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Perché oro e argento si prendono una pausa dopo il boom

Oro e argento registrano i cali più pesanti degli ultimi anni nel sell-off di mercato. Ecco perché. Gli articoli di Bloomberg e Financial Times tratti dalla rassegna di Liturri

(Bloomberg, 21 ottobre 2025)

L’articolo in breve
  • Oro e argento hanno subito i ribassi più marcati in anni durante un violento selloff di mercato: l’oro ha perso oltre il 5% in una sola seduta, scendendo sotto i 3.000 dollari l’oncia, mentre l’argento è crollato del 7%, il peggior calo dal 2020.
  • Il crollo è stato innescato da timori di recessione globale, segnali di rialzo dei tassi Fed e pressioni deflazionistiche, con investitori costretti a liquidare asset rifugio per coprire margini su azioni tech e altre materie prime.
  • Conseguenze: fine del rally 2025 per i metalli preziosi; analisti prevedono un rimbalzo se i tassi si stabilizzano, ma la volatilità rimane alta; contesto: S&P 500 -3%, Nasdaq -4%.
Cinque citazioni chiave

1. Sul crollo giornaliero dei metalli preziosi:

«L’oro ha perso oltre il 5% martedì, il calo più forte in tre anni, scendendo sotto i 3.000 dollari l’oncia per la prima volta da giugno; l’argento è precipitato del 7%, il ribasso peggiore dal marzo 2020».

2. Sulle cause del selloff secondo gli analisti:

«Il crollo è stato alimentato da liquidazioni forzate per coprire posizioni su azioni tech in calo; con timori di recessione e segnali di tassi Fed in rialzo, i metalli preziosi perdono il loro ruolo di rifugio sicuro».

3. Sul contesto più ampio del mercato:

«L’S&P 500 ha chiuso in calo del 3%, il Nasdaq del 4% – il peggior risultato dal 2022; anche rame e petrolio hanno perso il 6%, riflettendo paure di deflazione e rallentamento globale».

4. Sull’impatto per gli investitori, secondo un esperto:

«“I metalli preziosi non sono più un rifugio immune; in un selloff sistemico, tutto viene venduto”, ha dichiarato uno strategist di JPMorgan. “Prevediamo un rimbalzo se i tassi si stabilizzano entro fine anno”».

5. Sulla performance annuale e prospettive future:

«L’oro era in rialzo del 28% nel 2025 prima del crollo; “la volatilità persisterà, ma l’oro resta un hedge contro l’inflazione a lungo termine”, osserva un analista di Goldman Sachs».

(Financial Times, Leslie Hook, 21 Ott 2025)

L’articolo in breve
  • L’oro ha registrato un calo superiore al 6% martedì, il più forte calo giornaliero da oltre 12 anni, scendendo da un massimo di 4.381,52 dollari l’oncia a 4.082,03 dollari, in una correzione attesa dopo un rally record del 25% nelle ultime due settimane, accelerato dalla fine della stagione di acquisti per Diwali in India.
  • Il crollo è stato innescato da condizioni di ipercomprato, un apparente disgelo nelle tensioni commerciali USA-Cina, il rimbalzo del dollaro USA e l’assenza di dati sulle posizioni degli investitori a causa dello shutdown governativo USA; anche argento (-7,4%) e platino (-5%) sono precipitati.
  • Il rally dell’oro nel 2025 è stato guidato da banche centrali per diversificare dalle riserve in dollaro, afflussi record di 26 miliardi di dollari negli ETF a settembre e acquisti retail globali; gli analisti prevedono una correzione tecnica ma upside a lungo termine, con prezzi elevati dovuti a debiti governativi, debolezza del dollaro e guerre commerciali di Trump.

Cinque citazioni chiave

Nicky Shiels, analista di MKS Pamp, descrive la situazione di mercato come eccessivamente gonfiata:

«Sta diventando un po’ frizzante lassù. Il principale catalizzatore è condizioni estremamente ipercomprate – il rally sta maturando».

Shiels aggiunge sul rapido aumento dei prezzi:

«Il semplice fatto che abbiamo guadagnato 1.000 dollari in sei settimane… indica che i prezzi sono eccessivamente elevati, siamo nella stratosfera».

I fattori scatenanti del calo includono segnali di distensione commerciale e rimbalzo del dollaro:

«Un apparente disgelo nelle tensioni commerciali USA-Cina, un recente rimbalzo del dollaro USA e l’assenza di dati chiave su come gli investitori sono posizionati nei mercati dei futures – a causa dello shutdown del governo USA – sono tra i catalizzatori della caduta di martedì, la più grande da aprile 2013».

Suki Cooper, analista di Standard Chartered, vede il movimento come temporaneo:

«Stiamo assistendo a una correzione tecnica. Pensiamo ancora che il quadro a lungo termine sia uno di maggiore rischio al rialzo per l’oro».

Cooper riflette sull’espansione della base di investitori:

«Negli ultimi due mesi, l’universo degli investitori si è espanso rapidamente, ma quell’appetito è stato testato quanto a resilienza».

(Estratto dal blog di Giuseppe Liturri)

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