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Crosetto Vannacci

Ecco come militari ed ex militari giudicano le mosse di Vannacci e Crosetto

Caso Vannacci: opinioni discordanti in libertà dei militari sulla posizione del ministro della Difesa Guido Crosetto

 

Militari schierati su fronti opposti riguardo la posizione del ministro della Difesa Crosetto e la destituzione del generale Roberto Vannacci, autore del discusso libro “Il mondo al contrario”.

L’Esercito ha ufficializzato infatti l’avvicendamento del Generale di Divisione Roberto Vannacci al comando dell’Istituto Geografico militare di Firenze e l’apertura di un’inchiesta interna in relazione al volume. Il provvedimento, si legge in una nota, è stato adottato “per tutelare sia l’Esercito sia il Generale Vannacci, sovraesposto mediaticamente dalla vicenda legata al suo libro”.

“Quando mi sono reso conto che stava montando una pesante polemica e che si stava trasformando in un attacco alla Folgore, alle Forze armate e all’Esercito, quindi al cuore della Difesa, sono intervenuto”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, in un’intervista al Corriere della Sera, ha ribadito la sua posizione nei confronti delle affermazioni, contenute nel libro “Il mondo al contrario” del generale Vannacci.

Nel libro, autoprodotto e pubblicato il 10 agosto, il militare ha lanciato sferzate contro gli omosessuali oltre aver sciorinato una serie di tesi controverse. Affermazioni che il ministro ha definito senza mezzi termini “farneticazioni personali” del generale. Nel frattempo il generale Vannacci è anche oggetto di una denuncia che è stata presentata dal Sindacato dei militari all’attenzione dei pubblici ministeri il 22 agosto.

Ecco chi tra le fila dei militari ha difeso e criticato le decisioni assunte da Crosetto, che è subito intervenuto per stigmatizzare quanto detto da Vannacci.

Tutti i dettagli.

LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA CROSETTO

“Certo che rifarei quello che ho fatto perché il ministro alla Difesa, di tutti i cittadini italiani e di tutti i militari, doveva agire così. Non ho parlato e non mi sono mosso da esponente politico, ma, trattandosi di una cosa che toccava il mio ministero, da rappresentante delle istituzioni”, ha spiegato al Corriere della sera il ministro Crosetto.

“Quindi, consultandomi con i vertici militari, ho chiesto si facesse chiarezza interna, anche per capire se quel libro fosse stato autorizzato, e poi ho agito con tre fini: tutelare lo stesso generale, le Forze armate e i valori costituzionali e repubblicani”, ha proseguito il titolare della Difesa.

Ancora: “Non ho puntato il dito. Ho chiesto alle Forze armate, nella loro competenza e autonomia di avviare un’analisi serena e imparziale dei fatti. Anche perché chiunque indossa una divisa e ha il potere e l’autorizzazione a usare legittimamente la forza deve mostrarsi ed essere percepito come una persona senza pregiudizi. Chi ha bisogno di aiuto vuole sentirsi sicuro, qualunque sia la sua religione, la sua cultura, la sua sessualità. E chi rappresenta le forze dell’ordine si deve comportare allo stesso modo rispetto a chi ha davanti. Se pensassimo che esistono cittadini di serie A e di serie B non rispetteremmo le leggi dello Stato e la Costituzione. Un rappresentante dello Stato non deve solo avere rispetto di tutti, ma anche dimostrarlo. Anche se pensa, legittimamente, altro. Come un magistrato”, ha puntualizzato Crosetto.

GIÀ MANIFESTATA SU X (TWITTER)

Pertanto, al quotidiano il ministro della Difesa ha ribadito quanto già dichiarato sul social network X.

RIGUARDO LA RIMOZIONE DI VANNACCI DALLA GUIDA DELL’ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE DI FIRENZE

Rispetto alla decisione dei vertici delle Forze armate, in base alla quale generale è stato rimosso dalla guida dell’Istituto geografico militare di Firenze, nell’intervista al Corriere della Sera Crosetto ha precisato: “Il cambiamento di funzioni io non l’avrei nemmeno fatto, proprio per spegnere il caso ed evitare che Vannacci diventasse un martire, come è poi avvenuto. Avrei preferito attendere e vagliare tutte le informazioni. Ma le assicuro che le persone con cui ho parlato — e che poi hanno agito— avrebbero preteso molta più durezza. Ma io sono e resto garantista. Il procedimento interno, già avviato, valuterà la posizione del generale e deciderà”.

