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Macron Francia

Tutti i casini di Macron in Francia

Le difficili relazioni con Berlino, un nuovo primo ministro da nominare e la minaccia dell'estrema destra da una parte e dell'estrema sinistra dall'altra. La Francia è incurabile e Macron, indebolito, non riesce più ad avere il sopravvento in Europa. Estratto dal Mattinale Europeo

 

I francesi amano farsi del male. Lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale in seguito alla vittoria dell’estrema destra alle elezioni europee ha rimescolato tutte le carte. Il Rassemblement National è stato bloccato al secondo turno delle elezioni legislative dal fronte repubblicano. Ma il sollievo è durato solo il tempo di terminare lo scrutinio delle schede. Da allora, la Francia è impantanata in una crisi politica senza fine. L’estrema sinistra rivendica la vittoria e vuole imporre una candidata sconosciuta, Lucie Castets, come primo ministro, senza averle garantito il sostegno di una maggioranza in Parlamento. La candidata premier sta facendo una serie di passi falsi e annunci preoccupanti, come il rifiuto di rispettare il Patto di stabilità e crescita che lega i paesi della zona euro.

Emmanuel Macron ha respinto la candidatura di Castets e ha dato un mese di tempo ai partiti repubblicani per trovare un accordo, indicando come modello la coalizione pro-europea che è stata realizzata al Parlamento europeo. Ma l’Europa non ispira molto i francesi. Nemmeno i Giochi Olimpici riescono a placare le tensioni, come dimostrano le polemiche che hanno accompagnato la cerimonia inaugurale. Tutto il mondo ha ammirato lo spettacolo messo in scena sulla Senna, nel cuore di Parigi. Ma i detrattori di Emmanuel Macron, sia di estrema destra che di estrema sinistra, lo hanno criticato in modo virulento e stanno riversando la loro bile ostile sui social network. La Francia è incurabile e Macron, indebolito, non riesce più ad avere il sopravvento in Europa.

Questa situazione preoccupa i leader tedeschi. Le relazioni tra Parigi e Berlino sono difficili, ma i due paesi hanno bisogno l’uno dell’altro e l’Unione europea può progredire solo se guidata dal motore franco-tedesco. Ma il modello tedesco, basato sul gas russo a basso costo, sulle esportazioni verso la Cina e sulla sicurezza garantita dagli Stati Uniti, non funziona più, sottolineano Ulrike Franke e Jana Puglierin in un’analisi per l’European Council on Foreign Relations (ECFR). La Germania deve prendere le distanze e aprirsi, perché l’eccessiva dipendenza da Francia e Stati Uniti potrebbe diventare un problema, sostengono le due analiste.

“La Francia può aver appena evitato un governo di estrema destra, ma Marine Le Pen potrebbe diventare Presidente della Repubblica nel 2027 e il suo partito, il Rassemblement National, potrebbe ottenere la maggioranza parlamentare alle prossime elezioni legislative”, avvertono Ulrike Franke e Jana Puglierin. “Ma soprattutto, il sentimento anti tedesco francese non si limita al RN. Il successo elettorale del gruppo di sinistra Nuovo Fronte Popolare ha portato in Parlamento 74 membri del partito La France insoumise (LFI), il cui leader Jean-Luc Mélenchon è notoriamente antitedesco”, aggiungono. “Il RN e LFI hanno sostenuto l’uscita della Francia dal comando militare integrato della NATO e, nel caso di LFI, l’uscita totale dalla NATO”.

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