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Come le elezioni in Georgia consolidano nel GOP il programma di Trump

L’analisi di Fabio Vanorio del risultato elettorale in Georgia. Negli Stati Uniti, martedi’ 24 Luglio scorso si e’ votato nello Stato della Georgia per il ballottaggio nelle primarie del Partito Repubblicano per l’elezione del proprio rappresentante nella corsa a Governatore. Casey Cagle, republicano, che ha speso gran parte degli ultimi 12 anni al servizio di…

Negli Stati Uniti, martedi’ 24 Luglio scorso si e’ votato nello Stato della Georgia per il ballottaggio nelle primarie del Partito Repubblicano per l’elezione del proprio rappresentante nella corsa a Governatore.

Casey Cagle, republicano, che ha speso gran parte degli ultimi 12 anni al servizio di due differenti govenatori GOP (Grand Old Party, il sinonimo usualmente impiegato per indicare il Partito Repubblicano), era il principale favorito. Ma a pochi giorni dal voto il suo avversario Brian Kemp, gia’ Segretario di Stato della Georgia, ha potuto beneficiare del supporto del Presidente Trump e della presenza al suo fianco del Vicepresidente Mike Pence, e cio’ lo ha aiutato molto nell’affermazione elettorale.

Kemp, infatti, ha vinto agevolmente.

L’intervento di Trump e’ stato motivato dal fatto che Kemp fa parte della precedente organizzazione del Governatore Sonny Perdue (in carica dal 2003 al 2011). Perdue, che oggi è Segretario all’Agricoltura, sta avendo un ruolo fondamentale nel contenere le istanze degli agricoltori a fronte delle politiche di dazi attuate dal Presidente Trump. Il sostegno ad un uomo di Perdue nella corsa a Governatore della Georgia e’ politicamente fondato.

A Novembre, Kemp affronterà la democratica Stacey Abrams, vincitrice delle primarie Democratiche del Maggio scorso, la quale spera di diventare il primo governatore afro-americano femminile degli Stati Uniti.

Lo sfidante di Kemp, Cagle, nonostante l’elevato supporto garantito dal GOP, il sostegno del Governatore repubblicano uscente, Nathan Deal, e della National Rifle Association, non è riuscito a conseguire la candidatura. Questo e’ un dato importante poiche’, normalmente negli Stati Uniti, il sostegno dei potenti e radicati interessi dominanti la scena nel Campidoglio di Stato, in questo caso ad Atlanta, avrebbero dovuto essere sufficienti per Cagle.

Invece, Kemp, basando la propria campagna su temi cari al Presidente Trump come la necessità di reprimere i criminali illegali, e’ riuscito a prevalere. Nella sua pubblicita’, Kemp, tra l’altro, seduto in un camioncino, si dichiara pronto “nel caso ci sia bisogno, a raggruppare i criminali illegali e riportarli a casa loro da solo.”

Oltre al deciso intervento di Trump a suo sfavore, un altro fattore che ha svantaggiato Cagle è stata la diffusione di un tape da parte di uno dei candidati, Clay Tippins, il quale ha registrato segretamente l’incontro in cui Cagle ha cercato il suo sostegno nel ballottaggio e nel quale, come riportato dai media, avrebbe affermato di aver agevolato una legge per privare un avversario nella corsa a Governatore di milioni di dollari di supporto finanziario ed ottenere un guadagno politico. La registrazione ha accentuato l’attenzione negativa sui legami tra Cagle e l’establishment politico ad Atlanta che, come l’establishment a cui Trump fa fronte a Washington D.C., si trova contro molti elettori repubblicani.

La campagna elettorale non è stata priva anche di momenti di leggerezza, come nel caso del rappresentante repubblicano Jason Spencer, già sconfitto nel suo tentativo di candidatura, il quale nel programma televisivo di Sasha Baron Cohen, ha usato un insulto razziale ed e’ apparso con i pantaloni abbassati. I sostenitori di Cagle hanno tentato senza successo di creare un caso che danneggiasse Kemp, essendo Spencer suo sostenitore, ma gli elettori non hanno chiaramente dato peso a questi aspetti essendovi problemi ben piu’ importanti da seguire.

