Il tycoon non sta badando a spese su Facebook per assicurarsi la rielezione il prossimo 3 novembre. Nel complesso, la campagna Trump ha speso circa 45 milioni di dollari in annunci Facebook dalla fine di maggio, mentre la campagna Biden ne ha spesi poco più della metà: circa 24 milioni. Lo ha rivelato Axios che ha confrontato gli investimenti pubblicitari dei due sfidanti per la Casa Bianca.
Anche se le due campagne presidenziali scaricano milioni di dollari ogni settimana in annunci Facebook e Google che aumentano la loro visibilità, sia Trump sia Biden utilizzano anche annunci online per criticare le piattaforme tecnologiche.
Gli appelli per arginare il potere delle Big Tech sono aumentati da parte sia dei Democratici sia dei Repubblicani, anche se i due partiti stanno prendendo di mira le società della Silicon Valley per motivi diversi per radunare i rispettivi sostenitori.
Tutti i dettagli.
CHI HA SPESO DI PIÙ PER GLI ANNUNCI FACEBOOK
L’attuale inquilino della Casa Bianca ha speso circa 45 milioni di dollari in annunci Facebook dalla fine di maggio, mentre la campagna Biden ha speso circa 24 milioni di dollari. La campagna repubblicana ha riversato gli investimenti principalmente sul tema immigrazione, fake news e riforma della giustizia.
TRUMP SPINGE SULLA RIFOMA DELLA GIUSTIZIA PENALE
Come ha notato Axios infatti, prima della morte di George Floyd, la campagna Trump ha speso meno di 50.000 dollari in annunci di Facebook rivolti alla giustizia penale.
Secondo i dati di Bully Pulpit Interactive, due giorni dopo la morte di Floyd il 25 maggio, la campagna ha riversato quasi 6 milioni di dollari in annunci di Facebook sulla giustizia penale.
“Si tratta di un enorme allontanamento dalla strategia comunicativa tradizionale della linea dura con annunci che parlano di argomenti come le “notizie false” e l’immigrazione” ha sottolineato Axios.
NON PIÙ SOLO FAKE NEWS
Sebbene la spesa per le “fake news” sia rimasta consistente, negli ultimi due mesi gli investimenti della campagna di Trump negli annunci che affrontano la riforma della giustizia penale hanno superato le “fake news” come una delle principali questioni politiche nella messaggistica pubblicitaria.
Negli ultimi mesi la campagna Trump sta spingendo in modo più aggressivo per affrontare le nuove questioni che gli esperti ritengono che gli elettori considereranno più seriamente a novembre: differenze razziali, coronavirus, la Cina e la situazione economica.
BIDEN PUNTA SULL’EMERGENZA COVID-19, BIG TECH E CAMBIAMENTI CLIMATICI
Il candidato democratico Biden ha riversato invece la stragrande maggioranza dei suoi annunci su Facebook sulla condotta dell’attuale presidente, sull’assistenza sanitaria e sui cambiamenti climatici. Ma non mancano gli attacchi alle big tech.
In particolare, come ha riportato Fortune, Joe Biden ha ha speso quasi 10.000 dollari solo a giugno per pubblicare annunci che rimproveravano Facebook sulla propria piattaforma.
LE SPESE FOLLI DI GIUGNO
Ma i democratici non si sono lasciati sfuggire gli umori legati alle proteste a livello nazionale contro il razzismo e la brutalità della polizia. A giugno la campagna di Biden ha registrato la più grande spesa online della sua candidatura.
Un’analisi del New York Times ha rilevato che la campagna di Biden ha speso circa 5 milioni di dollari in annunci Facebook nella prima parte di giugno, spendendo 1,6 milioni di dollari solo il 4 giugno, secondo i dati di Facebook. Secondo il Times, questo è tre volte il record di un giorno della spesa su Facebook della campagna Trump.
ENTRAMBI SPENDONO IN ANNUNCI SOCIAL PER ATTACCARE I SOCIAL
Ma oltre a pubblicare gli annunci pubblicitari, i social media sono diventati anche l’obiettivo di una campagna di attacco condotta online dal presidente in carica e dal suo rivale elettorale.
Come riporta Fortune, “Trump accusa Twitter e Snapchat di interferire nelle elezioni di quest’anno. Biden ha inviato più lettere a Facebook e ha attaccato la società per la policy che consente ai politici, Trump in particolare, di scrivere liberamente false affermazioni sulla piattaforma”. Come dicevamo infatti Biden sta pagando profumatamente Facebook per mostrare annunci che accusano Facebook di rappresentare una “minaccia” per la democrazia.
Nel frattempo Trump sta pagando Facebook per pubblicare annunci critici nei confronti del social network che usa più di tutti, Twitter.
“Twitter sta interferendo nelle elezioni del 2020 tentando di mettere a tacere il tuo presidente”, si legge in uno dei quasi 600 annunci della campagna di Trump pubblicati su Facebook.
LA POLICY DI FACEBOOK E TWITTER IN VISTA DELLE ELEZIONI DI NOVEMBRE
Dall’ultima tornata presidenziale, Facebook e Twitter hanno vietato la disinformazione relativa al voto e hanno promesso di identificare e chiudere reti di account non autentiche gestite da piantagrane nazionali o straniere. Prima delle elezioni di quest’anno, Twitter ha bandito del tutto gli annunci politici. Dal canto suo Facebook, insieme a Google, ha iniziato a divulgare la spesa pubblicitaria della campagna mentre vietava ai non americani di acquistare annunci politici statunitensi.