Si stringono ulteriormente, in nome del comune timore dell’espansionismo cinese nel Pacifico, le maglie di AUKUS, il patto sulla sicurezza tra Usa, Gran Bretagna e Australia, che hanno adesso deciso di eliminare quasi tutte le barriere e restrizioni commerciali che limitavano la condivisione di tecnologie critiche in materia di Difesa. Ecco cosa hanno deciso i tre governi e quali saranno le conseguenze.
Entusiasmo.
Annunciato separatamente dai tre governi coinvolti, l’accordo fa esultare un esponente di quello di Canberra che parla della “più ambiziosa e più riuscita riforma del commercio in materia di Difesa tra le tre nazioni che si sia mai vista negli ultimi vent’anni”.
La mossa.
Come riferisce Politico, sono state cassate circa 900 licenze di controllo per l’esportazione e altri 200 permessi collegati alla Difesa che regolamentavano sinora gli scambi fra i tre Paesi determinandone anche una limitazione.
Il Dipartimento di Stato, riporta Reuters, ha riferito al Congresso che, per effetto delle decisioni annunciate giovedì, i tre Paesi AUKUS hanno ora regimi di controllo all’esportazione comparabili, in un significativo avanzamento della possibilità di condividere le tecnologie critiche.
Cadono dunque molte barriere, anche se non tutte: come spiega il Financial Times d’ora in poi Gran Bretagna e Australia non dovranno chiedere formali licenze per accedere alla tecnologia Usa per circa l’80% del rispettivo interscambio in materia di Difesa.
La filosofia dell’accordo.
L’importanza dell’accordo è stata sottolineata a Politico anonimamente da un funzionario britannico: “tutte e tre le nazioni taglieranno i passaggi burocratici e le restrizioni e ciò aprirà la porta a milioni di dollari in futuri investimenti e commercio in materia di Difesa e industria oltre a creare nuovi posti di lavoro”.
Fin qui rigorosamente regolamentate dall’International Traffic in Arms Regulations (ITAR), molte restrizioni sulla condivisione di tecnologie verranno ora meno e ciò, ha osservato ancora il funzionario britannico, “ci renderà alleati molto più interoperabili ed efficaci”.
Al Financial Times un altro esponente del governo di Londra ha descritto la decisione come un “grande affare”, in quanto “permetterà alla Gran Bretagna, all’Australia e agli Usa di massimizzare la competitività nei riguardi della Cina”.
Progressi concreti.
Come scrive Politico, la mossa permetterà al programma AUKUS di avanzare ulteriormente su molteplici fronti, dalla fornitura all’Australia di sottomarini a propulsione nucleare allo sviluppo congiunto di nuovi missili a lungo raggio fino alla condivisione di tecnologia in campo cyber.
Sono previsti in particolare progressi sui Pilastri 1 e 2 del Patto, il primo riguardante il sostegno che Washington fornirà a Canberra nella costruzione dei sottomarini, il secondo la cooperazione in aree come l’IA, la tecnologia ipersonica e le capacità militari sottomarine.