L’OMELIA DOMENICALE E OMBELICALE DI PAPA SCALFARI SU REPUBBLICA
"Mi è accaduto in questi ultimi tempi di rileggere quanto scritto negli anni attraverso libri, riviste e giornali, parole con le quali ho cercato di rappresentarmi". (incipit dell'editoriale domenicale di Eugenio Scalfari su Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 13, 2021
LA CASSA DI PALERMO E ORA DI SCANNAPIECO VISTA DAI GIORNALI
Addio hostess e ascensore privato in Cdp. Parte l’era Scannapieco, che per ora ha eliminato doppi segretari, la reception al piano dell’amministratore delegato. E scoperto le sale riservate. (Domani quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 13, 2021
Vedo che sulla prima pagina del Corriere della Sera nella rubrica del noto critico tv, Aldo Grasso, si maramaldeggia sul precedente vertice di Cdp. Come spesso capita, noi giornalisti in poche ore passiamo dal servo encomio al codardo oltraggio.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 13, 2021
LE PAGELLE DELL’AIFA ALLE REGIONI SULL’OPEN DAY ASTRAZENECA
"Alcune Regioni si sono attenute alle raccomandazioni di uso preferenziale dei vaccini AstraZeneca e J&J sopra i 60 anni, come Friuli-Venezia Giulia e Veneto. Altre no, come il Lazio di cui però vanno apprezzate molte iniziative". (Giorgio Palù, presidente Aifa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 13, 2021
VACCINAZIONE ETEROLOGA? BOH. PAROLA DI EMA
Cosa pensa della vaccinazione eterologa?
«Ha già funzionato in passato, non ci aspettiamo problemi di sicurezza, anche se non ci sono
grandi studi a riguardo e servirà un attento monitoraggio», risponde a La Stampa Marco Cavaleri, presidente della task force sui vaccini dell’Ema— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 13, 2021
RIPARTENZA ALL’INDIANA
Il premier Johnson sarebbe intenzionato a ritardare di almeno due settimane il ritorno alla normalità, forse addirittura di un mese, sino al 19 luglio. La ragione è la variante Delta, ovvero indiana. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 13, 2021
BUONA TV A TUTTI
Passaggio al nuovo sistema della tv digitale terrestre, il «Dvb-T2». Il ricambio dei televisori avanza lentissimo, 1,4 milioni di famiglie rischiano di restare senza segnale dal 1° settembre, il governo studia come correre ai ripari. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 13, 2021
GLI ALLEATI INTERNETTIANI DELLA CINA
"L’Arabia Saudita, l’Iran e la Russia hanno già mostrato interesse e sostegno per la proposta cinese di un Internet alternativo". (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 13, 2021
LA GUERRA DEL CHIP
"Oggi sono gli Usa a dominare la produzione mondiale di chip, ma la Cina – come detto – punta a raggiungere un’autonomia al 70% entro il 2025. Anche perché già oggi è il maggior consumatore di chip". (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 13, 2021
LIBERISMO ALL’AMERICANA
"Usa e Cina? Gli Stati Uniti, nel nostro campo, sono avanti tre anni: il combinato disposto fra esercito e ricerca pubblica, commesse del governo e università private rimane straordinario". (Domitilla Benigni, amministratrice delegata di Elettronica, al Sole)
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MERKEL E DRAGHI POCO AMERIKANI SULLA CINA?
I leader del G7 sono seduti ad ascoltare Merkel che sintetizza la posizione europea sulla Cina a Biden:«Non si tratta di essere contro qualcosa ma per qualcosa». Draghi è d’accordo. Biden è stupito. Si aspettava le resistenze della cancelliera, meno quelle di Draghi. (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 13, 2021
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DE LA STAMPA SUL G7 CON LE POSIZIONI ARTICOLATE SULLA CINA:
Dai finestroni l’azzurro splendente del mare sovrasta la stanza del vertice. È mattino e l’imprevedibilità del clima della Cornovaglia regala un sole che scaccia la bruma con cui Carbis Bay era stata avvolta la sera prima. I leader del G7 sono seduti ad ascoltare Angela Merkel che sintetizza così la posizione europea sulla Cina a Joe Biden:«Non si tratta di essere contro qualcosa ma per qualcosa». Mario Draghi è d’accordo e lo è anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Biden è stupito. Si aspettava le resistenze della cancelliera tedesca, meno quelle del presidente del Consiglio italiano. Il presidente americano era arrivato con un’idea precisa e una serie di proposte agli alleati. Il nuovo avversario globale è la Cina e va neutralizzata con un’operazione che dimostri l’esistenza di due blocchi: da una parte l’alleanza delle democrazie, dall’altra le autocrazie.Ma Biden non vuole solo generiche prese di distanza, pretende un segnale. Chiede che nel comunicato ufficiale di fineG7 venga espressa una forte condanna alla sistematica violazione dei diritti umani in Cina, citando i trattamenti riservati alla minoranza musulmana uigura nella regione dello Xinjiang. L’obiettivo massimo che si era dato Biden all’inizio del vertice è di esplicitare il divieto di importare prodotti realizzati con il lavoro forzato. Quello minimo è l’impegno a fermare i maltrattamenti, negati da Pechino, e le pratiche commerciali sleali. In ogni caso, gli Stati Uniti si assicurerebbero di vedere menzionatala Cina nel testo. Non tutti sono d’accordo e in una bozza circolata nel pomeriggio Pechino non è ancora citata. Le diplomazie dei singoli Paesi trattano per ore sui dettagli del comunicato e in un briefing serale la Casa Bianca appare sollevata e fiduciosa della convergenza conquistata. Prima di dare un giudizio definitivo, però, vuole vedere come sarà confezionata oggi la dichiarazione congiunta finale.