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Prodi Berlusconi

Vestager e Ruini azzoppano il governo M5S-Pd coccolato dal Quirinale? Il corsivo di Galietti

La cornice euro-vaticana di Mattarella che ha contribuito alla nascita del governo Conte 2 scricciola? La sortita di Vestager, le parole di Ruini e le posizioni dei mezzi di informazione mainstream italiani. L'articolo dell'analista Francesco Galietti, fondatore di Policy Sonar

(articolo pubblicato su Italia Oggi)

Le continue litigate tra membri della maggioranza giallo-rossa comunicano un’idea di crescente precarietà dell’esperimento giallo-rosso. Al tempo stesso, tuttavia, impediscono di osservare la cornice esterna di riferimento di questo governo e della maggioranza stessa. Essa non è un elemento secondario, dal momento che è alla cornice esterna che la maggioranza giallo-rossa deve la sua nascita. Sergio Mattarella, al pari del suo predecessore Giorgio Napolitano, si è rivelato un demiurgo e non un semplice notaio. È lui il padre della nuova maggioranza, così come del Conte-bis.

Ma non avrebbe potuto fare l’execution dell’esperimento giallo-rosso in assenza di apposite deleghe. Lo stesso tema si pose nel 2011 per Napolitano, che, fiduciario di un asse Washington-Bruxelles, grazie a questo, alitò la vita nel petto dell’esecutivo Monti. Mattarella invece ha trovato legittimazione nell’asse Vaticano-Bruxelles. Ma la materia lavorata dal demiurgo Mattarella si rivela meno potente e più instabile di quella che aveva a disposizione Napolitano. Dopo pochissime settimane di governo giallo-rosso, la cornice catto-europeista si sta crepando. Ecco perché.

Si prenda innanzitutto il caso di Margrethe Vestager, la commissaria uscente all’Antitrust, confermata nell’incarico nella commissione Von der Leyen con la promozione a vicepresidente esecutivo. In un’intervista con La Repubblica, questa settimana Vestager ha ammesso che non è possibile fare a meno del contributo delle forze sovraniste. Di qui l’inevitabile domanda. Se nemmeno per i custodi dell’euro-ortodossia Salvini è persona non grata, quanto ancora può Mattarella ostracizzare la Lega e tenere in vita la maggioranza giallo-rossa?

Alla Realpolitik europeista della Vestager ha fatto da controcanto la presa di posizione pubblica del cardinal Ruini, a lungo dominus della Cei. Ruini, certo non invaghitosi di Matteo Salvini, si è tuttavia rivelato aperturista rispetto alla Lega stessa. Mattarella, cattolico di sinistra e con una marcata matrice ideologica, non condivide affatto questa impostazione.

A questi due episodi rivelatori va infine aggiunto la costante, graduale riabilitazione di Salvini e della Lega da parte dei mezzi di informazione mainstream italiani. Salvini viene dipinto “più blu e meno verde”, più umano e meno mostro. La cornice scricchiola.

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