Anche la non notizia su un’indagine archiviata, poiché il reato di abuso d’ufficio non esiste più, diventa una notizia se da colpire c’è la candidata di centrodestra alle Regionali in Umbria. La Liguria, nonostante la batosta presa dalla sinistra bruscamente stoppata sulla via giudiziaria alle Regionali, si vede che ha fatto scuola.
In una campagna elettorale a colpi di fakes news, in base alle quali il centrodestra a trazione leghista (in Umbria al governo solo da 5 anni dopo 60 anni di ininterrotto potere da profondo rosso) avrebbe “massacrato la sanità pubblica” (cosi la candidata di centrosinistra Stefania Proietti a la Repubblica), la governatrice leghista uscente e ricandidata dal centrodestra, Donatella Tesei, a pochi giorni dal voto del 17 e 18 novembre, finisce al centro delle cronache per un’indagine su finanziamenti relativi all’agricoltura archiviata dalla Procura di Perugia poiché il reato non esiste più.
Ma sui media mainstream finisce comunque perché un ultimo schizzo di fango possa arrivare anche per quello che è ormai un non reato nonostante la stretta opposizione manettara della sinistra. Un non reato diventato tale dopo che negli ultimi anni i condannati sono stati 9 su oltre 5000 processi, come ricorda il quotidiano garantista Il Dubbio.
Intanto, la sfidante di Tesei, Stefania Proietti, sindaco di Assisi, presidente della provincia di Perugia, sostenuta da liste civiche insieme con Pd, Cinque Stelle e Avs di Bonelli e Fratoianni, con candidati di Iv in incognita, attacca dalle colonne di “Repubblica” il centrodestra accusato di aver addirittura “massacrato” la sanità pubblica, saltando però a pie’ pari i 60 anni precedenti di potere rosso. E lo sforzo della giunta Tesei messo in atto anche per fronteggiare il drammatico periodo del Covid.
Parole tranchant quelle di Proietti, civica, pacifista, cattolica, che rischiano di mettere in ombra le stesse eccellenze dell’ospedale policlinico di Perugia meta da sempre ogni anno di molti pazienti anche da fuori Regione. Eccellenze presenti durante i 60 anni delle giunte rosse e mai venute meno negli ultimi 5 anni della prima giunta di centrodestra. Che peraltro ha potenziato accentuandone la parte pubblica alcuni centri sanitari considerati eccellenze nazionali. Ma il centrosinistra anche in Umbria più che fare proposte costruttive alternative sembra voler cavalcare paura e demonizzazione dell’avversario politico. Compresi gli schizzi di fango mediatici su quello che non è più un reato.
La lezione ligure sembra che non abbia davvero insegnato niente al cosiddetto campo largo.