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Simion vincerà le elezioni in Romania?

Nomi, polemiche e scenari sulle elezioni presidenziali in Romania. Estratto dal Mattinale europeo

La Romania eleggerà un presidente nazionalista di estrema destra? È possibile e probabile. George Simion, 38 anni, leader dell’Alleanza per l’Unità dei Romeni (AUR), un partito del gruppo euroscettico dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) al Parlamento europeo, domina le intenzioni di voto per il primo turno di domenica e potrebbe vincere al secondo turno il 18 maggio. L’uomo ammira Donald Trump ed è vicino al suo vicepresidente americano JD Vance. La prospettiva del suo arrivo al potere preoccupa l’Unione Europea, anche se potrebbe non dispiacere troppo alla Nato. La sua sconfitta sarebbe un colpo per i partiti nazionalisti europei e per l’amministrazione americana.

Simion è in testa. Gli ultimi sondaggi lo accreditano di oltre il 30% delle intenzioni di voto, ma l’esito del secondo turno è tutt’altro che scontato. Tutto dipenderà dal suo rivale e dalla sua capacità di mobilitare gli elettori pro-europei per fermarlo. Due uomini emergono nella corsa: il sindaco di Bucarest Nicușor Dan, fondatore del partito centrista Unione per Salvare la Romania (USR), che si presenta come indipendente contro l’altra candidata dell’USR, Elena Lasconi, e Crin Antonescu, marito dell’ex commissaria europea romena Adina Vălean, sostenuto dai partiti al potere, PSD, PNL e UDMR. Un terzo candidato, l’ex ministro Victor Ponta, è stato distanziato. Dan e Antonescu sono accreditati del 20% delle intenzioni di voto al primo turno e, secondo i sondaggi, ciascuno dei due potrebbe battere Simion. Il voto della diaspora e gli indecisi faranno la differenza. Erano il 43% a dichiarare di non sapere per chi votare nell’ultima indagine condotta dal 25 al 27 aprile.

La Romania è una repubblica semi-presidenziale con un presidente che è il capo dello Stato e un primo ministro che è il capo del governo. Sia il governo che il presidente esercitano funzioni esecutive, ma è il presidente a rappresentare la Romania nel Consiglio europeo e a dirigere la politica estera e di difesa. Il governo nominato dopo le elezioni legislative vinte dalla sinistra a dicembre 2024 è guidato da Marcel Ciolacu, del Partito Social Democratico (PSD).

Simion coltiva un lato provocatorio. Si vanta della sua vicinanza al movimento MAGA (Make America Great Again) e alla presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, anch’essa vicina a Donald Trump. Allo stesso tempo, conferma la sua reputazione di candidato filo-russo con la sua difesa di Călin Georgescu, l’ultranazionalista sostenuto da Mosca, squalificato per le presidenziali per le interferenze a suo favore della Russia. Opportunista, Simion tenta di capitalizzare gli elettori di Georgescu, arrivato a sorpresa in testa al primo turno delle presidenziali di novembre 2024, annullate dalla Corte costituzionale per le ingerenze russe e accreditato del 38% delle intenzioni di voto prima di essere squalificato. A novembre 2024, Călin Georgescu era arrivato primo al primo turno delle elezioni presidenziali con il 23% dei voti, davanti a Elena Lasconi, leader dei centristi (19%). George Simion aveva ottenuto il 14% dei voti.

Il candidato nazionalista ha offerto un colpo di scena martedì con la decisione di abbandonare un dibattito elettorale organizzato per le presidenziali con Dan, Antonescu e la candidata dell’USR Elena Lasconi. Victor Ponta aveva disertato il dibattito. “Le elezioni si sono svolte a novembre, quello che sta accadendo ora è una farsa. Non legittimerò il colpo di Stato”, ha denunciato Simion. “Quello che è successo non è normale. Il modo in cui la democrazia è stata calpestata e il modo in cui si è svolta questa campagna elettorale mi ha portato a decidere che, per rispetto della democrazia e della voce del popolo, non posso avallare questo dibattito elettorale”, ha aggiunto Simion prima di lasciare la sala, dopo aver offerto un mazzo di fiori a Elena Lasconi. Se eletto, Simion non ha escluso la possibilità di nominare Georgescu primo ministro.

Affascinato dall’ideologia MAGA, Simion vuole copiare la missione affidata da Donald Trump a Elon Musk per scovare e eliminare le frodi e le spese inutili al fine di “investire nella difesa” per raddoppiare, nei prossimi cinque anni, il bilancio militare della Romania e portarlo al 4% del prodotto interno lordo (Pil). Una richiesta avanzata da Donald Trump a tutti gli alleati della NATO e che entusiasma il segretario generale dell’Alleanza Mark Rutte.

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