Il rinvio a sorpresa dell’assemblea di Mediobanca, prevista per lunedì ma posticipata a settembre solo poche ore prima dell’inizio, ha fatto capolino – ovviamente – sui vari giornali italiani. Giornali che da settimane hanno portato avanti una linea spesso precisa sull’operazione di Mediobanca su Banca Generali e, quindi, anche dell’ops di Monte dei Paschi di Siena sulla stessa Piazzetta Cuccia. E nei quotidiani di ieri, lunedì 16 giugno, così come quelli di oggi, martedì 17, non sono mancati messaggi incrociati e bordate.
LE BORDATE ANTI NAGEL SUL MESSAGGERO E MATTINO DI CALTAGIRONE
A partire dagli articoli e dagli editoriali che si sono scagliati duramente contro Mediobanca e contro il suo ad, Alberto Nagel, per il rinvio dell’assemblea. I primi sono stati il Messaggero e il Mattino, giornali del gruppo Caltagirone e quindi comunque parte in causa, visto che Francesco Gaetano Caltagirone è azionista di molti degli istituti coinvolti nel risiko bancario ed è il capofila dei contrari all’ops di Mediobanca su Banca Generali. Tanto che solo pochi giorni prima aveva chiesto ufficialmente il rinvio dell’assemblea.
L’articolo comparso lunedì sia sul Messaggero sia sul Mattino, ha un titolo eloquente: “Mediobanca rinvia su Banca Generali. Ora Nagel sente l’odore della sconfitta”. E se si vanno a leggere le prime righe, le bordate continuano: “A pochissime ore da un’assemblea che, con altissime probabilità avrebbe determinato la loro sconfitta, Alberto Nagel e un gruppo di consiglieri di Mediobanca hanno deciso di salvare se stessi rinviando al 25 settembre l’assemblea per l’approvazione dell’offerta pubblica volontaria di scambio su Banca Generali, in palese conflitto di interessi Nagel ha preferito ignorare quello che sarebbe stato il voto degli azionisti per evitare le dovute dimissioni”.
GLI EDITORIALI INFUOCATI DI GIORNALE E LIBERO CONTRO MEDIOBANCA
A esprimere una posizione durissima contro Nagel e Piazzetta Cuccia – posizione già ampiamente perseguita in questi mesi – sono anche i quotidiani di area centrodestra, il Giornale e Libero, che apprezzano invece l’operazione Mps firmata Caltagirone e governo. In un editoriale del vicedirettore Osvaldo De Paolini, dal titolo “La retromarcia di Mediobanca che suona come una sconfitta”, il Giornale scrive: “È accaduto che, messo all’anglo perché la pre-conta dei voti lo darebbe perdente (e non di poche lunghezze), il vertice di Piazzetta Cuccia ha deciso di buttare la palla in tribuna rinviando al 25 settembre l’assemblea convocata per approvare l’Ops, onde evitare uno smacco che sicuramente ne avrebbe minato la credibilità”.
L’altro editoriale infuocato è stato quello di Mario Sechi, direttore di Libero e già capo ufficio stampa della premier Giorgia Meloni. “Se Cuccia fosse stato tra noi – scrive Sechi riferendosi a Enrico Cuccia, fondatore di Mediobanca – oggi avrebbe accompagnato alla porta, in assoluto silenzio, Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca”. “Un’istituzione con quella storia, ridotta a rinviare l’assemblea degli azionisti fissata per il giorno dopo, non è solo una notizia da prima pagina, è un fatto preoccupante”, scrive ancora Sechi. Che poi scomoda il concetto di “sovranità” come “leva fondamentale nello scenario contemporaneo per giocare la partita che vede un nuovo ordine mondiale”.
LA LETTURA SUL TIMORE DI NAGEL
Al netto di concetti espressi in maniera dura, l’ipotesi che l’assemblea sia stata rinviata da Nagel per timore di una sconfitta sul voto riguardo l’ops su Banca Generali sembra abbastanza assodata, se si leggono anche giornali meno schierati. Il Corriere della Sera, per esempio, lunedì 16 ha scritto: “Deve essere stato chiaro al ceo Nagel che il fronte degli astenuti – che di fatto sono un’opinione contraria – si sarebbe rafforzato”.
