“Incontro mal preparato e disastroso. Ora rapporti Usa-Ucraina sfilacciati, rapporti Usa-Ue inguaiati, nessuna fine della guerra davvero vicina. Nel frattempo Xi Jinping incontrava Shoigu: rapporti Cina-Russia solidissimi”.
E’ questa la sintesi di Francesco Sisci, analista geopolitico ed esperto di Cina, dopo lo scontro in diretta mondiale dallo Studio Ovale tra Trump e Zelensky.
La sfuriata di Trump e Vance era preparata?
Non so se la sfuriata fosse preparata. L’impressione era che non fossero preparati alle risposte di Zelensky. Credo che Trump voglia la pace per fare uscire Putin dal tunnel della distruzione bellica e dell’asservimento ai cinesi. Ma Putin può accettare solo una pace “su misura”. Trump vorrebbe dargliela ma non sarà facile perché la posta cambia giorno dopo giorno e i cinesi, convitato di pietra della vicenda, non vogliono essere sacrificati a loro volta.
Perché Trump ha bistrattato Zelensky?
Trump mi è parso più articolato e sofisticato di quanto spesso voglia sembrare. Per questo forse sa che ci vorrebbe una soluzione rapida perché più il tempo passa più tutto si incarta. Ma quella offerta non era evidentemente ben preparata e lui l’ha rappezzata. Ma adesso siamo in mezzo al guado.
Zelensky esce azzoppato dallo Studio Ovale?
Zelensky in tre anni è stato dato per morto mille volte ed è sempre là. Suo padre era unico sopravvissuto dí cinque fratelli che hanno combattuto contro i nazisti, quattro sono morti.
Zelensky ha fatto bene a reagire? Si sente le spalle coperte?
Zelensky ha temuto di diventare l’agnello sacrificale dell’accordo. In Ucraina c’è gente che non si fida assolutamente dei russi e vuole la vittoria. Gli ucraini ormai sono armati e appoggiati da un pezzo di Europa, non è facile fermarli spegnendo l’interruttore. Allo stesso tempo russi e cinesi non si fidano degli Usa che oggi dice una cosa e domani ne fa un’altra. La Ue non sa come riacchiappare Usa. C’è uno stallo totale. Trump ha ragione a volere uscire dallo stallo ma occorre tanto più lavoro e forse un ripensamento generale della strategia per andare avanti.
Come si fa ora a far finire la guerra?
Per fare finire la guerra in Ucraina forse bisognerebbe cominciare da un’altra parte, dalla Cina. Ma per questo forse bisogna pensare le cose in modo molto diverso. Ci vorrebbe una strategia a 360 gradi sulla Cina che mi pare per ora non c’è.
Che cosa può fare l’Italia?
E’ importante sottolineare il rapporto culturale profondo che unisce la Cina all’Italia. Esso è unico e particolare nel mondo occidentale. A questo proposito dovrebbe uscire in Cina (in cinese) in autunno la mia storia dell’Italia scritta apposta per il pubblico cinese. È una storia della penisola italiana come culla ed epicentro della civiltà occidentale per molti secoli. Vuole essere un filo rosso per i cinesi attraverso cui cercare di capire cosa è l’Occidente e la sua logica. Questo come italiani è forse un contributo particolare che possiamo offrire alla Cina e a tutto il mondo.