Donald Trump ha sospeso la fornitura di armi e munizioni dagli Usa all’Ucraina. Una decisione che avrà sicuramente conseguenze visto che negli ultimi tre anni, tra il 2022 e il 2024, gli Stati Uniti hanno dato un totale di 114,15 miliardi di euro in aiuti all’Ucraina. Di questa somma, 46,60 miliardi gli Usa li hanno destinati per il supporto finanziario, 3,42 miliardi a scopi umanitari e la maggior parte, 64,13 miliardi, è stata impiegata per garantire l’assistenza militare necessaria per contrastare la Russia.
QUANTI SOLDI HA DATO L’AMERICA ALL’UCRAINA
La decisione di Trump di non aiutare più l’Ucraina concretizza la grande paura che Kiev covava sin dalla campagna elettorale e dopo la sua rielezione. Una decisione che arriva dopo lo storico confronto nella Sala Ovale della Casa Bianca, durante il quale Trump ha criticato in mondovisione il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, accusandolo di non volere la pace e di non essere sufficientemente grato per il sostegno Usa all’Ucraina nella guerra contro la Russia. Una mossa che vuole spingere Zelensky da una parte ad accettare un cessate il fuoco secondo le condizioni imposte da Trump e dagli Stati Uniti e dall’altra a farlo firmare l’accordo sulla cessione delle risorse minerarie (terre rare) del Paese. Il drammatico scontro ha avuto i suoi effetti alla Casa Bianca se il 4 marzo 2025 lo stesso Zelensky ha diffuso una nota nella quale si dice pronto a formare “in qualsiasi momento” l’accordo.
SOLDI USA ALL’UCRAINA, I PRIMI EFFETTI DELL’ARRIVO DI TRUMP
Gli Stati Uniti in questi tre anni di guerra hanno fornito il maggiore ammontare di aiuti all’Ucraina in termini assoluti. Tuttavia, il loro sostegno ha subìto un rallentamento significativo durante la “crisi degli aiuti” tra la metà del 2023 e l’inizio del 2024, quando il Congresso degli Stati Uniti ha sospeso i nuovi fondi. Questo rallentamento è stato particolarmente evidente negli aiuti finanziari e umanitari. Mentre gli aiuti militari sono rimasti stabili, quelli non militari si sono arrestati per nove mesi, con una ripresa solo alla fine del 2024, grazie a un prestito straordinario di 20 miliardi di dollari derivanti da beni russi congelati.
Nel 2022, gli Stati Uniti avevano stanziato oltre 1,89 miliardi di euro per l’assistenza umanitaria, principalmente attraverso l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid). Tuttavia, questo importo è diminuito a circa 0,65 miliardi di euro nel 2023, per poi risalire a 0,87 miliardi di euro nel 2024. Tra l’altro, una volta insediatosi, Trump ha criticato duramente l’Usaid accusandola di sprechi e inefficienze. Ora è sotto le “cure” di Elon Musk, “tagliatore” della spesa pubblica americana a partire proprio da Usaid che ha finanziato alcuni progetti non allineati agli interessi nazionali degli Stati Uniti.
SOLDI USA ALL’UCRAINA, CHE COSA HA FATTO L’EUROPA
Chi ha dato più soldi all’Ucraina, gli Usa o l’Europa? Dimenticando per un attimo che gli Stati Uniti sono un singolo paese, mentre l’Europa è un continente, le cifre date per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina si equivalgono praticamente, anche se in alcuni ambiti fa meglio l’Europa. Per quanto riguarda gli aiuti militari, la differenza è minima: l’Europa ha stanziato 61,98 miliardi di euro, mentre gli Stati Uniti hanno contribuito con 64,13 miliardi di euro. Tuttavia, l’Europa ha ampiamente superato gli Stati Uniti per gli aiuti finanziari e umanitari, con un totale di 70 miliardi di euro rispetto ai poco meno di 50 miliardi degli Stati Uniti.
Guardando alle prestazioni dei singoli paesi europei al primo posto c’è la Germania che ha stanziato un totale di 17,26 miliardi di euro in aiuti all’Ucraina, mentre il Regno Unito ha contribuito con 14,81 miliardi di euro. La Danimarca ha donato 8,03 miliardi di euro e l’Olanda ha stanziato 5,76 miliardi di euro. Per quanto riguarda l’Italia, il totale degli aiuti ammonta a 2,26 miliardi di euro, suddivisi in 0,41 miliardi di euro per gli aiuti finanziari, 0,48 miliardi per quelli umanitari e 1,37 miliardi per gli aiuti militari. La Francia, pur essendo una delle principali economie europee, e tra i paesi con un ruolo particolarmente attivo dal punto di vista diplomatico, ancor più dopo gli screzi Trump- Zelensky ha stanziato solo 4,89 miliardi di euro, di cui solo 3,5 per gli aiuti militari.
MA RISPETTO A PIL CHI HA DONATO DI PIÙ?
Per avere idea dell’importanza dell’aiuto degli Stati Uniti non bisogna guardare solo le cifre in termini assoluti. Gli americani infatti, dal 2022 al 2024, hanno destinato lo 0,53% del loro Pil del 2021 in aiuti bilaterali all’Ucraina. Una percentuale che supera abbondantemente quella di tanti donatori europei, tra cui la Germania che è arrivata allo 0,4%.
Il dato relativo alla Germania è particolarmente significativo, soprattutto se si considera che Berlino ha stanziato fondi in modo molto più rapido e consistente per liberare il Kuwait nel 1990/91 rispetto a quanto fatto per supportare l’Ucraina. Infatti, gli aiuti tedeschi all’Ucraina nel periodo 2022-2024 corrispondono allo 0,4% del Pil tedesco del 2021, mentre per il Kuwait nel 1990/91 la cifra era dello 0,6% del PIL tedesco.
Meglio degli Stati Uniti in rapporto al Pil hanno fatto i Paesi baltici e nordici che hanno destinato una percentuale molto più alta del loro Prodotto Interno Lordo. Ad esempio, l’Estonia e la Danimarca hanno allocato oltre il 2,5% del loro Pil, mentre la Lituania e la Lettonia hanno contribuito con circa il 2%. Al contrario, altri Paesi ricchi come Francia, Italia e Spagna hanno stanziato aiuti per molto meno, arrivando solo a circa lo 0,1% del loro PIL all’anno, nel periodo 2022-2024.
FINE DEGLI ARSENALI, ORA TOCCA ALLE INDUSTRIE
La guerra tra Russia e Ucraina sta diventando sempre più una guerra alimentata dalla produzione industriale di armi. Inizialmente, gli aiuti militari inviati dagli Stati Uniti provenivano per la maggior parte dai suoi arsenali esistenti. Tuttavia, con il prolungarsi del conflitto, la necessità di nuovi equipaggiamenti ha spinto a un aumento significativo della produzione diretta da parte dell’industria.
Nel 2023 e nel 2024, oltre il 60% degli aiuti militari degli Stati Uniti è stato ordinato direttamente dall’industria, un cambiamento sostanziale rispetto ai primi mesi del conflitto, quando oltre il 90% degli aiuti proveniva dalle scorte nazionali presenti in arsenali e basi militari. Gli Stati Uniti, quindi, sono diventati uno degli attori principali nell’ordinare armi direttamente dalla produzione, con il 48% dei loro aiuti militari provenienti ormai da nuovi ordini industriali.
I dati si riferiscono al: 2022-2024
Fonte: Kiel Insititute for the World Economy
Articolo pubblicato su truenumbers.it