Cosa farà Kkr con l’Opa su Tim dopo il siluro di Cdp e Vivendi a Gubitosi
FLOP SEQUENZIAMENTO IN ITALIA
Nei mesi scorsi si è fatto un gran parlare della rete nazionale per il sequenziamento Covid, infrastruttura laboratoristica e digitale annunciata. Per ora, tuttavia, non ve ne è traccia, e ciascuno va avanti come può, senza un vero, robusto coordinamento nazionale. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2021
Varianti, l’Italia ancora a rilento sul sequenziamento. La “rete integrata” dei laboratori è partita a luglio. Negli ultimi 3 mesi analizzato solo il 2,9% dei tamponi. (Fatto Quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2021
CARTOLINE VIRALI DALL’AFRICA
L’Oms ha chiamato Omicron la nuova variante sudafricana del Covid-19, classificandola come “preoccupante”. Dopo il Sudafrica, la mutazione del virus è stata identificata anche in Botswana, Israele, Belgio e Hong Kong.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2021
"C'è più panico in Italia e in Europa che qui", dice al Corsera l'ex ministro dell'Istruzione, Fioranonti, che si trova in Sudafrica: "Qui la situazione è tranquilla, ieri c'erano 1200 contagi e 20 morti. E' la prima notizia del Tg, ma non c'è un clima da emergenza".
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2021
PILLOLA COVID
"È la pandemia della terza dose: colpisce i paesi che ne hanno fatte meno". (Domani Quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2021
ANAGRAFE ITALIA
"L’Italia si spopola e invecchia: in 50 anni 12 milioni in meno. Istat: nel 2070 i residenti saranno circa 47 milioni (oggi sono quasi 60 milioni). L’Istituto di statistica stima per il 2050 una età media degli italiani di 50,7 anni". (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2021
PALLONATE GIUDIZIARIE
Per le operazioni di calciomercato degli ultimi tre anni, la Procura di Torino ha aperto un fascicolo con le accuse di falso in bilancio e false fatturazioni contro i vertici della Juventus. Sei gli indagati, tra cui il presidente Andrea Agnelli e il vice Pavel Nedved.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2021
BNL: LE NOTIZIE E LE INTERVISTE
Bnl del gruppo francese Bnp ha inviato comunicazione formale di apertura procedura cessione di ramo ex art. 47 L. 428/1990 per il ramo d’azienda IT (Information Technology). Tutti i dettagli su Start ieri (oggi Goitini al Corsera dice e non dice…)https://t.co/9L1GnyWQPX
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2021
LE ULTIME TELEFONATE DA TIM
Il cda di Telecom Italia prende atto di conti peggiori del previsto e delle dimissioni offerte dall’ad Gubitosi. Dimissioni accolte a larga maggioranza, e sollecitate venerdì scorso da quattro quinti dei consiglieri, tra cui anche il presidente di Cdp, Gorno Tempini. (Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2021
Tim. Nel cda straordinario di ieri, Luigi Gubitosi si è dimesso da amministratore delegato di Tim. Le deleghe vengono affidate al presidente Salvatore Rossi. Pietro Labriola diventa il nuovo direttore generale della società, come auspicato da Vivendi. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2021
"Cambia il vertice di Tim, Vivendi brinda. Per ora. Gubitosi lascia le deleghe al presidente Rossi e al neo direttore generale Labriola, che però non diventa amministratore delegato come avrebbero voluto i francesi". (La Verità)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2021
IL NUOVO CAPO DI TIM VISTO DAL SOLE 24 ORE
Interista sfegatato, passione per i tatuaggi, Pietro Labriola è considerato un anticonformista. Il manager, 54 anni compiuti il primo ottobre, nativo di Altamura, è cresciuto a Bari dove ha completato gli studi con la laurea in economia
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2021
La partita Tim non è tuttavia finita. Vivendi si trova comunque sotto scacco e, anche se ha il 24,5% di Tim e intende restare, con un’Opa sul 100% rischia di diventare minoranza e perdere definitivamente la presa sul gruppo. (Corriere della Sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 27, 2021
In tre anni di gestione Gubitosi il titolo Tim ha perso quasi la metà del valore, recuperando buona parte delle perdite in settimana, dopo l’annuncio di Kkr per un’offerta «amichevole non vincolante» a un prezzo «indicativo» di 0,505 euro. (Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 26, 2021
Cosa farà Kkr con l’Opa su Tim dopo il siluro di Cdp e Vivendi a Gubitosi
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ECCO IL CURRICULUM DI LABRIOLA, NUOVO DIRETTORE GENERALE DI TIM AL POSTO DI GUBITOSI
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU TIM:
La partita non è tuttavia finita. Vivendi si trova comunque sotto scacco e, anche se ha il 24,5% di Tim e intende restare, con un’Opa sul 100% rischia di diventare minoranza e perdere definitivamente la presa sul gruppo. Con il passare dei giorni sul mercato sta crescendo la sensazione che quella di Kkr potrebbe non restare l’unica offerta per Tim e che altri fondi sarebbero pronti a entrare in campo. Cvc Capital Partners sta portando avanti un giro di ricognizione e, secondo Bloomberg, potrebbe anche affiancare il fondo americano nell’Opa su Tim. Di certo la partita è solo all’inizio e ora che Vivendi ha ottenuto quello che voleva deve trovare il modo per sedersi al tavolo. Quello più importante riguarda il futuro della rete, primaria e secondaria, destinate con ogni probabilità a uscire dall’orbita del gruppo telefonico per trovare insieme agli altri asset strategici di Tim una sistemazione sicura, a cui sta lavorando il governo Draghi.
