La modifica si applicherebbe ad alcune tariffe reciproche annunciate dal presidente ad aprile, tra cui quelle sui prodotti provenienti da Paesi che non hanno stipulato accordi commerciali con l’amministrazione, hanno affermato le fonti, discutendo di un annuncio in sospeso a condizione di anonimato.
Si prevede che le esenzioni riguardino carne bovina e agrumi, sebbene i cittadini abbiano avvertito che il Presidente Trump non ha ancora preso una decisione definitiva. La questione dell’aumento delle importazioni di carne bovina è stata fonte di contesa tra gli allevatori statunitensi, che affermano che è in contrasto con la filosofia di Trump di incrementare la produzione nazionale.
L’ENNESIMO PASSO INDIETRO DI TRUMP
Se la proposta andasse in porto, rappresenterebbe l’ennesimo passo indietro di una delle principali politiche economiche del presidente, a causa delle crescenti preoccupazioni sull’accessibilità economica, nonostante Trump abbia insistito – erroneamente – sul fatto che i prezzi siano in calo. La scorsa settimana, i Democratici hanno vinto le elezioni in tutto il paese, in gran parte sfruttando le preoccupazioni sul costo della vita.
Il piano che probabilmente entrerà in vigore va oltre le esenzioni proposte da Trump a settembre in un ordine esecutivo, che sarebbero state limitate ai prodotti che non sono realizzati o coltivati principalmente negli Stati Uniti e che vengono acquistati da paesi con cui l’amministrazione Trump ha stipulato accordi commerciali.
IL RUOLO DEL SEGRETARIO LUTNICK
Tale ordinanza ha incaricato Howard Lutnick, segretario al commercio, e il rappresentante commerciale degli Stati Uniti, Jamieson Greer, di decidere sulle esenzioni per più di mille categorie di prodotti, tra cui metalli e minerali, antibiotici, parti di aerei e prodotti agricoli esteri, tra cui caffè, ananas, avocado e baccelli di vaniglia.
Secondo due delle persone informate sulla questione, Lutnick ha insistito per la serie di esenzioni sui prodotti alimentari in esame, citando i prezzi elevati.
Se l’amministrazione decidesse di offrire esenzioni per i prodotti provenienti da paesi che non hanno stipulato accordi commerciali con gli Stati Uniti, potrebbe correre il rischio di dare l’impressione di premiare i paesi che non hanno cercato di collaborare con l’amministrazione.
La Casa Bianca non ha confermato i dettagli della proposta. Kush Desai, portavoce della Casa Bianca, ha dichiarato in una nota che “l’amministrazione Trump è impegnata a perseguire una strategia agile, articolata e sfaccettata su commercio e tariffe”.
I funzionari dell’Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti e del Dipartimento del Commercio hanno rifiutato di rilasciare dichiarazioni.
L’ordine esecutivo emesso dall’amministrazione a settembre ha specificato che tali esenzioni si applicherebbero alle tariffe stabilite tramite gli accordi commerciali che l’amministrazione Trump ha negoziato con altri governi, un elenco che include l’Unione Europea, il Regno Unito, il Giappone, la Corea del Sud, l’Indonesia, la Malesia e alcune altre nazioni.
(Estratto dalla rassegna stampa di eprcomunicazione)



