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Israele-Iran: la linea del governo, i ghirigori delle opposizioni

Che cosa è successo nel corso dell'informativa urgente del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. La nota di Sacchi

“Secondo l’intelligence israeliana in meno di sei mesi l’Iran avrebbe potuto disporre di 10 bombe atomiche”. E “di fronte a una minaccia nucleare non può esservi alcuna ambiguità. L’Iran non può dotarsi della bomba atomica”. Il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani scandisce con nettezza alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, nell’informativa urgente chiesta dalle opposizioni, la linea del governo. Linea che senza le ambiguità della sinistra o delle sinistre parte dal presupposto di base costituito dal diritto di Israele di difendersi per coniugarlo con l’obiettivo della de-escalation come già dall’altro ieri era stato annunciato dopo un supervertice a Palazzo Chigi con il premier Giorgia Meloni.

Ma sono proprio Pd e Cinque Stelle a non sciogliere la grave ambiguità di fondo per cui sembrano non scegliere tra Israele, l’Occidente e una teocrazia sanguinaria. E cosi per la segretaria del Pd Elly Schlein, con gli alleati Giuseppe Conte, il quale in parlamento neppure si è presentato perché “ero con i giovani del Salento contro il riarmo”, e Angelo Bonelli di Avs, l’ambiguità starebbe, invece, nel fatto che il governo non condanna “l’attacco unilaterale di Netanyahu all’Iran”.

Cosa pensa in questo grave momento la sinistra del regime degli Ayatollah e delle gravi violazioni sul nucleare negli interventi in parlamento delle opposizioni non è dato sapere. Mentre quella del governo è una scelta chiara: sostegno al diritto di Israele a difendersi e necessità di tenere aperti i canali della diplomazia per evitare che il conflitto in Medioriente assuma dimensioni globali.

Tajani scandisce: “Di fronte a una minaccia esistenziale, Israele ha il sacrosanto diritto di difendere i propri cittadini. Non può esservi, su questo punto, alcuna ambiguità. L’Iran non può dotarsi della bomba atomica”. Il titolare della Farnesina poi illustra l’impegno per una de-escalation e il dialogo internazionale. Schlein sottolinea la “discrasia tra alcune sue dichiarazioni e quelle del ministro Guido Crosetto, che ha detto ‘ci aspettavamo questo scenario'” e si domanda se ci sia “un problema di comunicazione tra le due strutture”. Il vicepremier replica: “Non c’è stata discrepanza tra quello che ho detto io e quello che ha detto il ministro Crosetto”, in merito all’attacco di Israele all’Iran, “non avevamo notizie di un attacco immediato, ma nessuno le aveva, tant’è che gli americani hanno detto subito che era un’azione unilaterale israeliana”.

Matteo Renzi, anche lui assente perché a Rapallo dai giovani industriali, non perde occasione per atraccare il governo che farebbe fare “una figuraccia all’Italia”. Di fronte all’evidente sproporzione tra gli attacchi a testa bassa, anche su questioni non esattamente dirimenti, al nostro governo di fronte al rischio di un conflitto globale – e questo peraltro senza la capacità delle opposizioni divise di esprimere un punto fermo a difesa di Israele e dell’Occidente contro l’Iran – il centrodestra si ricompatta anche con aree che si erano allontanate. Mara Carfagna, ex FI, ora di Noi Moderati, risponde netta a Schlein: “Non c’è alternativa: da un lato c’è una democrazia, per quanto criticabile, dall’altra una dittatura che sta per dotarsi di armi atomiche. Anche le forze di opposizione facciano una scelta netta”. Schlein replica: “Abbiamo sempre contrastato il regime di Teheran, ma questo attacco delegittima le sedi negoziali e può dar vita a un conflitto globale”.

L’informativa è arrivata 24 ore dopo la richiesta delle opposizioni che però non hanno brillato per le vistose assenze di Conte e Renzi e altri. Maurizio Gasparri, presidente dei senatori azzurri, si indigna: “Tajani è una persona seria, questi invece si comportano da turisti per caso”.

Ma anche ieri e anche di fronte al rischio di un conflitto globale, il copione delle opposizioni è sempre lo stesso: piove, anzi piovono missili dall’Iran, governo ladro.

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