Davanti ai nostri occhi, una nuova generazione di leader sta trascendendo gli antichi conflitti e le stanche divisioni del passato, e sta forgiando un futuro in cui il Medio Oriente è definito dal commercio, non dal caos; in cui esporta tecnologia, non terrorismo; e in cui persone di nazioni, religioni e credi diversi costruiscono città insieme, non si bombardano a vicenda.
Questa grande trasformazione non è avvenuta grazie agli interventisti occidentali che vi hanno dato lezioni su come vivere o su come governare i vostri affari. No, le scintillanti meraviglie di Riyadh e Abu Dhabi non sono state create dai cosiddetti “costruttori di nazioni”, “neoconservatori” o “organizzazioni liberali senza scopo di lucro”, come quelli che hanno speso trilioni per non sviluppare Kabul e Baghdad e tante altre città. Invece, la nascita di un Medio Oriente moderno è stata portata avanti dagli stessi abitanti della regione, sviluppando i vostri Paesi sovrani, perseguendo le vostre visioni uniche e tracciando i vostri destini.
Alla fine, i cosiddetti “costruttori di nazioni” hanno distrutto molte più nazioni di quante ne abbiano costruite, e gli interventisti sono intervenuti in società complesse che non comprendevano nemmeno loro stessi.
Dopo tanti decenni di conflitto, finalmente è alla nostra portata raggiungere il futuro che le generazioni precedenti hanno potuto solo sognare: una terra di pace, sicurezza, armonia, opportunità, innovazione e risultati proprio qui in Medio Oriente.
Sono qui oggi non solo per condannare il caos passato dei leader iraniani, ma per offrire loro un nuovo percorso e un percorso molto migliore verso un futuro molto migliore e pieno di speranza.
Come ho dimostrato ripetutamente, sono disposto a porre fine ai conflitti del passato e a forgiare nuove partnership per un mondo migliore e più stabile, anche se le nostre differenze possono essere molto profonde.
La mia preferenza sarà sempre per la pace e la partnership, ogni volta che questi risultati possono essere raggiunti. Sempre.
Negli ultimi anni, troppi presidenti americani sono stati afflitti dall’idea che sia nostro compito guardare nell’anima dei leader stranieri e usare la politica statunitense per dispensare giustizia per i loro peccati… Io credo che sia compito di Dio sedersi a giudicare – il mio compito [è] difendere l’America e promuovere gli interessi fondamentali di stabilità, prosperità e pace.
(Qui il comunicato ufficiale della Casa Bianca)