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Come (e con chi) Trump sta spostando gli Stati Uniti verso un sistema basato sull’Intelligenza artificiale

Tutte le mosse del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sull’Intelligenza Artificiale (IA). L'analisi di Fabio Vanorio

Lunedì 11 febbraio scorso, il Presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump, ha segnato una nuova fase nell’adeguamento tecnologico al settore dell’Intelligenza Artificiale (IA), attualmente in corso in ambito governativo, firmando un Executive Order (“American AI Initiative: on Maintaining American Leadership in Artificial Intelligence) con il quale ha fornito linee di indirizzo che determinano come “prioritari” gli investimenti in applicazioni di IA da parte delle Agenzie federali.

Ciò  significa maggiori risorse ed investimenti nella ricerca di base e applicata, realizzata con il più ampio accesso possibile a dati ed algoritmi di proprietà federale, nonché maggiore conoscenza (tramite più formazione) per i lavoratori nell’intento di accrescere le loro competenze tecnologiche e farne strumento di competitività per il sistema tecnologico statunitense.

Il giorno successivo, martedì 12 febbraio, il Dipartimento della Difesa (Department of Defense, DoD) ha pubblicato un sommario non classificato della propria Strategia di adozione dell’IA in applicazioni militari. Le parti classificate sono state approvate nel giugno 2018 dall’allora Vice Segretario per la Difesa, Patrick Shanahan, oggi Segretario alla Difesa facente funzioni. Il sommario reso pubblico enfatizza “l’urgenza, la portata e l’unità dello sforzo” necessarie per rendere l’IA un vettore di trasformazione per il DoD.

I due documenti sono separati nei contenuti (civili il primo, militari il secondo), ma non nella sostanza.

Gli Stati Uniti detengono la leadership nel capitale umano dedicato all’Intelligenza Artificiale (IA), ed intendono incrementare ulteriormente questo vantaggio mediante una duplice azione:

  • aumentare la capacità tecnologica e la competitività di chi è già sul mercato del lavoro (occupato o meno) tramite l’azione del National Council for the American Worker, di recente costituzione. Questo punto conferma l’intento di non sostituire l’uomo con la macchina, ma rendere la seconda uno strumento di potenziamento del primo (c.d. Centaur Approach).

(Credit image: Human 2.0: How to Build a Centaur & Why It’s Going to Change the World)

  • elevare al massimo la propensione, la conoscenza e la creatività delle prossime generazioni mediante una massiccia campagna di sensibilizzazione ed orientamento svolta dal sistema di istruzione statunitense, (dalle scuole elementari alle fasi post-dottorato), verso il comparto STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), seguendo le linee di indirizzo fornite dall’Amministrazione Trump tale da rendere naturale ogni successivo impegno, in termini di ricerca, insegnamento ed occupazione, nei settori dell’IA e degli argomenti correlati.

Trump, in quanto imprenditore e attento osservatore del mondo militare, ha sempre attribuito priorità al vantaggio tecnologico, consapevole dell’interrelazione tra la posizione geopolitica di una nazione e la sua capacità nell’IA.

Nei suoi discorsi sullo Stato dell’Unione sia nel gennaio 2018 che nel febbraio 2019, Trump ha enfatizzato l’importanza e la necessità per gli Stati Uniti di proseguire l’avanzamento tecnologico, dichiarandosi disponibile, in occasione del discorso più recente, a forme di collaborazione bipartisan in ambito congressuale nell’avvio di nuovi ed importanti investimenti in infrastrutture ed in industrie tecnologicamente avanzate.

