Skip to content

Nadal

Le imprese di Nadal

Per capire cosa è stato Rafael Nadal non bisogna guardare i quattordici mostruosi titoli al Roland Garros, ma la sua capacità di superare i limiti di ogni tipo.

When the going gets tough, the tough get going. Non si può non citare l’aforisma di John Belushi quando si parla di Rafael Nadal Parera.

Con Rafael che agitando dritti e rovesci a due mani che parevano chele del granchio tipico delle sue isole maiorchine trovavi sempre del duro vero, e la sua forza, resistenza e classe poteva arrivare fino quasi al martirio in campo. Come la famosa finale australiana giocata a neppure 45 giorni da un infortunio che pareva portarlo al ritiro già nel 2022. Ma in tre settimane si presentò al primo slam e vinse al quinto set la finale contro un Medvedev al massimo all’Australian Open.

Ecco, se vogliamo qualche immagine di cosa è stato Rafael Nadal non sono tanto i quattordici mostruosi titoli al Roland Garros o gli altri grand slam vinti tutti con “addirittura” due Wimbledon tra cui eliminando dalla faccia dei grandi espertoni del tennis tutti gli erbivori, tra cui l’amico Federer, ma proprio la sua capacità di superare i limiti di ogni tipo. Proprio come con le 5 ore e 25 minuti per il 2-6 6-7 6-4 6-4 7-5 della finale Australian Open 2022 il suo 21° slam al termine di una rimonta, di una maratona incredibile.

Ci piace ricordare proprio il 2022, ultimo anno dei grandi successi con il suo 22° slam che arriva nel suo regno: al Roland Garros, lo stadio intitolato all’aviere della prima guerra mondiale a Parigi.

La magia del 2022 finisce a Wimbledon: nei quarti batte un emergente Taylor Fritz nonostante uno strappo di 7 mm al muscolo dell’addominale, nel secondo set, compromettendo ovviamente i movimenti sul servizio ma non il suo temperamento, che lo portò a vincere al quinto set 3-6 7-5 3-6 7-5 7-6 (4) dopo oltre quattro ore di resistenza sportiva.

Non potrà poi presentarsi in semifinale contro Nick Kyrgios.

Sono passati solo due anni e ci si rende conto che tutto sembra appartenere ad un passato oramai remoto. Oggi dei favolosi four, dopo tanti duelli epici alla Ridley Scott, resta in campo solo Djokovic, dopo i ritiri di Federer e Murray. Tutto scorre, come diceva l’oscuro…

L’immagine finale, per concludere la passione di noi “guardoni del tennis“, può solo essere di Rafael e Roger (Federer) mano nella mano in lacrime il giorno del ritiro del grande campione svizzero.

Rafael Nadal Parera, classe 1986, un vero hombre vertical!

Torna su