skip to Main Content

Radio

Scuole chiuse? Meno rischi anche per i nonni. Parla il pediatra Fiore

Il "Senno di Po", l'audio-blog di Ruggero Po per Start Magazine, con l'analisi di Michele Fiore, segretario regionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) della Liguria

 

Bambini e virus, i costi/benefici delle scuole chiuse per evitare la diffusione ulteriore del Covid-19 e i possibili rischi per i nonni.
Ecco i temi della conversazione di Ruggero Po con il pediatra Michele Fiore, segretario regionale Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) della Liguria.

 

 

SINTESI DELLA GIORNATA DI IERI SUL CORONAVIRUS:

“E’ una sfida per tutto il nostro paese, in cui dobbiamo mettere tutte le nostre conoscenze”. Le parole del presidente dell’Iss Silvio Brusaferro hanno fotografato la situazione che sta vivendo l’Italia a quasi due settimane dall’esplosione del virus. Come confermano gli stessi numeri: ora sono 3.296 i malati, 590 persone in più in un solo giorno (c’è anche un secondo neonato, ricoverato a Brescia), e 149 i morti, 42 in più rispetto a mercoledì, dato che rappresenta il maggior incremento da quando è stato scoperto il primo caso, il 38enne di Codogno. Tra questi anche la prima vittima a Roma, una 87enne cardiopatica deceduta all’ospedale San Giovanni dove era ricoverata dal 17 gennaio. Dopo aver deciso solo 24 ore fa la chiusura delle scuole fino al 15 marzo, si stia valutando la possibilità di prorogare ulteriormente la sospensione. “E’ stata fatta una scelta di sospendere fino al 15 marzo – ha spiegato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli – con la possibilità di riconsiderare e rimodulare la scelta in base a quello che sarà lo scenario epidemiologico che verificheremo giorno per giorno”. E quindi “potrebbe configurarsi l’eventualità” di un allungamento dei tempi. Lo stesso Locatelli, assieme al presidente dell’Iss Brusaferro, è poi tornato sul parere del Comitato tecnico scientifico, che esprimeva dei dubbi in merito alla scelta. Ma non per la misura in sé, che è “coerente” ed è “un sacrifico che serve e che va fatto”, con l’obiettivo “di ridurre la probabilità che il virus circoli tra le persone”. Quanto per “l’incertezza” dell’efficacia del provvedimento, sia perché ha una durata troppo breve sia perché non è possibile dal punto di vista scientifico dire se produrrà davvero effetti positivi in termini di contenimento del virus. Anche il premier Conte ha confermato che quella di prolungare lo stop è una possibilità, anche se non è questo il momento di parlarne. “Vedremo con l’avvicinarsi della scadenza, in questo momento non lo so neanche io, dobbiamo ragionare sempre nel segno dell’adeguatezza e della proporzionalità” dice.

Back To Top