In un Mediterraneo orientale segnato da tensioni e instabilità, Israele, Grecia e Cipro hanno rafforzato la loro partnership strategica durante il loro decimo summit trilaterale, tenutosi lunedì a Gerusalemme.
I rispettivi primi ministri Benjamin Netanyahu, Kyriakos Mitsotakis e Nikos Christodoulides hanno ribadito un’alleanza che, nata circa quindici anni fa intorno alla cooperazione energetica, si è evoluta in un fronte comune centrato oggi anche sulla sicurezza e la stabilità regionale, con progetti ambiziosi e messaggi chiari verso chi minaccia l’equilibrio dell’area, vale a dire la Turchia.
UN INCONTRO STORICO
L’appuntamento di Gerusalemme, scrive il Jerusalem Post, è stato definito da Netanyahu “il più importante” tra i dieci summit finora organizzati dai tre Paesi.
Netanyahu ha incontrato separatamente i due ospiti prima di riunirsi in una sessione plenaria con le delegazioni, inclusi esperti di energia e diplomatici.
Mitsotakis ha sottolineato la resilienza di una cooperazione “testata dal tempo”, mentre Christodoulides ha parlato di un partenariato “sostanziale e non solo simbolico”, secondo quanto riferito dal Times of Israel.
I tre leader hanno firmato una dichiarazione congiunta che rilancia la collaborazione in molteplici ambiti, dalla difesa alla protezione delle infrastrutture critiche, fino al sostegno al dialogo regionale, inclusi gli sviluppi tra Israele e Libano.
Al summit non sono mancate le discussioni su iniziative civili: Ynet News cita piani per un centro regionale di risposta alle emergenze, da incendi boschivi a terremoti e operazioni di soccorso in mare.
IMEC E GREAT SEA CONNECTOR: ENERGIA IN PRIMO PIANO
Al centro delle discussioni è tornata la cooperazione energetica, da sempre cuore della relazione trilaterale.
Netanyahu ha annunciato un impegno concreto per realizzare l’India-Middle East-Europe Economic Corridor (IMEC), un ambizioso corridoio economico multimodale che collega India, Medio Oriente ed Europa attraverso rotte marittime, pipeline per l’energia, ferrovie e cavi di connettività digitale, passando proprio per Israele, Cipro e Grecia.
“È un’idea già circolata in passato, ma ora dobbiamo trasformarla in realtà”, ha dichiarato il premier israeliano secondo il Jerusalem Post.
Altro progetto chiave è il Great Sea Connector, un’interconnessione elettrica sottomarina che unirà le reti dei tre Paesi, permettendo lo scambio di energia con l’Europa continentale via Grecia e, in prospettiva, con la penisola arabica e l’Asia. “Ne abbiamo discusso in modo pratico e intendiamo portarlo avanti”, ha confermato Netanyahu.
Mitsotakis, osserva il Greek Reporter, ha enfatizzato il ruolo crescente della Grecia come hub energetico nel sud-est dell’Europa, porta d’accesso fondamentale per il gas naturale liquefatto utile anche a Cipro e Israele.
SICUREZZA E DIFESA
La dimensione securitaria ha occupato ampio spazio durante il summit.
Netanyahu ha parlato di “minacce reali” e della necessità di difendere non solo i propri territori, ma anche rotte marittime e infrastrutture vitali per l’economia globale. “Insieme forniamo forza e chiarezza contro il caos”, ha affermato.
I tre Paesi, spiega il Jerusalem Post, hanno deciso così di approfondire la cooperazione nei campi della difesa, sicurezza marittima e protezione delle infrastrutture.
Ynet News descrive questa intesa come un “muro strategico” per esercitare la deterrenza nei confronti di potenziali aggressori, con esercitazioni congiunte, coordinamento e vendite di sistemi d’arma israeliani a Grecia e Cipro.
Sebbene un alto funzionario israeliano abbia smentito l’ipotesi di una forza di reazione rapida comune, la collaborazione militare è già intensa, con decine di esercitazioni annuali tra Israele e Grecia.
MONITO ALLA TURCHIA
In un contesto di crescenti frizioni con Ankara, Netanyahu ha lanciato durante il meeting un messaggio diretto e inequivocabile.
“A chi sogna di ristabilire imperi e dominio sulle nostre terre, dico: dimenticatevelo. Non succederà, nemmeno a pensarlo”, ha dichiarato, riferendosi implicitamente alla Turchia e al retaggio ottomano, come riporta il Times of Israel.
I tre Paesi condividono preoccupazioni per le violazioni dello spazio aereo greco da parte dei jet di Erdogan, la presenza turca a Cipro nord e le ambizioni di Ankara nel Mediterraneo orientale.
Eppure, sia Netanyahu che Mitsotakis hanno chiarito che l’alleanza non cerca confronti, ma stabilità e prosperità.
VERSO IL FUTURO
Con Cipro che a gennaio assumerà la presidenza del Consiglio Ue, Mitsotakis ha promesso di portare gli interessi trilaterali a Bruxelles.
Netanyahu ha concluso l’incontro definendo l’alleanza “un pilastro di responsabilità e stabilità”, con i tre Paesi pronti a proseguire il loro percorso congiunto “in uno spirito di fiducia reciproca”.