Ma cosa ne pensano i militari? Alcuni sono intervenuti in questi giorni commentando la vicenda.

COSA PENSA IL COLONNELLO PAGLIA SUL CASO VANNACCI

L’ultimo a esporsi sul caso Vannacci è Gianfranco Paglia, tenente colonnello della Folgore, ex parlamentare del Pdl, intervistato ieri da Repubblica.

“Non voglio entrare nel merito, se le affermazioni hanno violato il codice disciplinare sarà sanzionato. Ma non è la politica che deve giudicare noi militari. A me dispiace che sia diventato un caso politico. Se mi chiede poi se sono pro o contro Vannacci, non rispondo. Voglio essere al di sopra delle parti. Non sono uno che ama gli schieramenti. Preferisco essere un soldato e comportarmi come tale”, ha sottolineato Paglia. E riguardo l’ipotesi di una sanzione nei confronti del generale Vannacci, il colonnello ha risposto: “Non ne ho la più pallida idea, non me ne sono mai occupato. Nemmeno ho letto il libro. E non lo leggerò, ne ho già sentite troppe”.

Riguardo l’operato di Crosetto che ha annunciato subito il procedimento disciplinare nei confronti del militare, Paglia ha detto: “Secondo me ha cercato di placare ogni tipo di polemica. Purtroppo non c’è riuscito”.

IL COMMENTO DEL GENERALE ARPINO

Sulla vicenda si è espresso anche il generale Mario Arpino, già Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica e della Difesa, che su Formiche ha scritto: “Si è parlato di autorizzazione e di sanzioni. Io ho lasciato il servizio attivo 23 anni fa, non è che nel frattempo è cambiato qualcosa? Ho voluto verificare. Il nuovo codice dell’Ordinamento della Difesa in effetti è datato 2010 e comprende ben 2272 articoli. La “Libertà di manifestazione del pensiero” per i militari è contemplata dall’articolo 1472, in vigore dal 27 marzo 2012, che così recita: 1. I militari possono liberamente pubblicare i loro scritti, tenere pubbliche conferenze e comunque manifestare pubblicamente il proprio pensiero, salvo che si tratti di argomenti a carattere riservato di interesse militare o di servizio, per i quali deve essere ottenuta l’autorizzazione. [..]”.

“Ebbene, nel libro del generale Vannacci non c’è traccia di argomenti riservati di interesse militare o di propaganda politica. Ma allora, dove sta il problema? Se si tratta di esigenze di “politicamente corretto” nell’esprimere le proprie idee, questo lasciamolo ad altri”, sostiene Arpino. “A noi militari interessano solo verità e correttezza nella comunicazione. Qualità che in questo libro certo non mancano”, ha concluso il generale che ha riportato anche uno stralcio di una missiva indirizzata a Vannacci all’indomani della destituzione: “Condivido parola per parola, riga per riga, ciò che lei ha detto e scritto”.

LA CRITICA DI DE PAOLIS, PROCURATORE GENERALE MILITARE

Di parere opposto a quello espresso dal generale Arpino, Marco De Paolis, procuratore generale militare che sostiene “l’allontanamento dal suo incarico sia stato più che opportuno”.

In un’intervista al Corriere della Sera all’indomani della rimozione del generale Roberto Vannacci, De Paolis sostiene che a suo avviso ha fatto “benissimo” il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a sollecitare un’azione disciplinare e “a precisare che non ci sono processi sommari, ma indagini serie: le garanzie valgono per tutti”. “I disvalori contenuti in alcune affermazioni di Vannacci così in contrasto con i valori affermati nella nostra Costituzione mi fanno pensare che ci sia un deficit di formazione”, ha sottolineato il magistrato.

E riguardo l’eventuale rilevanza penale militare o disciplinare, il procuratore De Paolis ha evidenziato che “Il trasferimento è cautelare. Ora il procedimento disciplinare avrà un suo iter e si concluderà con un proscioglimento o una sanzione. Per la turbativa creata dalle sue dichiarazioni certo non poteva rimanere a dirigere l’Istituto geografico militare, la più alta carica dell’esercito in Toscana”.