Come evidenziato nel Giugno scorso dal Presidente della Federal Reserve di Atlanta, Raphael Bostic, infatti, l’economia della Georgia e’ ancora fortemente influenzata dalla presenza di livelli di poverta’. Nonostante i miglioramenti nei livelli di istruzione (misurato dall’aumento nella percentuale di persone con un Bachelor o titolo di studio superiore), povertà e reddito mediano non crescono. Anche nelle città in cui l’occupazione è in crescita, il reddito familiare medio ed i tassi di povertà non mostrano progressi positivi. La crescita dell’offerta di lavoro da sola è, infatti, insufficiente a generare crescita laddove vi sia una domanda di lavoro con competenze non richieste, o non motivata da salari che consentano alle famiglie di mantenere un adeguato standard di vita. Questo schema – crescita economica accompagnata da un deterioramento nelle condizioni di sofferenza e povertà – è particolarmente pronunciato in tutto il Sud-Est degli Stati Uniti. Ciò lo rende una preoccupazione significativa per la Fed di Atlanta e, dunque, per il Governatore dello Stato della Georgia.

Trump esce vincitore da questo ballottaggio, dimostrando di avere il potere politico di trasferire il proprio elettorato al suo candidato favorito. Trump ha imparato ad aspettare a dichiarare pubblicamente la sua scelta all’ultimo momento, evitando attacchi e riducendo il tempo per l’assunzione di contromisure da parte degli avversari. La crescente preferenza tra gli elettori repubblicani – l’88 per cento dell’approvazione, secondo un sondaggio del Wall Street Journal/NBC News pubblicato questa settimana – ne rendono l’appoggio politico pressocche’ indispensabile.

La Georgia, lo stato noto come “The Peach State” per le sue coltivazioni di pesche, sta aprendo la strada a una politica iper-polarizzata che potrebbe essere il destino per gli Stati Uniti nel loro insieme.

Il candidato democratico Stacey Abrams e’ nera, democratica, progressista, difensore dei diritti degli immigrati illegali, e del diritto all’aborto come “aspetto centrale della sua campagna”, con il sostegno dell’agenda liberal di George Soros e delle forze progressiste nazionali riconducibili ad Hillary Clinton e Nancy Pelosi. Dal 2014, la Abrams è impegnata nel c.d. “The New Georgia Project” con l’obiettivo di creare una “nuova maggioranza americana” composta da giovani, donne single e minoranze. La Abrams e’ una delle speranze dei democratici. Non per nulla, la rivista Rolling Stone del miliardario Jay Penske le ha recentemente dedicato piu’ di un articolo (Why Stacey Abrams Is The Future For DemocratsHow Georgia’s Race For Governor Will Be Won).

Il candidato repubblicano Brian Kemp è totalmente all’opposto: bianco, conservatore politicamente scorretto, anti-abortista, sostenitore del programma “Georgia First” contro l’immigrazione illegale e a favore degli interessi della comunita’ rurale dello Stato e, soprattutto, con il supporto del presidente Donald Trump.

Sembra probabile che la Georgia dovrà affrontare una scelta tra due estremi, una situazione per lo piu’ causata dal fatto che mentre sempre più americani fuggono dai principali partiti, gli elettori principali che restano sono tendenzialmente più radicali. Questi ultimi elettori producono candidati estremi, che, a loro volta, scacciano i restanti moderati.

In Georgia, da qui a Novembre e’ prevedibile una campagna elettorale tesa ad esacerbare divisioni razziali e ideologiche, nella quale la conflittualita’ sara’ piu’ su questioni culturali che sulle attuali politiche governative e nella quale le forze in gioco saranno le stesse che modelleranno il voto dell’America del 2020 ed oltre.

 

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Fabio Vanorio è un dirigente del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in aspettativa dal 2014. Attualmente, e’ Global Macro Strategist indipendente, operativo a New York dove ha in corso progetti di ricerca accademica in materia di mercati finanziari, economia internazionale ed economia della sicurezza nazionale. E’ anche contributor dell’Istituto Italiano di Studi Strategici “Niccolò Machiavelli”.

DISCLAIMER: Tutte le opinioni espresse sono da ricondurre all’autore e non riflettono alcuna posizione ufficiale riconducibile né al Governo italiano, né al Ministero degli Affari Esteri e per la Cooperazione Internazionale.

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