A 36 anni dalla caduta del Muro di Berlino e a 35 dalla riunificazione tedesca, diversi think tank economici stanno sfornando dossier in cui presentano il bilancio delle trasformazioni avvenute. Dopo l’Ifo, anche l’Istituto dell’economia tedesca (Institut der deutschen Wirtschaft, Iw) di Colonia, in un’analisi curata dall’economista Klaus-Heiner Röhl, fotografa un quadro in chiaroscuro della Germania orientale. Dopo tre decenni di trasformazioni, i Länder dell’ex Ddr hanno compiuto enormi passi avanti, ma restano lontani dai livelli economici dell’Ovest. Il prodotto interno lordo pro capite dell’Est (esclusa Berlino) si attesta al 72% del valore occidentale, che sale al 79% includendo la capitale. Nel 1991 la quota era appena del 33%. Il processo di convergenza, inizialmente rapido grazie al boom post-riunificazione, si è poi affievolito, procedendo a ritmi discontinui e inversamente proporzionali all’andamento economico generale della Germania.
CONVERGENZA ECONOMICA ANCORA INCOMPLETA
Nonostante la crescita significativa, i principali indicatori mostrano una convergenza solo parziale. Il reddito netto familiare dell’Est ha raggiunto circa l’80% del livello occidentale, mentre i salari lordi a tempo pieno toccano l’82%. L’aumento del salario minimo ha contribuito a ridurre le differenze, offrendo un sostegno maggiore alle regioni orientali. Gli investimenti pro capite si sono tuttavia stabilizzati intorno al 72% rispetto all’Ovest, rallentando ulteriormente la crescita. Le esportazioni manifatturiere, pari al 73% del livello occidentale, hanno mostrato segnali di ripresa grazie all’arrivo di nuovi insediamenti produttivi, come la fabbrica Tesla a Grünheide, nei pressi di Berlino.
Sul fronte occupazionale, il tasso di disoccupazione nell’Est è sceso in modo significativo, passando dal 18,6% del biennio 2003-2005 al 6% nel 2019 (contro il 4,7% dell’Ovest). Tuttavia, il tasso di occupazione complessivo si ferma all’86% del valore occidentale, frenato dal progressivo invecchiamento della popolazione: l’età media nei Länder orientali è di 44,2 anni contro i 42,4 dell’Ovest.
SETTORI PRODUTTIVI E DIVARI STRUTTURALI
Le differenze tra le due metà del Paese restano marcate nella composizione economica. L’industria manifatturiera mantiene un peso maggiore nei Länder occidentali, con un vantaggio di 4,3 punti percentuali. L’Est conserva una presenza più rilevante nei settori agricolo e delle costruzioni, ma risulta carente nei comparti più dinamici dell’economia moderna, in particolare nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e nei servizi alle imprese, dove raggiunge appena la metà del livello occidentale. Al contrario, i servizi pubblici risultano più sviluppati a Est, compensando parzialmente le carenze nei settori privati più innovativi.
DEMOGRAFIA, INNOVAZIONE E DIGITALIZZAZIONE COME SFIDE CHIAVE
Secondo l’Iw, i principali ostacoli alla convergenza sono legati alla struttura demografica sfavorevole, alla scarsità di grandi aziende con reparti di ricerca e sviluppo interni e alla limitata presenza di poli metropolitani capaci di attrarre start-up tecnologiche. Il divario di produttività del lavoro, ancora inferiore del 16% rispetto all’Ovest, è imputabile in larga parte alla minore industrializzazione e a un ritardo nella digitalizzazione. La quota di personale impiegato in ricerca e sviluppo resta più bassa, pur avendo raggiunto il 73% di quanto registrato nelle regioni occidentali.
Anche la diffusione dell’intelligenza artificiale nelle imprese mostra una distanza notevole: solo il 52% delle aziende orientali utilizza tecnologie basate sull’IA, contro il 71% dell’Ovest. Un ritardo che, secondo gli esperti di Colonia, rischia di incidere sulla produttività futura e sulla capacità competitiva dell’area.
LE PROPOSTE PER COLMARE IL DIVARIO
Il rapporto suggerisce un pacchetto di misure per stimolare la convergenza economica. In primo luogo, affrontare la carenza di manodopera qualificata, favorendo un prolungamento dell’età lavorativa e promuovendo una maggiore immigrazione di personale specializzato. Sul piano della ricerca e dell’innovazione, l’Iw propone un rafforzamento dei legami tra università, start-up e imprese, oltre a un’integrazione più stretta con i poli tecnologici di Berlino e della Sassonia, che potrebbero fungere da catalizzatori per lo sviluppo di tutti gli altri Länder orientali.
Infine, la digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche e delle aziende viene indicata come priorità strategica per ridurre il gap di produttività e stimolare la crescita. Sebbene il raggiungimento del 100% della performance economica occidentale non sia ormai più ritenuto realistico, l’obiettivo plausibile resta quello di avvicinarsi almeno ai livelli di regioni occidentali come lo Schleswig-Holstein, nel nord della Germania, caratterizzate da una struttura economica comparabile a quella dei Länder orientali.







