Skip to content

guillaume

L’orecchio della Stasi nel cuore dell’Ostpolitik

Il clamoroso fallimento dei servizi di sicurezza tedeschi scuote la Germania Ovest e segna l’inizio della fine per il cancelliere Brandt. Una storia di errori, manipolazioni e conseguenze che riecheggiano ancora oggi.

(seconda parte dell’approfondimento sullo scandalo Günter Guillaume; la prima parte si può leggere qui)

E l’occasione viene addosso a Günter Guillaume senza che questi abbia alcun bisogno di spingere. Dopo la vittoria elettorale di Willy Brandt nel 1969 e la formazione di un governo social-liberale con l’Fdp, un amico del partito lo raccomanda al capo del personale della Cancelleria. La necessità di un rapido spoil system, dopo 20 anni di governo Cdu, induce a non andare troppo per il sottile nella ricerca di fedeli colleghi per il nuovo cancelliere. Guillaume, 42 anni, viene impiegato come consulente nel dipartimento di politica economica. La Ddr ha ora una spia al centro del potere.

NEL CUORE DELL’OSTPOLITIK

Brandt e il suo più stretto collega Egon Bahr sono i motori dell’Ostpolitik, un nuovo approccio tedesco occidentale verso il blocco dell’est. Puntano alla distensione con gli Stati del Patto di Varsavia e sul “cambiamento attraverso il riavvicinamento”. Negli anni successivi negozieranno accordi di transito per i cittadini anche con la Ddr, concludendo un’intesa fondamentale che regolerà i rapporti tra i due Stati tedeschi. È la fase della distensione e Guillaume sarà sempre l’ombra del cancelliere, assistente talmente confidenziale da seguirlo anche nelle settimane di vacanza.

L’Ostpolitik di Brandt fu essenziale per la Ddr, che dagli accordi non solo ebbe riconoscimento istituzionale, ma cominciò ad attivare canali di finanziamenti in valuta tedesco-occidentale. Una caduta del cancelliere dell’Ostpolitik sarebbe stata a quel punto un disastro, tanto che la Stasi si attivò nell’aprile 1972, acquistando voti nel parlamento di Bonn, per impedire il voto di sfiducia costruttiva contro Brandt. Ma l’attenzione benevola verso il cancelliere occidentale non arrivò al punto di ritirare Guillaume dal suo entourage. Brandt restava il capo del governo di un “paese straniero imperialista” e una spia alla cancelleria tornava comunque utile alla Ddr.

IL FALLIMENTO DEI SERVIZI DI SICUREZZA DI BONN

L’arrivo di Guillaume al vertice delle istituzioni politiche tedesco-occidentali è però soprattutto la storia del fallimento dei servizi di sicurezza della Bdr. Una storia che si ripete anche oggi, evidenziando una completa dipendenza dei servizi tedeschi dalle informative di quelli alleati (in particolare Stati Uniti e Israele). E quando questi non funzionano, o sono distratti, i tedeschi da soli non si accorgono di nulla o quasi. Con il disimpegno dall’Europa intrapreso dall’attuale amministrazione americana, il rischio per l’intelligence di Berlino è oggi quello di restare scoperta sul fronte della sicurezza interna.

Le debolezze del sistema di sicurezza tedesco (in quel caso tedesco-occidentale) si rivelarono pure cinquantuno anni fa. Anche allora superficialità nella verifica dei documenti di lavoro, problemi di comunicazione fra i diversi dipartimenti e le diverse organizzazioni all’insegna della regola burocratica delle competenze separate aiutarono la mimetizzazione della talpa. Così, al momento dell’assunzione di Guillaume alla cancelleria, di fronte a qualche incongruenza nel suo curriculum vitae avanzata dalla polizia criminale e dal servizio informativo federale, l’Ufficio per la tutela della Costituzione (il Verfassungsschutz) dimenticò di coinvolgere nelle proprie verifiche il dipartimento di controspionaggio, il quale era già in possesso di informazioni sul passato lavorativo di Günter Guillaume nella Ddr.

L’ARRESTO E LA FINE DELL’ERA BRANDT

Sebbene i servizi di sicurezza della Germania federale avessero prove dell’attività dei coniugi Guillaume come agenti già dalla metà del 1973, ci volle quasi un anno prima che venissero arrestati. Il punto di partenza era che negli anni Cinquanta la Stasi inviava telegrammi di compleanno criptati ai suoi agenti in Occidente. Ci vollero anni perché il sospetto contro Guillaume fosse comprovato combinando le date di nascita.

Il 24 aprile 1974 Guillaume fu arrestato a Bonn con l’accusa di spionaggio. Brandt, ormai consapevole di essere stato ingannato da un uomo di fiducia, ne fu profondamente scosso. Le pressioni politiche e mediatiche lo indussero a rassegnare le dimissioni pochi giorni dopo, il 6 maggio. Per la Germania, lo scandalo Guillaume segnò uno spartiacque nella percezione della sicurezza nazionale e della vulnerabilità delle istituzioni politiche, lasciando un segno indelebile nella storia della guerra fredda.

(seconda parte dell’approfondimento sullo scandalo Günter Guillaume; la prima parte si può leggere qui)

Torna su