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Fed

Tutte le amorevoli attenzioni della Fed per Goldman Sachs e Morgan Stanley

Che cosa prevede il patto proposto a Goldman Sachs e Morgan Stanley dalla Federal Reserve (Fed) di Jerome Powell. L’articolo di Stefano Caiazzo di Mf/Milano Finanza Congelamento dei payout sui livelli degli ultimi uno o due anni in cambio di un trattamento più morbido e quindi di una promozione nell’ambito degli stress test bancari. IL…

Congelamento dei payout sui livelli degli ultimi uno o due anni in cambio di un trattamento più morbido e quindi di una promozione nell’ambito degli stress test bancari.

IL PATTO PROPOSTO A GOLDMAN SACHS E MORGAN STANLEY

Questa la sostanza del patto proposto a Goldman Sachs e Morgan Stanley dalla Federal Reserve, che ha agito in controtendenza rispetto a quanto fatto, ad esempio, nel 2014 con Citigroup e Zions Bancorp.

L’ARTICOLO DEL WALL STREET JOURNAL

Nel dettaglio, come riportato dal Wall Street Journal, lo scorso 21 giugno la Fed aveva comunicato alle due banche d’affari newyorkesi che, per riuscire a passare al 100% gli stress test federali, avrebbero dovuto ridurre almeno della metà i complessivi 16 miliardi di dollari che intendevano distribuire ai propri azionisti.

CHE COSA HA DECISO LA FED

Il board della banca centrale Usa però ha offerto all’unanimità (anche Lael Brainard, nominato da Obama, ha votato a favore) ai due istituti una possibilità senza precedenti negli otto anni di storia degli esami regolatori annuali: se avessero accettato di congelare i loro payout ai livelli più recenti, avrebbero ottenuto un via libera ed evitato il rischio di bocciatura nell’ambito degli stress test.

GLI EFFETTI DELLA DECISIONE

Ciò significa che ora le due banche in questione potrebbero pagare insieme 13 miliardi di dollari agli azionisti, 5 miliardi in più di quanto avrebbero dato ai propri soci se avessero dovuto ripetere il test. L’accordo inoltre avrà un impatto migliorativo sulle misure di profittabilità che contribuiscono a determinare quanto guadagnano i ceo di Goldman (Lloyd Blankfein) e Morgan Stanley (James Gorman).

CHE COSA E’ SUCCESSO DAVVERO

Tornando ai test dai quali è scaturita poi la proposta della Fed, le due banche non hanno superato la parte quantitativa degli esami, relativa ai livelli minimi di capitale richiesti. I regolatori Usa hanno parzialmente imputato tale risultato alla riforma fiscale approvata lo scorso anno dal Congresso, che ha impattato negativamente sulle riserve patrimoniali delle banche americane.

I PROSSIMI PASSI

In base all’accordo con la Fed le due banche potrebbero fissare i payout al livello dello scorso anno o a una media annualizzata di quelli degli ultimi due. Morgan Stanley, che lo scorso anno ha alzato a 6,8 miliardi di dollari il payout, ha scelto la prima opzione, mentre Goldman ha optato per la seconda e potrà così restituire agli azionisti 6,3 miliardi contro i 5,7 dello scorso anno.

(articolo di Mf/Milano Finanza)

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