L’“American AI Initiative” è impostato come “approccio su più fronti”, incentrato su cinque pilastri:

  1. Ricerca e Sviluppo: nella fase della definizione degli stanziamenti di bilancio e della ripartizione delle risorse, le agenzie federali devono attribuire priorità alla Ricerca e Sviluppo nell’IA;
  2. Accesso a Dati e Modelli: le agenzie federali che dispongono di dati, algoritmi e risorse di calcolo devono metterli a disposizione di ricercatori in IA che stiano operando a beneficio della competitività statunitense;
  3. Creazione di Standard: l’Office of Science and Technology Policy (OSTP) della Casa Bianca ed il National Institute of Standards and Technology (NIST) devono definire un quadro di governance per lo sviluppo di sistemi di IA affidabili, robusti, sicuri, portabili ed interoperabili;
  4. Diffusione di Competenze tecniche: fellowship e apprenticeship in IA devono essere poste a disposizione dei lavoratori al fine di diffondere in maniera capillare le competenze tecniche rilevanti per l’IA;
  5. Collegamenti internazionali: gli Stati Uniti devono avviare collaborazioni sinergiche in materia di IA con Paesi partner, impostate nell’intento di garantire uno sviluppo tecnologico comune ma nel costante rispetto dei “valori ed interessi” statunitensi.

Per assicurarsi il costante monitoraggio dell’avanzamento dei lavori, Trump ha affidato a tre strutture della Casa Bianca, l’OSTP, il Domestic Policy Council ed il National Economic Council il compito di sviluppare operativamente, insieme alle agenzie di regolamentazione, le linee di indirizzo contenute nell’Executive Order.

L’innovazione della determinazione presidenziale è nell’aggregazione dei programmi operativi esistenti in un unico “concept” espresso dalla Strategia Nazionale sull’Intelligenza Artificiale, passaggio a lungo richiesto dal Pentagono in quanto necessario per il finanziamento prioritario dei progetti ed iniziative già in atto nel settore. Le fasi precedenti all’Executive Order sono essenzialmente tre:

I suoi membri sono:

  • Undersecretary of Commerce for standards and technology (Department of Commerce),
  • Undersecretary of Defense for research and engineering (Department of Defense),
  • Director of the Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA),
  • Undersecretary of Energy for science (Department of Energy),
  • Director of the National Science Foundation (NSF),
  • Director of the Intelligence Advanced Research Projects Agency (IARPA).

Il Comitato include anche rappresentanti dell’Office of Management and Budget e del National Security Council.

Nel Settembre 2018, il Comitato ha annunciato l’avvio dell’aggiornamento dell’ultima versione del “National Artificial Intelligence Research and Development Strategic Plan” risalente ad Ottobre 2016. A tal fine, il Comitato (nella veste della National Science Foundation) ha formulato una Richiesta di Informazioni per ottenere un riscontro su quanto “il piano strategico debba essere rivisto e, in tal caso, con quali modi possa essere migliorato.” La scadenza per i commenti è stata fissata entro il 26 Ottobre 2018. Da quel momento, il Select Committee (in particolare, il suo Sottocomitato su Machine Learning e IA insieme al Gruppo di lavoro interagenzie su R&S in materia di IA del NITRD) ha iniziato a lavorare sull’aggiornamento, prendendo in considerazione i commenti ed i suggerimenti ricevuti dai diversi gruppi di interesse in materia. L’obiettivo ha ricevuto il supporto dell’industria. Secondo la BSA (principale lobby dell’industria del software), “Garantire che i finanziamenti del governo federale siano utilizzati in modo efficiente ed efficace – sia per la ricerca di base che per aggiornare le conoscenze della forza lavoro – è un pilastro fondamentale di una strategia nazionale di IA.

  • Luglio 2018: definizione del promemoria sulle priorità di bilancio per il 2020 a firma dal Direttore dell’Office of Management and Budget (OMB), Mick Mulvaney (oggi Acting Chief of Staff di Trump) e dal Deputy Assistant del Presidente presso l’OSTP, Michael J. Kotsakas Kratsios (gia’ Chief of Staff dell’investitore miliardario e fondatore di PayPal e di Palantir Technologies, Peter Thiel, Kratsios, in attesa di una nomina ufficiale, svolge le funzioni di Direttore dell’OSTP).