IL POST DEL GENERALE CAMPORINI

Circa il rispetto della disciplina in seno ai ranghi militari, si è pronunciato anche il generale Vincenzo Camporini, ex-capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare e della Difesa. Sul social X Camporini si interroga su quale “senso dei regolamenti e della disciplina ha un ufficiale che dice queste parole?” riferendosi alla dichiarazione del generale Vannacci.

SI DIVIDONO ANCHE I SINDACATI MILITARI

Inoltre, sul caso Vannacci anche i sindacati militari risultano divisi.

“Mi auguro che il ministro della difesa avvii immediatamente il procedimento per l’irrogazione della massima sanzione di stato nei confronti del militare”, ha dichiarato a Repubblica il segretario generale del sindacato dei militari Luca Marco Comellini.

Nel frattempo il 22 agosto il sindacato dei militari ha denunciato il generale Vannacci. “Premessa la necessità di tutelare la dignità, la reputazione e l’onore dei militari comunque iscritti al sindacato e di quelli comunque facenti parte dell’ordinamento militare appartenenti alle ‘minoranze’ (omosessuali, transessuali, cittadini italiani di seconda generazione) gravemente pregiudicate dal contenuto del testo, questa mattina abbiamo depositato alla Procura militare di Roma una denuncia nei confronti dell’autore” si legge in una nota diffusa dal Sindacato dei militari.

A difendere il generale si schiera invece l’Osservatorio militare, da tempo in prima linea soprattutto per rivendicare i diritti dei militari vittime dell’uranio impoverito. “Ancora una volta un ministro che si fida troppo dei vertici, ancora una volta un ministro che preferisce la poltrona al confronto ed al dibattito, ancora una volta un ministro che ritiene prioritari gli equilibri politici all’esame obiettivo della realtà”, ha affermato a Repubblica il presidente dell’Osservatorio, Domenico Leggiero.

L’ACCUSA DEL GENERALE  D. G. (RIS.) PIERO LAPORTA

Infine, a difendere il diritto alla libertà di espressione e criticare apertamente le mosse del ministro della Difesa è intervenuto anche Piero Laporta Generale, ex generale dello Stato maggiore della Difesa, sul suo blog personale con una missiva indirizzata al presidente del consiglio Meloni.

Seconda Laporta “Il ministro, non solo ha rilasciato dichiarazioni oltraggiose per il generale, offensive per la legge e quindi per tutte le Forze Armate (chiamate proprio a difendere la legge e la Costituzione), ma senza alcuna inchiesta formale ha disposto la rimozione dall’incarico del generale Vannacci”.

Dopodiché, passa alla critica diretta nei confronti di Crosetto: “È superfluo che io le spieghi a questo punto che il suo ministro della Difesa è inadeguato: ha abusato della propria autorità e ha offeso – costui sì – la legge e la Costituzione della Repubblica, nonché tutti i militari e i cittadini – numerosissimi – che si riconoscono in quanto scrive il generale Vannacci, ovvero riconoscono al generale la fondamentale libertà costituzionale di scrivere quanto ha pubblicato”.

Tanto che l’ex generale, dopo aver difeso Vannacci e contestato l’operato di Crosetto, invita “un tale inadeguato ministro” a “immediatamente dileguarsi”. “Costui ha offeso la legge e la Costituzione; costui è privo dell’equilibrio indispensabile per amministrare le Forze Armate” ha sentenziato Laporta.

LA REPLICA DEL MINISTRO DELLA DIFESA VIA LINKEDIN

Infine, sempre Laporta ha condiviso tale opinione anche sul suo profilo Linkedin, riportando il già citato art.1472 del codice dell’Ordinamento della Difesa corredato da un periodo lapidario: “Guido Crosetto è inadeguato come ministro e come politico”.

A sorprendere è la risposta dello stesso ministro della Difesa che, a proposito di libertà di espressione e politicamente corretto (o scorretto) ha replicato con un sonoro: “Ridicolo ignorante, parli di ciò che sa”.

Eppure, sempre al Corriere della Sera, Crosetto ha sostenuto che “si può essere politicamente corretti, scorretti o come si vuole. Anche io sono stato accusato di esserlo. Ma io devo essere, nel mio ruolo attuale, “istituzionalmente corretto””.

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