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Amato

Vi racconto la capriola carpiata di Giuliano Amato su Ustica

Le incredibili giravolte di Giuliano Amato sui giornali sul caso Ustica. I Graffi di Damato

Uno legge sulla prima pagina di Repubblica il richiamo di un articolo di Giuliano Amato sulla tragedia di Ustica del 1980 da lui stesso evocata sabato scorso, sullo stesso giornale, in una lunga intervista seguita da molte polemiche e pensa di trovare nel testo la spiegazione – magari – delle distanze appena prese, sempre da lui, dal titolo di quello scoop scrivendone ad una polemicissima Verità. O pensa di trovare conferma e spiegazione delle “retromarce” attribuitegli sia nella versione “rocambolesca” gridata dall’Unità sia nella versione ironica amichevolmente scelta dal Foglio.

Sulla prima pagina di quest’ultimo giornale il vignettista Makkox si è divertito, in particolare, ad attribuire ad Amato il dubbio di avere scambiato un croissant per il missile francese che avrebbe abbattuto 43 anni fa per errore, inseguendo un big libico dove si presumeva che viaggiasse Gheddafi in persona, un disgraziatissimo aereo civile italiano con 81 persone a bordo. Un croissant – ha commentato perfidamente Makkox – “di sicuro è più comodo da rimangiarsi”.

Ebbene, Amato nel suo intervento di ritorno su Repubblica non ne ha contestato né il titolo di sabato né l’evidenza, mostrando quindi di non avere nulla da dire o ridire sull’uno e sull’altra. E forse guadagnandosi chissà quale altro ritorno, a sua volta, della Verità di Maurizio Belpietro. Che già oggi, d’altronde, prima ancora di rileggerlo su Repubblica, è tornato ad attaccarlo su un altro tasto o fronte da lui trattato quando era al governo: “la storia di Mps”, che significa Monte dei Paschi di Siena. Che si incrociò con la vita privata di Amato per un contributo al suo circolo di tennis, ad Orbetello.

Amato è tornato sulla sua intervista a Repubblica per precisare solo di avere voluto raccogliere con l’intervista propostagli anche dal direttore in persona del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari “una straordinaria opportunità per rinsaldare” – non per disturbare, come ha sospettato qualcuno, fra i quali il suo ex compagno di partito e amico Rino Formica in una intervista a Domani in cui si lamenta del “torbido” – il rapporto” fra l’Italia e la Francia: l’una ricevendo le scuse dall’altra per la verità su Ustica nascosta per lunghi, lunghissimi 43 anni. “Il ministro degli Esteri francese – ha scritto e interpretato Amato – l’ha raccolta manifestando una volontà di collaborazione, peraltro senza mai domandarsi: perché ora?”, come altri invece hanno fatto con l’intervista di sabato prestatasi a tante polemiche. “Un passo in avanti – ha insistito Amato – a chi in Italia continua ostinatamente a voltarsi indietro. Con l’intervista ho voluto lanciare una sfida per arrivare alla verità su Ustica. Ora tocca a chi ne è in grado raccoglierla, sotto la spinta di una stampa non prigioniera del piccolo cabotaggio”. Che pure sembrava dovesse coinvolgere la stessa Repubblica con quelle distanze – ripeto – prese per iscritto dal suo titolo a caratteri di scatola scrivendone al giornale di Maurizio Belpietro.

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