skip to Main Content

Salvini

Tutte le reazioni dei partiti al discorso di Draghi (che replica piccato)

Che cosa è successo dopo le comunicazioni di Draghi in Parlamento

 

L’intervento di Ettore Licheri dei Cinque Stelle che chiude il giro degli interventi dei principali partiti in Senato e rilancia anche sulla politica estera, rimettendo praticamente in discussione anche l’asse euro-atlantico caposaldo di Mario Draghi fin dal suo insediamento, incupisce particolarmente lo sguardo del premier dimissionario. Che torna a Palazzo Chigi durante la sospensione del dibattito al Senato.

Intanto il centrodestra di governo Lega e Forza Italia fanno sapere che voteranno solo una loro risoluzione in cui si chiede un Draghi bis, senza i Cinque Stelle e un esecutivo “profondamente rinnovato”.

Il barometro della crisi volge al peggio, nel tardo pomeriggio. Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si sentono al telefono con Sergio Mattarella.

Maurizio Gasparri per Forza Italia chiede, come aveva fatto il capogruppo leghista a Palazzo Madama, Massimiliano Romeo, un nuovo governo con i pentastellati fuori.

Gasparri e Romeo chiedono al premier più mano ferma anche  verso il Pd che aveva portato in aula provvedimenti “divisivi”, come cannabis e ius scholae.

Cosa che aveva stigmatizzato anche Pier Ferdinando Casini invitando le forze politiche a rinnovare la fiducia a Draghi, a un esecutivo di “armistizio dove le priorità sono temi come il rigassificatore non provvedimenti importanti ma divisivi come lo ius scholae su cui pure io posso essere d’accordo”. Un’implicita critica di Casini anche alla strategia del Pd.

Romeo critica in particolare il fatto che il premier non avrebbe risposto adeguatamente alle richieste leghiste dalle tasse con la rottamazione delle cartelle esattoriali alla lotta all’immigrazione clandestina.

Salvini, rimasto in contatto con Berlusconi per tutto il giorno e in ascolto degli esponenti del suo partito oltre che di categorie produttive, avvia contatti con Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia,  che chiede elezioni subito. Emanuele Fiano del PD, nel Transatlantico del Senato, commenta: “Dopo quella nota del centrodestra mi pare sia stato scritto the end”.

Eppure in un’area del Pd, che chiede fino all’ultimo a Draghi di restare, c’è insofferenza per la tattica pentastellata che prima non hanno votato la fiducia al decreto Aiuti poi però con Conte e poi con Licheri hanno rilanciato su tutta la linea, anche quella estera, “senza fare chiarezza, ritirando i propri ministri”, attacca Gasparri.

Il senatore azzurro: “Non è rispettoso per lei, presidente Draghi, che aveva già denunciato il venir meno del patto di fiducia, ma soprattutto non è rispettoso con gli italiani”.

Alle 17 Draghi è tornato in Senato.

Il capodelegazione della Lega al governo Giancarlo Giorgetti: “Aspettiamo la replica del premier”.

La replica di Draghi però è: si vada subito al voto di fiducia, sulla base della mozione del senatore Casini.

Si va alle dichiarazioni di voto. Con il centrodestra di governo che aveva già dichiarato che avrebbe votato solo la propria risoluzione.

Forza Italia, Lega, UDC e Noi con l’Italia hanno accolto, affermano in una nota congiunta, “con grande stupore la decisione del presidente del consiglio Mario Draghi di porre la questione di fiducia sulla risoluzione presentata da un senatore – Pierferdinando Casini – eletto dalla sinistra. Il presidente Silvio Berlusconi questa mattina aveva comunicato personalmente al Capo dello Stato Sergio Mattarella e al presidente del consiglio Mario Draghi la disponibilità del centrodestra di governo a sostenere la nascita di un esecutivo da lui guidato e fondato sul “nuovo patto” che proprio Mario Draghi ha proposto in Parlamento”.

Conclusione: “La nostra disponibilità è stata confermata e ufficializzata nella proposta di risoluzione presentata dal centrodestra di governo in Senato”.

E alla buvette del Senato per una breve pausa Salvini ai cronisti conferma: “Certo che non la votiamo la risoluzione Casini”.

Annamaria Bernini, caporuppo FI, a Draghi: “Noi l’abbiamo sempre sostenuta lealmente”. E Stefano Candiani, Lega: “Presidente, non ci sono figli e figliastri. Doveva prendersi più cura di tutta la sua maggioranza”.

E alla fine il governo passa l’esame del voto di fiducia con 95 voti a favore e 38 contrari.

Un primo commento a caldo di Gasparri: “Un governo non può reggere con questi numeri”.

“Draghi e l’Italia sono state vittime, da giorni, della follia dei 5Stelle e dei giochini di potere del Pd”. Lo ha detto Matteo Salvini, aprendo la riunione con i parlamentari della Lega alla Camera. “L’intero centrodestra era disponibile a proseguire senza i grillini, con Draghi a Palazzo Chigi e con un governo nuovo e più forte. Il Pd ha fatto saltare tutto”, ha spiegato Salvini. Che ha aggiunto: “Speriamo che questo sia l’ultimo Parlamento dove centinaia di persone cambiano casacca e poltrona”.

Draghi previsto alla Camera, poi dovrebbe salire di nuovo al Colle per le dimissioni. Sembra calare il sipario sul governo di emergenza nazionale di quasi tutti. Giornata di forti tensioni politiche. Il ministro Maria Stella Gelmini dice addio a Forza Italia, accusando il partito di “aver votato le spalle agli italiani” .

Conte esce dopo le 21 dal Senato e attacca: “Draghi con noi sprezzante, dal centrodestra atteggiamento incomprensibile. C’è stata volontà di cacciarci dalla maggioranza”.

È l’epilogo della crisi aperta dallo stesso Conte.

Back To Top