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Le piroette del Parlamento europeo sui prestiti Safe per la Difesa

Il Parlamento europeo a deciso di portare il Consiglio e la Commissione davanti alla Corte di giustizia dell'Ue chiedendo di annullare il regolamento di Safe, lo strumento di prestito da 150 miliardi del piano di riarmo Ue, ma ha ordinato di preservare gli effetti del regolamento Safe. Estratto dal Mattinale Europeo

LE PIROETTE DI METSOLA SU SAFE

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha deciso di portare il Consiglio e la Commissione davanti alla Corte di giustizia dell’Ue, chiedendo di annullare il regolamento di SAFE, lo strumento di prestito da 150 miliardi del piano di riarmo di Ursula von der Leyen. La ragione è la base giuridica usata dalla Commissione: l’articolo 122 utilizzato previsto per le crisi che minacciano il mercato interno, che permette di aggirare il processo legislativo ordinario e bypassare il Parlamento. Tuttavia Metsola ha ordinato al giureconsulto del Parlamento di chiedere alla Corte, qualora ritenga fondato il ricorso, di preservare gli effetti del regolamento SAFE fino all’adozione di un nuovo atto giuridico.

LA FRANCIA PUNTA AI PRESTITI SAFE

La Francia chiede i prestiti di SAFE – La Francia chiede di beneficiare dello strumento di prestito SAFE (Sicurezza per l’azione in Europa – Security for Action for Europe) dotato di 150 miliardi. I fondi sono raccolti dalla Commissione sui mercati finanziari per concedere prestiti agli Stati membri al fine di finanziare investimenti in progetti capacitivi in partenariato tra gli Stati membri e acquisti comuni in settori chiave della difesa, come i sistemi antimissile e i droni.

I NUMERI DI VON DER LEYEN SU SAFE

Ursula von der Leyen ha detto che una decina di paesi finora hanno espresso interesse per i prestiti di SAFE. Diversi strumenti di finanziamento europei sono proposti agli Stati membri, 23 dei quali hanno appena accettato durante il vertice della Nato all’Aia di aumentare le loro spese per la difesa al 5 per cento del loro Pil entro il 2035. Altre opzioni di finanziamento, tra cui un debito comune, rimangono aperte e dovranno essere esplorate nel contesto della negoziazione del prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP), il bilancio comune per il periodo 2028-2034.

LE CRITICHE A SANCHEZ SUL 5%

Durante il dibattito del Consiglio europeo ieri, alcuni leader hanno criticato il primo ministro, Pedro Sanchez, per aver rinnegato l’obiettivo del 5 per cento di Pil di spesa nella difesa al summit della Nato all’Aia. I paesi del nord e dell’est hanno ricordato al premier spagnolo la solidarietà di cui ha beneficiato in passato. Il polacco Donald Tusk è stato esplicito in conferenza stampa. “Alcuni prendono alla leggera la minaccia russa solo perché sono lontani dalla Russia”, ha detto Tusk.

(Estratto dal Mattinale Europeo)

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