È la parola pace, “una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante”, come dice Papa Prevost, Leone XIV, il primo Pontefice statunitense, un “Americano a Roma”, come titola oggi “Il Tempo”, a unire per un giorno governo e opposizioni.
Dal centrodestra alla sinistra, non c’è dichiarazione di felicitazione con il primo Papa americano, di cui, afferma Donald Trump, “il mio Paese è onorato”, che non contenga la parola magica pronunciata da Robert Francis Prevost per dieci volte. Pace, ponti, dialogo.
Tra gli occhi del mondo puntati su San Pietro ci sono quelli delle istituzioni e della politica italiana e, subito dopo le prime parole ispirate a pace e dialogo del nuovo Pontefice arrivano i messaggi di auguri e sostegno a Leone XIV. “In questo momento storico – scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio – in cui tanta parte del mondo è sconvolta da conflitti inumani dove sono soprattutto gli innocenti a soffrire le conseguenze più dure di tanta barbarie, desidero assicurarLe l’impegno della Repubblica Italiana a perseguire sempre più solidi rapporti con la Santa Sede per continuare a promuovere una visione del mondo e della convivenza tra i popoli fondata sulla pace, sulla garanzia dei diritti inviolabili e della dignità e la libertà per tutte le persone. Quella pace che Vostra Santità ha evocato con forza nel Suo primo messaggio dalla loggia di San Pietro e che è la speranza dell’umanità intera”. “Sono certo – aggiunge il Capo dello Stato – che la lunga esperienza nel sud del mondo che Vostra Santità ha maturato anche in veste di missionario manterrà accesso quel faro verso i più deboli e dimenticati che Papa Francesco aveva voluto illuminare fin dall’inizio del proprio pontificato”.
Per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni “in un tempo segnato da conflitti e inquietudini” le parole dalla Loggia delle Benedizioni del Papa “sono un richiamo potente alla pace, alla fraternità e alla responsabilità”. “La nostra casa – prosegue il premier – si fonda sulla sintesi straordinaria tra fede e ragione. Sintesi che ha permesso alla civiltà italiana ed europea di concepire un mondo nel quale la persona è centrale, la vita è sacra, gli uomini sono liberi e di eguale dignità, lo Stato e la Chiesa sono distinti ma si rispettano reciprocamente, e crescono insieme”.
“Sono certo che il suo Alto Magistero potrà guidare ed ispirare – scrive in un telegramma il presidente del Senato, Ignazio La Russa – non solo le comunità cristiane ovunque nel mondo, ma tutti i popoli e le Nazioni secondo principi di pace, speranza e solidarietà, ancor più necessarie nel difficile momento che l’umanità sta attraversando”. E dal presidente della Camera Lorenzo Fontana arriva un omaggio “con lo sguardo rivolto a un futuro di pace e cooperazione tra i popoli”.
Tanti i politici in piazza San Pietro, che esaltano le prime parole indirizzate dal pontefice ai fedeli, a cominciare dal vicepremier Matteo Salvini che nel ricordare l’auspicio del Papa per una “pace disarmata e disarmante” saluta l’annuncio dalla piazza e dai social, “emozionato e commosso”. “La pace sia con voi! Con queste parole inizia il pontificato di Papa Leone XIV – scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani -. Ringraziamo Dio per aver dato un nuovo Vescovo a Roma e una nuova guida alla Chiesa Cattolica”.
Anche il presidente M5S Giuseppe Conte esalta il messaggio di pace: “Le prime parole, chiare, coraggiose di Papa Leone XIV, irrompono con grande forza nei nostri cuori, nelle nostre menti, nel linguaggio del nostro tempo dominato sempre più da tristi parole: armi, guerra, morte”. Dalla segretaria del Pd Elly Schlein arrivano le “congratulazioni al nuovo Papa, che ha scelto come prime parole quelle della speranza di pace per i popoli di tutto il mondo”, mentre da Avs Angelo Bonelli evidenzia che “le sue parole sulla pace e sulla costruzione di ponti rappresentano un segno importante di continuità con la strada tracciata da Papa Francesco, in un mondo in cui si costruiscono muri e fili spinati tra le guerre”.
E almeno per un giorno è se non esattamente pace, almeno tregua nella politica italiana. Se anche il capo della Cgil, Maurizio Landini, esce dal confronto delle parti sociali con il governo riconoscendogli per una volta un approccio costruttivo, la fumata bianca di S. Pietro per Papa Leone XIV un effetto positivo sembra averlo portato qualche chilometro più lontano, sui Palazzi della politica.