LA DRAGATA DI SALVINI
"Se Draghi dovesse ritenere, la Lega sosterrà Mario Draghi per il Quirinale con convinzione. Per noi, se lui fosse d’accordo, il prossimo capo dello Stato sarà Draghi. Certo, il problema è per il Pd, che di candidati pullula…". (Matteo Salvini al Corriere della Sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 15, 2021
VACCINI SOTTO L’OMBRELLONE? FACILE A DIRSI (IN ITALIA…)
Iniezioni in vacanza? Banche dati che non collimano. Personale sanitario non trasferibile. Forniture di dosi pianificate ma non ancora arrivate. Sono i tre ostacoli alla portabilità delle somministrazioni di vaccini tra regioni. (Corriere della Sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 15, 2021
VACCINO ITALIANO? FACILE A DIRSI…
Gli Usa hanno investito 10 miliardi di dollari in vaccini dalla primavera 2020. Oggi producono Pfizer, Moderna e hanno Novavax in arrivo. Ieri la Corte dei Conti in Italia ha bloccato 50 milioni di fondi all’azienda biotech ReiThera annunciati dal governo a febbraio 2021. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 15, 2021
IL TESORO SOTTO MENTITE SPOGLIE DI NUOVO IN SOCCORSO DI MPS
«La presenza di Mcc si concentra molto in Puglia, Abruzzo, Basilicata. Mentre in Calabria, Sicilia e parte della Campania, le due reti (quella di Mcc e quella di Mps, ndr) non hanno sovrapposizioni e potrebbero essere compatibili», dice Bernardo Mattarella, ad Mcc (Invitalia-Mef)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 15, 2021
I FRANCESI GALOPPANO IN MTS
"Euronext, nuovo proprietario di Borsa Spa, ha rivisto il board di Mts, la società che gestisce i Btp. Sei i nuovi manager scelti dall'ad della holding dei listini, Boujnah, di cui tre francesi nonostante il fatto che l'Italia sia il primo socio del gruppo". (Mf-Milano Finanza)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 15, 2021
WIND E LE DELIBERE AGCOM AL VENTO
C'erano una volta le authority che comunicavano anche in maniera stringata le decisioni sulle aziende. Ora, senza farlo sapere in giro, piazzano sui siti quasi di nascosto le delibere con le multe alle società. Zero comunicati. Meglio che non se ne parli (per Wind): vero Agcom?
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 14, 2021
COSA SFRECCIA IN AUTOSTRADE
Il cda di Aspi lunedì 10 maggio, dopo aver condiviso la procedura con gli eventuali e futuri compratori, ha aumentato gli stipendi fissi del top management. In particolare, l'ad Roberto Tomasi si vede incrementare la retribuzione fissa da 635mila a 750mila euro l’anno. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 15, 2021
IL GIALLO DELL’AUTOGRILL
Chi può aver realmente girato il video Mancini-Renzi? Le versioni accreditate sono due. La prima è che sia stato lo stesso Mancini a far registrare l’incontro. La seconda è che la registrazione sia stata effettuata da apparati dell’intelligence e all’insaputa di Mancini. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 15, 2021
QUESTIONE DI CHIP
Bruxelles sogna una filiera Ue dei chip e vorrebbe raddoppiare la produzione, per portarla al 20% dell’offerta mondiale entro il 2030. Per anni, Ue leader: nel 1990 aveva il 44% della capacità di produzione globale. Ora è al 10%. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 15, 2021
Determinata a strappare agli Usa la leadership nelle nuove tecnologie e spinta dai blocchi commerciali che hanno messo in crisi i suoi giganti, Pechino ha deciso di destinare 150 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni per rafforzare la propria catena del valore dei chip. (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 15, 2021
PASTONI INDIGESTI
Ma ha davvero senso nel 2021 che ogni santo giorno, in tutte le principali edizioni dei tg Rai, ci siano i pastoni con frasette a raffica di leader e partiti sul tema politico del giorno? Ah già – che stupido – è questo il servizio pubblico tv.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 14, 2021
GIORNALE AUTOGESTITO
"Le dimissioni di Sallusti dal Giornale non sono state comunicate ufficialmente ai giornalisti che stanno facendo le pagine «in autogestione», raccontano dalla redazione, da sabato tutta in smartworking per un caso di Covid". (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 15, 2021
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
“Buon lavoro”, dice Lilli ad Alessandro Di Battista alla fine dell’intervista a “Otto e mezzo”. Lavoro? E che lavoro fa Dibba?