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SU TIM:
La riunione del cda di Tim era stata convocata infatti in sede straordinaria su sollecitazione di sindaci e consiglieri, dopo che erano emersi appunto scostamenti non irrilevanti (di qualche centinaio di milioni sul lato dei ricavi, secondo quanto riferito dall’Ansa giovedì), relativi al contratto con Dazn per la visione via web delle partite di serie A. Contratto che già è stato all’origine di due profit warning da parte della società, a fine luglio e poi ancora a fine ottobre. Nel dettaglio, le condizioni negoziate con Dazn, ma nemmeno il numero degli abbonati, sono mai stati resi noti. Rispetto al budget di 1,4 milioni, secondo le voci, gli abbonamenti sarebbero pari ad appena un terzo, mentre alla piattaforma che si è aggiudicata i diritti è stato comunque garantito un minimo di 340 milioni all’anno. Sugli scostamenti rispetto al budget e su come compensarli si era tenuta alla vigilia una riunione congiunta tra il collegio sindacale e il comitato controllo e rischi, nel corso del quale sarebbero stati ascoltati anche l’ad Luigi Gubitosi e il chief revenue officer Stefano Siragusa, evidenziando che non c’era unità di vedute tra i due manager sui numeri prospettici.
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI REPUBBLICA SU TIM:
Il reale stato dei conti Telecom rappresenta un tema delicato e importante per il futuro della società e che è stato anche alla base della caduta di Luigi Gubitosi. Dopo due profit warning nell’arco di sei mesi, gli organi di controllo dell’azienda hanno cominciato a incalzare il capoazienda per chiarire la reale consistenza dei numeri della partnership con Dazn, su cui la società ha puntato un miliardo in tre anni per incrementare gli allacciamenti alla fibra ottica attraverso la leva delle partite di Serie A. E secondo fonti finanziarie giovedì scorso il Comitato di controllo ha chiesto di interrogare il capo dell’area commerciale Stefano Siragusa al riguardo. Ma Gubitosi ha preferito presentarsi lui stesso per fornire i numeri e le previsioni per il 2022 e il 2023, mostrandosi fiducioso di poter recuperare il terreno perduto sinora. Ma al Comitato non è bastato e ha ottenuto di poter parlare successivamente con Siragusa il quale non ha confermato i numeri indicati dall’ad nel colloquio precedente. Questo fatto ha destato sgomento tra i consiglieri che hanno deciso di portare la questione all’attenzione del cda di ieri, fatto che ha portato alla sfiducia dell’ad. Ora toccherà al nuovo dg Pietro Labriola condurre una sorta di due diligence interna per capire se ci sono altre aree della contabilità dove le previsioni non coincidono con i numeri reali. Inoltre, nella valutazione ai fini dell’impairment, nella semestrale Gubitosi aveva indicato in 1,25 il valore per azione corretto della società sufficiente a non incorrere in una svalutazione dell’avviamento. Ma allora non si capisce perché l’ex ad stia caldeggiando una eventuale Opa al valore di 0,550 euro.
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DE LA STAMPA SU TIM:
Cade il governo Conte e con Mario Draghi cambia tutto. Si punta su FiberCop, società dove viene messa la rete secondaria per lo più in rame e dove investe Kkr, sempre lui. Si mettono le torri a fattor comune con Vodafone in Inwit ma, anche qui, si vendono quote di minoranza ad Ardian e Canson. I razzi da sparare si diradano, si parla di cloud e delle sue potenzialità. Ma i margini calano, i conti peggiorano, il titolo scende. E allora Gubitosi si inventa l’accordo con Dazn e uno slogan: “Fiber to the football”: un miliardo in tre anni per distribuire il calcio con Timvision. Stringe intese con tutti: Netflix, Amazon, Disney, Mediaset-Infinity. Ma gli effetti non sono quelli sperati: per ragioni di antitrust il pacchetto non può essere venduto con la fibra. I clienti sono poco più di metà di quanto preventivato. L’azienda è costretta così a lanciare due allarmi sulle previsioni nei conti in pochi mesi, l’agenzia di rating Standard&Poor’s, dopo Moody’s, abbassa il giudizio sul merito di credito.