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La vittoria di Trump potrebbe compromettere l’accordo del Regno Unito sulle Isole Chagos

L’inasprimento della controversia tra Uk e Usa sulle Isole Chagos rischia di compromettere l’accordo per la cessione della sovranità a Mauritius.

L’inasprimento della controversia tra Regno Unito e Stati Uniti per il controllo delle Isole Chagos rischia di compromettere l’accordo recentemente raggiunto da Londra per la cessione della sovranità a Mauritius. In particolare, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe creare frizioni significative, visto che il presidente eletto e alcuni dei suoi principali consiglieri vedono l’intesa come un rischio per la sicurezza americana. Il cuore della questione è l’importanza strategica della base militare di Diego Garcia, che si trova nelle Chagos e che Washington considera cruciale per il controllo dell’Oceano Indiano e per la sorveglianza dei movimenti della Cina nella regione.

Un accordo segnato dalla Brexit

Già nel 2019 le dinamiche internazionali e il contesto della Brexit avevano spinto il Regno Unito verso un difficile equilibrio nella gestione delle proprie dipendenze e territori d’oltremare. La Brexit ha complicato ulteriormente le relazioni del Regno Unito con il Commonwealth e con l’Unione Europea, rendendo più difficile per Londra ignorare le risoluzioni internazionali che chiedevano la restituzione delle Chagos a Mauritius.

Nel contesto della Brexit, Londra si è trovata ad affrontare una pressione crescente per allinearsi al diritto internazionale. In effetti, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e la Corte Internazionale di Giustizia avevano emesso risoluzioni e pareri che indicavano come illegale l’occupazione britannica delle Chagos. Sebbene il parere della Corte non fosse vincolante, il governo britannico ha alla fine deciso di cedere la sovranità delle isole a Mauritius, un passo definito da alcuni come un tentativo di “ripulire” la propria immagine post-Brexit sul piano internazionale.

La minaccia cinese e le preoccupazioni della Casa Bianca

Mentre il governo britannico difende l’accordo come una scelta rispettosa del diritto internazionale, l’amministrazione Trump vede la questione da una prospettiva ben diversa. Secondo quanto riportato dal The Independent, il team di Trump starebbe valutando possibili azioni legali per bloccare l’accordo, temendo che esso possa favorire la Cina. Mark Rubio, designato da Trump come Segretario di Stato, ha già messo in guardia il Regno Unito, sottolineando che la cessione delle isole potrebbe permettere alla Cina di aumentare la propria influenza strategica nella regione e di raccogliere informazioni sensibili sulla base militare di Diego Garcia.

Anche il senatore della Florida, Marco Rubio, ha recentemente dichiarato che l’accordo rappresenta “una seria minaccia” per gli interessi statunitensi, dato il valore strategico della base nel contesto delle tensioni con la Cina.

La base di Diego Garcia: un asset strategico irrinunciabile

L’importanza della base di Diego Garcia, spesso definita “l’isola più importante al mondo” per gli Stati Uniti, non è una novità. In passato, la base è stata fondamentale per il supporto logistico delle operazioni militari americane in Medio Oriente e per la sorveglianza delle rotte marittime nell’Oceano Indiano. La possibilità di un’eventuale interferenza cinese in una zona così strategica è vista come una minaccia concreta dalla Casa Bianca.

Il timore è che Mauritius, seppur in buoni rapporti con l’Occidente, potrebbe trovarsi sotto la pressione economica e diplomatica della Cina e offrire a Pechino un maggiore accesso alla regione. Questa possibilità è stata recentemente sottolineata anche da Nigel Farage, leader di Reform UK, che ha avvertito il governo britannico dell’ostilità dell’amministrazione Trump nei confronti dell’accordo.

La risposta del Regno Unito e le incognite del futuro

Rispondendo in Parlamento, il Ministro degli Esteri britannico Stephen Doughty ha ribadito che l’accordo è stato negoziato tenendo in considerazione i vincoli della sicurezza internazionale. Tuttavia, la decisione di rispettare il parere della Corte Internazionale di Giustizia è stata criticata da vari esponenti politici britannici, che sostengono che Londra non fosse obbligata ad agire in questo senso. Eddie Lister, ex consigliere di Boris Johnson, ha persino suggerito che le pressioni su Londra potrebbero costringerla a rivedere la propria posizione.

Le implicazioni geopolitiche della disputa

La decisione di cedere le Chagos a Mauritius è, in definitiva, una delle tante conseguenze della Brexit, con cui il Regno Unito cerca di riposizionarsi come potenza globale in un contesto sempre più competitivo. Tuttavia, la resistenza degli Stati Uniti, in particolare sotto la nuova amministrazione Trump, dimostra che la partita è ancora aperta. Il Regno Unito si trova oggi in una posizione ambigua, diviso tra il rispetto delle risoluzioni internazionali e la necessità di mantenere solide alleanze strategiche.

L’esito di questa disputa potrebbe definire non solo il futuro delle Isole Chagos ma anche la posizione del Regno Unito nel nuovo ordine mondiale, influenzato dal riemergere della competizione tra superpotenze. Il rischio è che l’arcipelago diventi una nuova arena di confronto, dove Cina e Stati Uniti si contendono il controllo strategico delle rotte dell’Oceano Indiano. E dove, ancora una volta, l’Europa – in senso ampio – non ha alcun ruolo.

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