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Italia Russia

Tutti gli interessi commerciali fra Italia e Russia. Report Ispi

Che cosa lega su energia e non solo l'Italia e la Russia. Numeri, fatti, confronti e scenari alla luce della visita di Putin in Italia. L'approfondimento di Eleonora Tafuro Ambrosetti, research fellow Ispi

Il ruolo italiano di “mediazione” e ascolto delle istanze russe deriva da una vicinanza culturale e storica, dal desiderio di incrementare la cooperazione scientifica e indubbiamente dal fatto che l’Italia sia stata esposta meno di altri stati dell’Europa centro-orientale ai timori legati alla vicinanza geografica della Russia – o un tempo dell’Unione sovietica – a ridosso dei propri confini nazionali. Ma, oggi come ieri, si può dire che questo ruolo risponda anche a chiari interessi commerciali di entrambi i paesi.

RAPPORTO SACE

Come afferma Luca Moneta di Sace, l’Italia nel 2018 è stato il quinto paese di provenienza delle importazioni russe, mantenendo una quota di mercato relativamente stabile, intorno al 10% sull’export dell’Unione Europea verso Mosca. Mentre le sanzioni europee, le controsanzioni russe e la congiuntura economica sfavorevole per l’economia russa – con il relativo abbassamento del potere d’acquisto dei russi – hanno causato un declino nei settori della moda e dell’agroalimentare, quelli della chimica, farmaceutica e meccanica continuano a giocare un ruolo trainante per l’export italiano verso Mosca.

LE IMPORTAZIONI

Per quanto riguarda le nostre importazioni dalla Russia,  il settore chiave rimane quello energetico: la Russia rappresenta il quarto fornitore di petrolio e il primo di gas naturale, dove gli approvvigionamenti da Mosca rappresentano più del 40% del totale.

DOSSIER GAS

Alla luce della dipendenza dal gas russo e del possibile aumento dei prezzi legato alla realizzazione del gasdotto Nordstream 2 – che farebbe della Germania il principale paese di transito del gas russo in Europa, bypassando l’Ucraina – è chiaro come una buona relazione con Mosca rimanga una necessità per il governo di Roma.

CAPITOLO MEDITERRANEO

Dal punto di vista della sicurezza, l’interesse italiano a coinvolgere la Russia nel dialogo politico avviene soprattutto nell’area del Mediterraneo, dove la Russia ha notevolmente accresciuto la sua presenza, specialmente a partire dall’intervento militare in Siria nel 2015.

DOSSIER LIBIA

Gli interessi russi in Libia hanno spinto Roma al coinvolgimento di Mosca nell’ambito della conferenza di Palermo tenutasi il 12 e 13 novembre 2018. Come scrive Arturo Varvelli, con quest’iniziativa l’Italia intendeva ritagliarsi un “ruolo da protagonista” nella stabilizzazione di un paese strategico per i propri interessi economici e politici. Sfruttare l’ambizione russa di diventare uno dei mediatori più importanti nella crisi e l’influenza del Cremlino sul generale Khalifa Haftar, capo dell’Esercito nazionale libico (Lna), era visto comestrumentale al successo dell’iniziativa diplomatica italiana.

(estratto di un’analisi più ampia; la versione integrale si può leggere qui)

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