Stessa posizione espressa in un articolo titolato “Calta&C. verso la vittoria: così Mediobanca rinvia l’assemblea” del Fatto quotidiano: “La realtà è che l’assemblea avrebbe sancito la sconfitta di Nagel. Serviva la maggioranza del capitale presente (atteso intorno all’80%). Il fronte contrario all’operazione Banca Generali era dato in vantaggio di quasi 10 punti (anche perché le astensioni contano come voti contrari)”.
IL GIORNO DOPO, GLI ACQUISTI DI AZIONI MEDIOBANCA
Per i quotidiani appassionati, c’è stato lavoro anche il giorno dopo, quando si sono potute osservare le reazioni, finanziarie e non, al rinvio dell’assemblea. Marcello Astorri, sul Giornale, ha firmato un pezzo in cui nel titolo dà conto di un “piano oscuro di Nagel”. “La speranza di Nagel, probabilmente, è che ci siano ulteriori sviluppo dalle indagini della Procura di Milano sul collocamento del 15% di Mps da parte del Tesoro”, scrive, per poi aggiungere: “In ambienti finanziari è diffusa anche la teoria secondo la quale il navigato banchiere possa avere in serbo qualche altra zampata”. “Secondo quanto riporta Lettera 43, una truppa di otto gestori di Teramo guidata dal manager Leonardo De Gregoriis in questi giorni è passato da Banca Generali a Mediobanca Premier portando con sé masse di clienti per 250 milioni di euro”, sottolinea ancora Astorri.
Chi dà conto, invece, dei risultati comunque positivi di Mediobanca in borsa è Mf-Milano Finanza, cioè il quotidiano di Class Editori, il gruppo guidato da Paolo Panerai di cui nelle ultime settimane Caltagirone è entrato con il 2,5% di quote. Un ingresso che per alcuni è solo l’inizio di una scalata al gruppo editoriale finanziario, con cui infatti i rapporti dell’imprenditore romano sembrano piuttosto tesi. Mf sottolinea oggi la resilienza di Piazzetta Cuccia: “Pochi trader se lo aspettavano, ma Mediobanca ha chiuso in rialzo la prima seduta dopo il rinvio dell’assemblea per Banca Generali. Ieri le azioni di Piazzetta Cuccia sono salite dell’1,62% a 19,5 euro”.
L’aspetto è sottolineato anche dal quotidiano Domani, che però va oltre e parla della possibile “spallata” da parte di Caltagirone & co. In un articolo firmato da Vittorio Malagutti, si dà conto che “secondo plurime fonti finanziarie, a muovere il titolo Mediobanca sarebbero compratori vicini allo schieramento guidato da Francesco Gaetano Caltagirone, lo stesso che con il rastrellamento scattato tra metà maggio e inizio giugno si è molto rafforzato nell’azionariato della banca d’affari”. E ancora: “L’obiettivo di questa eterogenea compagnia è quello di mettere insieme almeno il 50 per cento più un’azione da consegnare all’ops lanciata da Mps che per il momento è ancora in stand by”.
IL FUTURO DELL’OPERAZIONE SECONDO IL SOLE 24 ORE
Il principale quotidiano economico e finanziario italiano, cioè il Sole 24 Ore, se lunedì ha dato conto del rinvio dell’assemblea di Piazzetta Cuccia in maniera abbastanza neutra, oggi in prima pagina sottolinea già nel titolo (“l’offerta in stallo a rischio decadenza”) le difficoltà per l’ops su Banca Generali da parte di Mediobanca. Parlando di “tempi duri”, il Sole – che di recente ha intervistato il solitamente silenzioso Caltagirone – evidenzia che lo stallo sull’ops e il rinvio a settembre dell’assemblea potrebbero “portare alla decadenza della validità dello stesso. Visto anche che Mediobanca deve passare sotto le forche caudine dell’Ops di Mps”.