Il promemoria, che attribuisce priorità alla R&S delle agenzie federali in materia di IA, ha evidenziato otto aree centrali di Ricerca e Sviluppo:

  1. Sicurezza della popolazione;
  2. Leadership nell’Intelligenza Artificiale, Quantum Information e Strategic Computing;
  3. Connettività e Autonomia (specificatamente 5G Wireless e Droni);
  4. Produzione;
  5. Esplorazione e commercializzazione dello spazio;
  6. Dominanza energetica;
  7. Innovazione medica (in particolare a beneficio della salute dei veterani);
  8. Agricoltura

Nel promemoria, l’Amministrazione presidenziale esorta le agenzie federali a collaborare in maniera sinergica sia su tutto lo spettro governativo, sia con l’industria (con miglioramenti ai programmi di innovazione delle piccole imprese ed iniziative di sviluppo delle capacità tecniche della forza lavoro imprenditoriale), sia con il mondo accademico (con iniziative lab-to-market), accelerando la transizione delle tecnologie finanziate a livello federale dalla fase di laboratorio all’uso pratico, e ricercando continuamente opportunità per il trasferimento tecnologico (anche mediante approcci normativi e amministrativi più efficienti).

Razionalizzare il trasferimento tecnologico – inteso come passaggio dalle prime fasi (ad alto rischio di fallimento) della ricerca finanziata dal governo al settore privato per la commercializzazione – è uno degli obiettivi prioritari dell’Agenda “Make America Great Again”. In tal senso, l’OSTP sta spingendo per la realizzazione di sforzi che vadano oltre la sfera del governo federale e favoriscano partnership pubblico-privato. Secondo Michael Kratsios, infatti, queste ultime sono la chiave per il consolidamento del vantaggio comparato per gli Stati Uniti in questo settore.

In materia di IA, quanto oggi impiegato in ambito civile ha già raggiunto la sua maturazione in un ambito militare. In precedenza, su Start Magazine abbiamo introdotto la rivoluzione tecnologica che è in atto al Pentagono. In quella sede ci siamo soffermati sui processi interni al DoD. Oggi, grazie alla loro creazione ed avanzamento, vediamo alcuni progetti esterni di natura tecnologica e politica. In generale, un’analisi delle iniziative materialmente assunte dal DoD in materia di IA è sicuramente più significativa del mero contenuto del sommario (peraltro, anche non classificato) reso pubblico dal Pentagono. Nel dettaglio:

