Fedele Confalonieri dedica il prestigioso premio a Silvio Berlusconi, simbolo della Lombardia del fare, del cambiamento e accanto al presidente di Mediaset, amico di una vita del Cav, sfila sul palco Umberto Bossi, anche lui omaggiato con la “Rosa Camuna”.
La premiazione, avvenuta a Palazzo Lombardia, rievoca con l’asse Berlusconi-Bossi gli inizi del percorso di quelle riforme oggi in discussione nelle aule parlamentari. Confalonieri ricorda, a quasi un anno dalla scomparsa di Berlusconi, il legame tra le due “B” che cambiò il panorama politico. E il Senatùr, ricevendo il premio, ricorda i nomi di quegli autonomisti, a cominciare dal valdostano Bruno Salvadori, insieme con l’ossolano Alvaro Corradini, il trentino Enrico Pruner e il piemontese Roberto Gremmo, spesso dimenticati ma centrali nel percorso che portò la Lega Nord ad essere “il grimaldello per mandare a casa tutti i partiti”, per il cambiamento rispetto al sistema centralista.
Il fondatore della Lega Nord “è un vero lombardo”, dice il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che gli consegna il prestigioso riconoscimento. Osserva il governatore leghista: “Umberto Bossi ha aperto la strada a quel complesso processo di riforme costituzionali che ancora sono fondamentali per attuare oggi l’autonomia differenziata. Un uomo politico di rilievo per la storia del nostro Paese e ancora di più per quella della nostra regione, delle sue tradizioni e dei suoi simboli”.
Fontana rende omaggio a Bossi “un uomo di tante passioni, sempre vicino alla gente”. Osserva: “Per tutti i lombardi è sempre ‘il Senatur’, proprio in quel dialetto che ha difeso e riportato orgogliosamente in uso”. E Bossi viene subito associato da Confalonieri a un altro grande lombardo, Berlusconi, con cui il Senatùr fece asse nei governi da lui presieduti. “Qui – dice il presidente di Mediaset – mi manca molto una persona, che è il Cavaliere. Berlusconi era un gran lombardo e un gran milanese che ci ha ‘fatto’ tutti quanti”.
Dalla platea si leva un applauso. Poi, guardando il fondatore della Lega Nord, seduto in prima fila, Confalonieri aggiunge: “Ricordo i primi incontri e scontri tra Bossi e Berlusconi. Dopo qualche scintilla, però, sono sempre andati d’accordo”.