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Tutte le bordate di Giorgetti a banche e banchieri

Che cosa ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti (Lega), nel corso dell'assemblea annuale dell'Abi, l'associazione delle banche italiane.

Bordate del governo alle banche. Anzi, è stato proprio il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a non usare giri di parole per rimbrottare banche e banchieri proprio in casa loro, visto che il titolare del Tesoro ha espresso rilievi, rabbuffi e stilettate nel corso dell’assemblea annuale dell’Abi, l’associazione degli istituti di credito presieduta da Antonio Patuelli.

CHE COSA HA DETTO GIORGETTI NELL’INTERVENTO IN COLLEGAMENTO ALL’ASSEMBLEA DELL’ABI

Nel corso dell’assemblea Abi il ministro Giorgetti invita le banche a concentrarsi sull’attività di intermediazione e finanziamento dell’economia «guadagnando sul margine di interesse» e meno sulla gestione patrimoniale. In questi anni «il governo e il Mef hanno fatto la loro parte» sul consolidamento della finanza pubblica, adesso «mi attendo che gli istituti di credito approfittino del quadro mutato e tornino a fare le banche», ha rimarcato il ministro leghista alla testa dello strategico dicastero dell’Economia e delle Finanze.

PIU’ CREDITO E MENO GESTIONI PATRIMONIALI

Non le ha mandate a dire, il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, durante l’assemblea dell’Abi nel suo intervento in videocollegamento: Giorgetti ha invitato le banche a concentrarsi sull’attività di intermediazione e finanziamento dell’economia «guadagnando sul margine di interesse» e meno sulla gestione patrimoniale (una tendenza, invece, che caratterizza di recente il sistema bancario, non solo italiano=. Il ministro ha inoltre sottolineato che «non è il risparmio a far crescere l’economia».

LO STATO DELLA FINANZA PUBBLICA

D’altronde le condizioni della finanza pubblica «sono migliorate, anche per il consolidamento dei conti pubblici», ha detto il titolare dell’economia, sottolineando che il rapporto tra debito e pil «al 135% è inferiore alle previsioni di oltre 2 punti», ha continuato Giorgetti ribadendo che lo spread è sui livelli più bassi da 15 anni e il debito pubblico gode di «un migliore giudizio delle agenzie di rating».

IL RUOLO DEL CREDITO SECONDO GIORGETTI

Negli ultimi 10 anni le banche hanno registrato una «inversione di rotta netta». Un «progressivo e deciso» rafforzamento del settore bancario «reso possibile per una parte dall’azione sinergica di un percorso di interventi legislativi e dal sostegno pubblico. L’economia non cresce grazie al risparmio in sé, ma per come e quanto viene raccolto e poi prestato e investito cosi da elevare il beneficio per l’intera economia italiana», ha detto il ministro sottolineando che «il rafforzamento delle banche italiane non si è sempre tradotto in condizioni favorevoli del credito, ma al contrario nella contrazione dell’erogazione alle imprese».

LA BIODIVERSITA’ DEL SISTEMA BANCARIO AUSPICATA DAL MINISTRO DELL’ECONOMIA

È, dunque, importante preservare quella che il ministro chiama la «biodiversità» del sistema bancario, spiegando che «non credo potrà mai essere soppiantata quanto a valore aggiunto e funzione sociale dalla finanza decentralizzata o tramite l’uso di strumenti di intelligenza artificiale», anche se proprio nel corso dell’assemblea dell’Abi il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha avuto parole di elogio per il ruolo che l’intelligenza artificiale può avere nell’analizzare il merito del credito specie da parte delle banche non grandi. E senza entrare nel merito del risiko ha aggiunto: «Non guarda alla nazionalità dei banchieri ma solo alla loro capacita di rispondere a questa funzione». Una stilettata che gli osservatori hanno inteso indirizzata indirettamente all’italiana Unicredit che ha lanciato un’Ops su Banco Bpm; un’operazione che ha di fatto scombussolato i piani attribuiti dalla stampa al Tesoro per la creazione di un terzo polo bancario tra Mps e Banco Bpm, qui la mossa di Mps (partecipata dal Tesoro) di lanciare un’Ops su Mediobanca.

«Seguiamo con attenzione e preoccupazione i segnali di contrazione di credito alle imprese», ha sottolineato il ministro precisando che oltre a una contrazione della domanda di prestiti ci sia anche «una rigidità dal lato dell’offerta del credito, specie per le imprese più piccole». Potrebbero esserci rischi sul fronte del credito «se le banche sono troppo distanti dai territori dove queste imprese operano».

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