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Commissione

Perché la dimagrita Commissione Ue può essere salutare

I tanto odiati e temuti conservatori, a sinistra, potrebbero rivelarsi utili all’Europa in questo curioso assalto da cui è minacciata ad opera di un presidente americano che pure appartiene alla famiglia mondiale dei conservatori. I Graffi di Damato.

Ursula Gertrude Albrecht, più nota col cognome del marito von der Leyen, 66 anni compiuti in ottobre, 7 figli, più volte ministra, anche della Difesa, nei governi della ex inossidabile Angela Merkel, no. Non ha fatto alcuna dieta perché ha di suo un fisico che non la richiede. Ma la sua seconda commissione esecutiva dell’Unione Europea, tra Bruxelles e Strasburgo, una dieta ha dovuto farla. I 407 voti ottenuti dalla presidente a luglio nell’Europarlamento, dopo la sua designazione da parte del Consiglio Europeo all’indomani delle elezioni continentali, sono scesi ieri a 370 nella votazione sulla commissione, contro 282 no e 36 astensioni. “Parte con il peggior voto di sempre”, ha titolato il pur solitamente compassato e confindustriale Il Sole 24 Ore precisando la consistenza del 54 per cento.

La maggioranza parlamentare si è allargata ai conservatori, particolarmente a quelli italiani del partito della premier Giorgia Meloni, buona amica ormai di Ursula, ma i numeri si sono ristretti per i casini – se vogliamo deciderci a sdoganare anche questa parola- scoppiati a destra ma soprattutto a sinistra. Dove i conservatori fanno paura e vengono scambiati per fascisti. Se l’è sentito dare nell’audizione d’esame parlamentare anche il commissario italiano e uno dei vice presidenti esecutivi Raffaele Fitto. Che ha reagito nel più democristiano dei modi, fedele alla sua provenienza familiare, culturale e politica: unendo le mani, poi allargando le braccia e infine chiedendo, incredulo, a chi l’aveva apostrofato se davvero lo considerasse un fascista.

A dispetto dei numeri, come accade frequentemente in politica, la somma non fa il totale. Come non è detto che a dimagrire si stia peggio. A volte è esattamente il contrario. Le maggioranze di governo, come le minoranze di opposizione, possono ridursi di numeri e guadagnare in chiarezza, solidità e prospettiva. Credo che sia anche o soprattutto il caso della seconda commissione di Ursula von der Leyen in una Europa in congiuntura per niente ordinaria. Nella cui area intesa in senso lato si combatte una guerra come quella nell’Ucraina aggredita dalla Russia di Putin più di due anni fa e se ne teme un’altra senza cannoni, missili, bombe, droni e altre diavolerie sanguinose, anzi sanguinarie, ma fatta di dazi annunciati o minacciati paradossalmente, a dir poco, dal principale alleato quale dovrebbero essere considerati gli Stati Uniti d’America. Si spera anche dopo il ritorno fisico di Donald Trump alla Casa Bianca, fra meno di due mesi.

I tanto odiati e temuti conservatori, a sinistra, potrebbero rivelarsi utili, diciamo anche preziosi all’Europa in questo curioso assalto da cui è minacciata ad opera di un presidente americano che pure appartiene alla famiglia mondiale dei conservatori.

Chi si sta strappando le vesti e altro ancora è pregato di contenersi, come diceva la buonanima di Silvio Berlusconi ai conduttori televisivi del cosiddetto servizio pubblico più incontinenti, appunto, nei suoi riguardi.

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