  • La creazione del Joint Artificial Intelligence Center (JAIC) sul cui supporto a capacità operative è incentrata la strategia in materia di IA del Pentagono, e per il quale il DoD ha pianificato uno stanziamento di $1.7 miliardi nei prossimi cinque anni. Il JAIC è previsto riporti al Chief Information Officer Dana Deasy. Il Centro, che opera su tutto il ciclo di vita delle applicazioni IA, è incentrato su due tipologie di iniziative:
    • le NMI (National Mission Initiatives, programmi interfunzionali che influiscono su più di una missione o agenzia dell’universo del DoD). La prima NMI è stata (ed è tuttora) rappresentata dal controverso Project MAVEN del quale abbiamo parlato in precedenza su Start Magazine. Attualmente, il JAIC sta pilotando due NMI, una focalizzata sulla “predictive maintenance”, l’altro su assistenza umanitaria e soccorso in caso di calamità. Altri sono in cantiere, come un progetto con il Cyber Command (USCYBERCOM) relativo al cyberspazio. Da questi progetti, è intenzione del DoD stabilire una base comune (via Cloud Enterprise) con attenzione alla condivisione dei database, alla riutilizzabilità degli strumenti, dei framework e degli standard, ed ai servizi Cloud ed Edge. Questo è il motivo per cui, ad esempio, uno dei primi NMI del JAIC è incentrato sul soccorso in caso di calamità, una capacità non direttamente associabile al DoD.
    • le CMI (Component Mission Initiatives, specifiche per singoli componenti che necessitano di una soluzione di IA per un problema particolare). L’intento del JAIC alla base della diversificazione delle attività in materia di IA è di sincronizzarle ed allinearle in base all’efficienza ottenuta.
  • La costituzione della “National Security Commission on Artificial Intelligence” (NSCAI) da parte del Pentagono a beneficio della quale sono stati stanziati 10 milioni di dollari per l’anno fiscale 2019. La NSCAI, organismo indipendente ma facente parte della branca esecutiva, è stata creata dal National Defense Authorization Act for fiscal 2019. La Commissione è diretta allo studio di tematiche inerenti questioni di IA, inclusa la competitività degli Stati Uniti nel settore e le modalità per accrescerla. I 15 membri della Commissione sono i seguenti:
    • William Mark (in quota DoD. Mark guida la Information and Computer Sciences Division di SRI International)
    • Andrew Moore (in quota DoD. Moore è Capo di Google Cloud Artificial Intelligence, e già Dean della School of Computer Science della Carnegie Mellon University)
    • Gilman Louie (in quota Department of Commerce. Louie è partner di Alsop Louie Partners, Chair della Federation of American Scientists e membro dei Technical Advisory Boards di Google e Lockheed Martin, nonché fondatore ed ex CEO di In-Q-Tel, venture fund in orbita CIA)
    • Andy Jassy (quota Congresso, scelto dal precedente Presidente del Comitato Energy and Commerce della House, Greg Walden (R-OR). Jassy è CEO di Amazon Web Services)
    • Safra Catz (quota Congresso, scelta dal precedente Presidente del Permanent Select Committee on Intelligence della House, Rep. Devin Nunes (R-CA). Catz è CEO di Oracle)
    • Mignon Clyburn (quota Congresso, scelta dal Presidente del Energy and Commerce Committee della House, Rep. Frank Pallone, Jr. (D-NJ). Clyburn è stata fino a Giugno 2018 FCC (Federal Communications Commission) Commissioner)
    • Steve Chien (quota Congresso, scelto dal Presidente del Permanent Select Committee on Intelligence della House, Adam Schiff (D-CA). Chien è Technical Group Supervisor of the AI group al NASA’s Jet Propulsion Laboratory)
    • Jose-Marié Griffiths (quota Congresso, scelto dal Senatore John Thune (R-SD) facente parte della Commissione Commercio del Senato. Griffiths è l’attuale Presidente della Dakota State University)
    • Ken Ford (quota Congresso, scelto dall’ex Bill Nelson (D-FL), già membro del Commerce Committee nel precedente Congresso. Ford è fondatore e attuale CEO del Florida Institute for Human & Machine Cognition)
    • Katharina McFarland (quota Congresso, scelta dal Presidente del Armed Services Committee, Senatore Jim Inhofe (R-OK). McFarland è stata Assistant Secretary of Defense for Acquisition)
    • Bob Work (quota Congresso, scelto dal Senatore Jack Reed (D-RI). Work è stato Vice Segretario alla Difesa)
    • Eric Schmidt (quota Congresso, scelto dal Presidente del Armed Services Committee del precedente Congresso, Rep. Mac Thornberry (R-TX). Schmidt, già CEO di Google, oggi è Presidente del Defense Innovation Board e consulente tecnico del Board di Alphabet)
    • Eric Horvitz (quota Congresso, scelto dal Rappresentante Adam Smith (D-WA). Horvitz è Direttore di Microsoft Research Labs, già Presidente dell’Association for the Advancement of AI e consulente degli Advisory Board di DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) e National Science Foundation)
    • Jason Matheny (quota Congresso, scelto dal Presidente del Select Committee on Intelligence del Senato Richard Burr (R-NC). Matheny è stato Direttore di IARPA (Intelligence Advanced Research Projects Activity)
    • Chris Darby (quota Congresso, scelto dal Vice Presidente dell’Intelligence Committee, Senatore Mark Warner (D-VA). Darby è il Capo di In-Q-Tel).
  • Settembre 2018: pubblicazione della AI Next Campaign da 2 miliardi di dollari di DARPA (Defense Advanced Research Project Agency) con l’obiettivo di sviluppare la III Fase dell’IA (“Third Wave of AI Technologies“) trasformando l’uso dei computer da strumenti specializzati a partner nel problem-solving.

