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Walz

Perché Harris ha scelto Walz

Chi è e cosa pensa Tim Walz, il candidato di Kamala Harris alla vicepresidenza degli Stati Uniti. L'analisi di Mario Del Pero tratta da Libertà e Impero.

Avevano profili molto simili i politici candidati a essere i vice di Kamala Harris nel ticket democratico. Uomini, bianchi, capaci di vincere in Stati o collegi competitivi o addirittura repubblicani e di essere il più possibili complementari a Harris. Come il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, quello del Kentucky, Andy Beshear o il senatore dell’Arizona, Mark Kelly. La scelta è infine caduta su una figura forse meno nota, il governatore del Minnesota, Tim Walz. Un passato nella Guardia Nazionale dell’Esercito, insegnante di scienze sociali e allenatore di football alle scuole superiori, Walz fu eletto al Congresso – in un collegio rurale e conservatore – nel 2007 e confermato poi per cinque volte prima di conquistare il governatorato nel 2019. Dall’anno scorso presiede l’influente associazione dei governatori democratici ed ha quindi accesso a una estesa rete di donatori e sostenitori del partito.

Cosa ci dice questa scelta e che impatto potrà avere su questa campagna elettorale? Diversamente da quanto si crede, il candidato alla vicepresidenza non porta automaticamente in dote il suo Stato, in particolare in un contesto iper-polarizzato come quello corrente contraddistinto sia da una bassa mobilità di preferenze e opinioni sia da una forte tendenza alla nazionalizzazione del voto, in particolare quello per le presidenziali. Anche per questo Shapiro, che appariva favorito, non è stato infine scelto. Avrebbe avuto un impatto relativo in Pennsylvania e, con le sue posizioni filoisraeliane, rischiato di alienare un pezzo importante di elettorato democratico. Il candidato alla vicepresidenza serve invece per completare il ticket, compensando le debolezze – percepite e reali – di Harris e per unire e mobilitare un elettorato composito e diverso come quello democratico, contraddistinto da una coesione e omogeneità assai minori rispetto alla controparte repubblicana. Da questo punto di vista, Walz sembra offrire garanzie che mancavano invece agli altri. Viene dall’America rurale e profonda, il Nebraska dove è nato e cresciuto, e il Minnesota, appunto. Ha un passato militare. Parla un linguaggio semplice e diretto, ancorché non banale o grossolano. Incarna molti dei tratti di un populismo progressista che ha radici profonde e una storia antica, nel Midwest e nel suo Minnesota. È un cacciatore, a suo agio con le armi e che però ha preso le distanze dall’influente lobby dei possessori d’armi (la National Rifle Association, NRA) e che da governatore ha utilizzato tutti gli strumenti a sua disposizione per regolamentare il loro possesso e commercio. Ha il sostegno d’importanti sindacati e ha promosso politiche care alla sinistra democratica dai buoni pasto gratuiti nelle scuole pubbliche alla protezione del diritto all’aborto, dall’eliminazione delle tasse universitarie per gli studenti di famiglie a basso reddito all’introduzione di permessi di maternità e di malattia. Misure che piacciono nell’America di oggi e che spiegano sia la popolarità di Walz in Minnesota sia il suo largo successo nelle elezioni del 2022 (secondo tutti i sondaggi di cui disponiamo, ampie maggioranze di americani sostengono ad esempio una regolamentazione più severa del commercio e possesso di armi da fuoco, e osteggiano leggi radicalmente proibizioniste in materia di aborto).

Da parte repubblicana è già partito l’inevitabile fuoco di fila su un ticket che sarebbe radicalmente sbilanciato a sinistra. Non sappiamo quanta presa potrà avere questo attacco sulle scelte degli elettori. Di certo Harris ha gestito con grande disciplina il processo di selezione del suo vice. E di certo, questo processo assai complicato ha esposto una volta di più la difficoltà di tenere unito un partito che – a differenza della sua controparte ormai pienamente trumpizzata – rimane plurale, composito e a persistente rischio di scontri e divisioni.

(Analisi tratta da Libertà e Impero. Un blog sugli Stati Uniti e la loro politica estera)

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