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 14, 2021
Adoro i giornali in cui ci sono: un direttore editoriale, un direttore responsabile, un condirettore e magari più di un vicedirettore. Le redazioni si svuotano e nella direzione c’è la calca. Boh.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 14, 2021
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ESTRATTO DELL‘INTERVISTA DEL CORRIERE DELLA SERA A KERRY SU CLIMA, ENERGIA, GAS E NON SOLO:
Kerry, inviato speciale del presidente Joe Biden per il clima, è a Roma, dove ha incontrato il primo ministro Mario Draghi.
Di cosa avete parlato con Draghi?
«Dell’urgenza della crisi climatica e delle opportunità economiche se la affrontiamo: la trasformazione tecnologica sarà enorme e l’Italia ha le competenze che servono e un ruolo centrale nel corso dell’anno, in vista del G7, del G20 e sopratutto della Conferenza delle Parti (COP26) a Glasgow, di cui avete la co-presidenza».
Lei parla di opportunità per la ricostruzione economica dopo il Covid. Ma l’Italia è ancora alla prese con la pandemia. Draghi ha chiesto agli Stati Uniti di revocare il blocco sulle esportazioni dei vaccini. Succederà?
«Sì, io credo che accadrà, il presidente Biden ha detto molto chiaramente che vuole farlo e io appoggio il suo desiderio che avvenga al più presto possibile, ora che siamo in grado di produrre in eccedenza rispetto ai bisogni interni».
Biden sta valutando nuove sanzioni contro la Cina dopo le denunce sulla produzione dei pannelli solari e di altre tecnologie verdi con i lavori forzati degli uiguri nello Xinjiang. La questione dei diritti umani può far deragliare il dialogo sul clima?
«Spero di no, non c’è niente di più importante della cooperazione tra Stati Uniti e Cina sul clima, ma ovviamente ci sono altre questioni critiche, che non voglio assolutamente sminuire, ognuna straordinariamente importante. Ma ci siamo impegnati a cercare di tenere un binario separato sul clima, che non implichi scambi o transazioni con altre questioni. Il clima è il clima, un tema a sé, non cederemo per questo sui diritti umani di nessuno né su altri aspetti, che vengono seguiti da altri membri del governo».
E la Cina lo accetta?
«Sì, ci sono questioni su cui hanno opinioni forti, ma hanno dichiarato che una delle aree su cui possiamo cooperare è il clima».
Ritiene che si possa tornare all’accordo con l’Iran? Oltre a ridurre i rischi di una guerra o di una bomba, ciò amplierebbe il mercato del gas naturale per il quale l’Italia dipende dalla Russia, con notevole influenza di quest’ultima sull’Europa.
«Non parlerò dell’accordo nucleare: i negoziati sono in corso e non voglio dire nulla che possa disturbarli, e poi non è il mio portfolio. Il ministro Cingolani mi ha mostrato le mappe dei gasdotti, esistenti e in discussione. Ma attenzione: il gas naturale è comunque un combustibile fossile, composto all’87% circa di metano, quando lo bruci crei CO2, e quando lo sposti possono esserci perdite molto pericolose. Dobbiamo affrontare un discorso assai più ampio sulla rapidità con cui passare a un’economia basata sull’energia pulita che alla fine non dipenda nemmeno dal gas naturale».
E l’energia nucleare?
«L’amministrazione Biden è favorevole a valutarne gli eventuali benefici: dai reattori nucleari di quarta generazione alle batterie nucleari».
La Corte costituzionale tedesca ha dichiarato incostituzionale una legge per ridurre del 55% entro il 2030 le emissioni di CO2 perché «non abbastanza ambiziosa» e ha sancito che la protezione del clima è un diritto fondamentale.
«Assolutamente. È una sentenza importantissima, e mi congratulo con il governo tedesco per aver deciso di stabilire subito una nuova data per i loro obiettivi di produzione e di emissioni zero».
È difficile riconquistare credibilità dopo che Trump ha abbandonato l’Accordo di Parigi che lei firmò? Se tra 4 anni tornasse alla Casa Bianca?
«Va ricordato che quando il presidente Trump ha abbandonato l’accordo, i governatori di 37 Stati americani e molte aziende e sindaci hanno continuato a rispettarlo. Se Trump o qualcuno come lui dovesse tornare, non potrà disfare i progressi fatti nel mondo. Potrà danneggiare l’America, ma migliaia di miliardi di dollari saranno stati investiti: il settore privato si muove molto rapidamente, è un mercato globale mai visto, che nessun politico potrà fermare. E sarebbe assai impopolare perché stanno nascendo nuovi posti di lavoro».