso si assiste alla produzione di una comunicazione distorsiva che alimenta luoghi comuni e stigmi difficili da scalfire, i quali creano falsi problemi e distolgono l’attenzione dalle criticità macroscopiche reali, deprimendo anche il dibattito pubblico – si legge nel bilancio sociale -. La disinformazione non riguarda solo temi complessi, di difficile comprensione e traduzione, ma l’ABC del SSN, la trasposizione elementare della sua configurazione e dei suoi numeri più basilari”.
SANITÀ PUBBLICA O PRIVATA?
Il bilancio sociale AIOP parte dalla percezione, soprattutto nel discorso pubblico, della convivenza tra sanità pubblica e sanità privata. “Quando si parla di Servizio sanitario nazionale (SSN) si fa, infatti, riferimento alla sua componente di diritto pubblico e alla sua componente di diritto privato, poste entrambe al servizio della funzione pubblica di tutela della salute, con la parte accreditata che assicura, oggi, più di 1/4 dei ricoveri nazionali, impiegando circa 1/10 della spesa complessiva – si legge nel bilancio -. Eppure, si continua a parlare di Sanità privata (la sanità a pagamento) per fare riferimento alle strutture di diritto privato della Sanità pubblica (finanziata attraverso la fiscalità generale, con un meccanismo di contribuzione progressiva)”.
IL MISUNDERSTANDING PASSA DAI MEDIA ALLE DETERMINAZIONI NORMATIVE
E questo misunderstanding non si limita al racconto della sanità sui media. “È successo, ancora una volta, la scorsa settimana nell’ambito di un question time alla Camera dei Deputati, a commento della modifica – introdotta nell’ultima manovra di Bilancio – del tetto di spesa all’acquisto di prestazioni da erogatori di diritto privato, congelato al 2011 – ha detto la Presidente di AIOP Barbara Cittadini -. Questo intervento invece permette di prendere in carico più pazienti, curare di più, ridurre le liste d’attesa, continuando ad assicurare prestazioni complesse e di provata efficacia clinica”.
Ma non solo, si è verificato in occasione “dell’aggiornamento del tetto di spesa del Dl 95/2012, grazie al quale le Regioni potranno acquistare un volume maggiore di prestazioni dalle strutture accreditate: esso è stato da più parti presentato come un regalo alla sanità a pagamento e motivo di divaricazione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B nell’accesso alle cure”.
IL CONTRIBUTO DEL PRIVATO ACCREDITATO AL SSN: TAGLIO DELLE LISTE DI ATTESA E CURE MIGLIORI
Il report sottolinea il contributo degli operatori privati accreditati a tre aspetti molto sensibili della sanità nazionale: le liste di attesa, la qualità del SSN e l’efficientamento delle reti. Le liste di attesa per le prestazioni sanitarie sono presenti in tutti i sistemi pubblici organizzati su base universalistica. Tuttavia, questi devono essere compatibili con la natura delle prestazione e il livello di urgenza della stessa. Il report prende in esame le liste di attesa nel settore della chirurgia oncologica.
“Nel 2022, la componente di diritto pubblico del SSN ha rispettato i tempi massimi di attesa nel 72% dei casi, mentre la componente di diritto privato ha ero gato il 79% delle prestazioni nella tempistica prevista (Portale statistico Agenas)”, si legge nel report. Inoltre, stando al Bilancio di AIOP il contributo della componente di diritto privato è determinante per la qualità delle prestazioni garantite ai pazienti perché “ garantisce una più alta efficacia, sicurezza ed appropriatezza delle cure”, “garantisce esiti migliori, nonostante i volumi di attività condizionati dalla politica dei tetti di spesa” e “garantisce prestazioni di maggiore complessità assistenziale”.
I CONTRIBUTI DEL PRIVATO ACCREDITATO ALL’EFFICIENTAMENTO DELLE RISORSE ECONOMICHE IN SANITÀ
Il Bilancio sociale di AOIP aggiunge, infine, che la presenza di strutture private accreditate possono aiutare a efficientare le risorse a disposizione del servizio sanitario. Questo attraverso la promozione di “un sistema trasparente di rendicontazione della gestione economico-finanziaria”, “un modello manageriale orientato all’efficace allocazione delle risorse umane e strumentale” e generare “un utile che può essere reinvestito in ricerca e sviluppo, contribuendo alla ricchezza del sistema sociale e produttivo del Paese”.