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Cultura

Italia Creativa: la cultura vale 47 miliardi ed un milione di occupati

La cultura, in Italia, vale il 2,9% del Pil e conta un milione di occupati. Lo studio Italia Creativa La cultura in Italia vale quarantasette miliardi di euro di valore economico, pari al 2,9% del Pil, e quasi un milione di occupati, il 41% under 40. Questi i principali dati che emergono dallo studio Italia Creativa,…

La cultura in Italia vale quarantasette miliardi di euro di valore economico, pari al 2,9% del Pil, e quasi un milione di occupati, il 41% under 40. Questi i principali dati che emergono dallo studio Italia Creativa, realizzato da Ernst & Young , con il supporto delle associazioni di categoria del mondo della cultura con Siae e Mibact in primo piano, presentato alla Triennale di Milano alla presenza del ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.

La ricerca ha preso in considerazione gli undici settori più rappresentativi dell’industria della cultura e della creatività nel nostro Paese: architettura, arti visive e performative, cinema, libri, musica, pubblicità, quotidiani e periodici, radio, televisione e home entertainment, videogiochi.

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Gli occupati nel settore della cultura

Gli occupati del 2014, in tutti i settori sopra, sono stati 995mila, di cui 850mila diretti, per un valore economico complessivo pari a 46,8 miliardi. La televisione vanta 95.885 occupati e un valore pari a 12,2 miliardi di euro; le arti visive contano 241mila occupati e 11,2 miliardi di euro, e la pubblicità ne conta con 7,4 miliardi di euro e oltre 94mila occupati. Seguono quotidiani e periodici (5,1 miliardi), le arti performative (4,5), la musica (4,3), i libri (3,1), i videogichi (2,9), l’archietettura (2,6), il cinema (1,7) e la radio (800 milioni). Il 41% degli occupati nell’industria della cultura e della creatività in Italia sono giovani fra i 15 e i 39 anni, contro una media del circa 37% in tutti i settori dell’economia del Paese. Nel settore della cultura e della creatività lavora dunque il 3,8% degli occupati in Italia (percentuale che sale al 4,5% se si considera anche gli occupati indiretti). Il settore contribuisce al Pil più di quanto faccia quello delle telecomunicazioni e poco meno dell’automobile.

2016, anno dell’industria culturale italiana

‘Italia Creativa dimostra esattamente quanto i diversi settori dell’industria culturale italiana contribuiscano all’economia del Paese in termini di occupazione e fatturato”, ha detto il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, intervenuto al dibattito.

L’Italia è un Paese con grandi potenzialità nel settore della creatività, che cittadini e Istituzioni ben conoscono e riconoscono (basta pensare che il Bel Paese è primo per numero di siti Unesco), ma ancora ha margini di crescita, dato che, in relazione a Paesi vicini, come la Francia, i risultati italiani risultano ancora inferiori.

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