DARPA sta aumentando l’enfasi su come insegnare alla macchina il c.d. “common sense reasoning“, ossia la capacità di base di percepire, comprendere e giudicare temi e soggetti di discussione che sono comunemente condivisi e che possono essere ragionevolmente previsti. Questa capacità è ancora al di fuori della portata degli attuali costrutti di IA. DARPA intende far luce nella sua III Fase sul mistero di come le macchine apprendono.

Gli esperti di IA notano il divario tra l’inferenza mediante IA e la capacità di progettare sistemi in grado di attingere direttamente alle regole di inferenza per ottenere ragionamenti di “senso comune”. Lo sforzo di DARPA, (soprannominato “Machine Common Sense”), cerca di andare oltre gli attuali framework che l’agenzia considera privi di comprensione semantica.

Le aree di interesse principali sono duplici: macchine che apprendono dall’esperienza “come un bambino” e che apprendono dalla lettura come un “ricercatore”. L’Agenzia intende esplorare la psicologia dello sviluppo, quindi, stabiliti i fondamenti dello sviluppo cognitivo, determinare come i modelli computazionali apprendono in tre aree: apprendimento dall’esperienza; previsione e “aspettativa”; risoluzione dei problemi. In sintesi, DARPA intende esplorare come le macchine possono acquisire capacità di comunicazione e ragionamento umano, con la capacità di riconoscere nuove situazioni e ambienti e adattarsi ad esse.

***

Il 1 ° settembre 2017, il presidente russo Vladimir Putin, rivolgendosi ad un gruppo di studenti russi, affermo’L’intelligenza artificiale è il futuro, non solo per la Russia, ma per tutta l’umanità. Chiunque diventi il leader in questa sfera governerà il mondo.” Geopoliticamente parlando, l’IA non è un gioco a somma zero. Spesso si afferma che il progresso nell’IA russo o cinese inevitabilmente toglierà opportunità agli Stati Uniti. Ma questa logica implica una causalità inesistente. La Cina scommette sull’IA perché questo fattore rappresenta un elemento critico della crescita economica e tecnologica. Ma ciò non impedisce agli Stati Uniti di attuare analoghi investimenti nell’IA con altrettanti vantaggi.

Nel prossimo decennio, l’IA renderà più efficienti la produzione, i trasporti e gli scambi, migliorerà i raccolti agricoli, aprirà nuove opportunità per i mercati del lavoro e imporrà un fondamentale ripensamento degli approcci alla sicurezza nazionale e all’architettura degli eserciti moderni. I paesi che saranno in grado di coltivare e sfruttare con successo una cultura dell’innovazione beneficeranno di moltiplicatori che renderanno la crescita esponenziale. Al contrario, i paesi che manterranno un eccessivo affidamento su standard infrastrutturali tradizionali, tecnologicamente obsoleti, sperimenteranno enormi problemi nel mantenere posizioni globalmente competitive.

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Fabio Vanorio è un dirigente in aspettativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Attualmente vive a New York. Si occupa di mercati finanziari, economia internazionale (con particolare attenzione al climate change, ed ai rapporti tra Intelligenza Artificiale e crescita economica) ed economia della sicurezza nazionale.

DISCLAIMER: Tutte le opinioni espresse sono integralmente dell’autore e non riflettono alcuna posizione ufficiale riconducibile né al Governo italiano, né al Ministero degli Affari Esteri e per la Cooperazione Internazionale.


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